DIFESA, spazio aereo italiano. Paura a Chioggia per il «bang sonico» di un caccia dell’Aeronautica militare

Il volo supersonico del F-2000 Eurofighter sull’Adriatico settentrionale era stato comunque pianificato ed effettuato nel rispetto delle specifiche regole previste

Niente MiG russi che hanno violato lo spazio aereo nazionale per fortuna, e neppure «droni» non identificati piombati dall’Ucraina fino in Adriatico, poiché «a fare il botto» nel cielo sopra la laguna veneta stavolta è stato un velivolo recante le coccarde tricolori dell’Aeronautica militare italiana. Un caccia F-2000 Eurofighter per la precisione, appartenente al 51º Stormo dell’Arma azzurra, reparto di stanza a Istrana, in provincia di Treviso, dunque non lontano dal luogo dove ha infranto la barriera del suono nel corso di una missione di volo pianificata.

BANG SONICO SULL’ADRIATICO SETTENTRIONALE

Il fatto si è verificato oggi intorno alle due del pomeriggio, quando il jet fighter in questione, superando la barriera del suono all’altezza di Chioggia, presso Venezia, ha generato il classico «bang sonico». L’aereo in quel momento stava volando a circa 14.000 metri di quota, nello spazio aereo sovrastante lo specchio di mare dell’Adriatico settentrionale. La sua missione era regolarmente autorizzata e condotta nel pieno rispetto delle regole vigenti in materia, dunque un’attività rientrante tra quelle normalmente effettuate nel quadro delle sessioni addestrative necessarie al mantenimento della prontezza operativa dei piloti e dei mezzi in forza ai reparti di volo impegnati nella difesa dello spazio aereo nazionale.

DIFESA DELLO SPAZIO AEREO NAZIONALE

L’attività è stata infatti espletata alla quota e alle velocità previste in quelle determinate aree appositamente individuate per l’effettuazione di  voli supersonici e manovre addestrative. Il boato è stato avvertito al suolo nonostante la quota elevata poiché, verosimilmente, le condizioni meteorologiche di vento e temperatura hanno amplificato la propagazione dell’onda d’urto. Allo specifico riguardo va rilevato che l’Aeronautica militare italiana assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno 24 ore su 24 grazie a un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi alleati appartenenti alla NATO. Oltreché dal 51º Stormo di Istrana, la difesa dello spazio aereo nazionale viene garantita dal 4º Stormo di Grosseto, dal 36º di Gioia del Colle e dal 37º di Trapani, reparti che schierano in linea velivoli Eurofighter, inoltre dal 32º Stormo di stanza ad Amendola, in provincia di Foggia, che ha già in linea i caccia F-35.

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