VATICANO, Annuario Pontificio 2022. Pubblicato il “Who’s Who” di oltre Tevere: la fotografia della Curia romana e dei suoi equilibri interni

Un po’ come per i sovietologi ai tempi dell’Urss, gli osservatori di cose vaticane cercano di comprendere le dinamiche in atto all’interno delle Mura leonine «sbirciandovi» dentro attraverso ogni mezzo possibile, nel tentativo di carpire il pur minimo indizio di cambiamenti. L’Annuario Pontificio è uno strumento che si presta a questo genere di indagini e, guardando la filigrana in controluce, il giornalista di “ACI Stampa” Andrea Gagliarducci, si è cimentato con gli elementi ricavati da un’attenta lettura del testo

«Due assenze che colpiscono, qualche spostamento interno che fa pensare già alla riforma della Curia, e un paio di nomine nuove e importanti che ancora non vi sono incluse», così esordisce il giornalista di ACI Stampa, sottolineando poi come l’Annuario Pontificio costituisca «una fotografia della Curia», raccontandone l’evoluzione. «Tuttavia – egli si perita di precisare -, resta pur sempre una fotografia, in alcuni casi scattata addirittura in passato, nel dicembre del 2021».

CHI SALE E CHI SCENDE

Infatti, il Cardinale Peter Turkson figura ancora come prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, mentre monsignor Segundo Tejado Munoz e don Nicola Riccardi sono ancora sottosegretari, ma i loro incarichi non sono stati rinnovati e sono scaduti già dal 31 dicembre scorso. Nel frattempo, quale prefetto ad interim è stato nominato il cardinale Michael Czerny, che lo stesso primo gennaio del 2022 concelebrava con quel titolo la messa per la Giornata mondiale della pace.

«Dettagli, certamente – commenta Gagliarducci nel suo interessante articolo -, a guardare il quadro generale colpiscono due assenze: quella dei membri della Camera Apostolica è quella di quelli del Capitolo di San Pietro.

FUORI LA CAMERA APOSTOLICA

I membri della Camera Apostolica non erano presenti neppure nell’Annuario del 2021, essi non sono stati rinnovati e oggi restano soltanto il cardinale Kevin J. Farrell come camerlengo (non è mai arrivata notifica che abbia giurato nel suo ruolo, riferisce al riguardo l’estensore dell’articolo) e l’arcivescovo Ilson Montanari,  che è vice-camerlengo. Ora, si interroga Gagliarducci, «resta da comprendere chi assisterà il camerlengo nella gestione di un’eventuale sede vacante, dato che questo compito era assegnato proprio alla Camera Apostolica».

È possibile che tutto cambi, poiché una delle bozze della riforma della Curia prevede che il presidente del Consiglio per l’Economia sarebbe stato camerlengo, dunque a quel punto i compiti di gestione amministrativa della Camera Apostolica in sede vacante potrebbero divenire di competenza del Consiglio per l’Economia medesimo. «Tuttavia, chiosa il giornalista di ACI Stampa – Finché, comunque, non verrà pubblicata la Praedicate Evangelium, cioè la nuova costituzione della Curia, non ci sarà certezza di tutto questo.

IN ATTESA DELLA RIFORMA DEGLI STATUTI

Più sorprendente, ad avviso di Gagliarducci, sarebbe invece l’assenza dei membri del Capitolo di San Pietro. Lo scorso 28 agosto il Pontefice aveva definito delle norme transitorie sulla gestione di esso in attesa di una riforma degli Statuti, dunque si ritiene prevedibile che i nuovi membri del Capitolo vengano nominati solo quando la riforma degli Statuti verrà concretamente definita.

In Segreteria di Stato, è stata inserita una nuova figura in seconda sezione, quella del vice capo del Protocollo, rivestita da monsignor Bruno Lins. La novità è che non c’era mai stato un «numero due» del Protocollo e, anche in questo caso, bisognerà comprendere se si tratta esclusivamente di una riorganizzazione o il fatto preclude a una più profonda ristrutturazione della Segreteria di Stato.

CIÒ CHE NON DEVE STUPIRE

Assente nell’elenco degli officiali della Segreteria di Stato anche monsignor Assunto Scotti, cioè colui che organizzava i gruppi per le messe che Bergoglio celebrava quotidianamente nella cappella della Domus Sanctae Marthae, mentre permane Fabrizio Tirabassi, uno degli imputati del processo sul «Palazzo di Londra», oltre a monsignor Pawel Ptasznik, che ha da poco lasciato la Segreteria di Stato vaticana a seguito della riorganizzazione della Sezione lingue polacca e slave, trasformata in «Sezione slava».

«Non deve stupire – commenta Gagliarducci – che l’arcivescovo Giacomo Morandi figuri ancora come segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede», il prelato è stato per altro nominato vescovo di Reggio Emilia il 10 gennaio scorso, «né che l’arcivescovo Jorge Carlos Patron Wong sia presentato ancora come “delegato per i seminari nella Congregazione per il Clero», egli è arcivescovo di Jalapa dall’8 dicembre.

RISTRUTTURAZIONE DELLE CONGREGAZIONI

Per quanto concerne la Congregazione per la Dottrina della Fede, si rileva come il numero dei consultori sia passato dai ventitré dello scorso anno ai trentadue di questo, un allargamento che avrebbe preconizzato alla sua ristrutturazione in due distinte sezioni, certificata, dunque non segnalata nell’Annuario, lo scorso 14 febbraio.

Nella Pontificia Commissione per l’America Latina si segnala quale segretario esclusivamente Rodrigo Guerra, non Emilce Cuda, giunta come capoufficio assieme al primo, che è stata nominata segretario lo scorso 18 febbraio.

DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE

L’Osservatore Romano fino all’anno scorso risultava incluso nella sezione delle istituzioni collegate alla Santa Sede, da quest’anno è invece annoverato nei ranghi del Dicastero della Comunicazione, inoltre, sempre con riferimento all’organo di stampa, per la prima volta nell’Annuario Pontificio viene segnalato un «assistente ecclesiastico ed editorialista dell’Osservatore Romano», titolo tutto nuovo attribuito a don Luigi Maria Epicoco. Tra i nuovi membri del Dicastero, vi sono anche il cardinale Mauro Gambetti (arciprete della Basilica di San Pietro), l’arcieparca greco cattolico ucraino Borys Gudziak e suor Nathalie Becquart, quest’ultima sottosegretario del Sinodo dei Vescovi.

SEGNATURA APOSTOLICA E TRIBUNALI

Nell’Annuario non vengono registrati neppure gli ultimi movimenti verificatisi in Segnatura Apostolica, con l’arcivescovo Giuseppe Sciacca che ha lasciato il ruolo di segretario per divenire presidente dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica. Il suo posto è stato preso da monsignor Andrea Ripa, che sarà vescovo con la sede titolare di Cerveteri.

Sempre tra i Tribunali, fanno il loro ingresso i monsignori Alejandro Arellano Cedillo (come decano della Rota Romana), Diego Ravelli (come Maestro delle celebrazioni liturgiche) e Corrado Maggioni (come presidente del Pontificio Comitato dei Congressi eucaristici), mentre padre Andrew Small è segretario della Pontifica Commissione per la Protezione dei minori. La Pontificia Commissione Biblica passa da dodici a diciannove membri e rinviene in Nuria Calduch Benages il suo segretario, a differenza dello scorso anno, quando a figurare era soltanto il segretario tecnico.

SANITÀ CATTOLICA SOTTO TRACCIA

Un discorso a parte merita la Commissione per le Attività del settore sanitario delle persone giuridiche pubbliche nella Chiesa, dato che lo scorso anno era praticamente scomparsa dall’Annuario, alla fine segnalata senza presidente e membri e con soli due officiali.

Essa venne istituita nel 2020 quale organo di Curia, nella critica fase della gestione di diversi casi delicati, tra i quali quello del crack dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, esposto debitoriamente per ottocento milioni di euro a causa di una sistematica appropriazione indebita di fondi da parte di alcuni amministratori, istituto che dovette dichiarare bancarotta due anni dopo. Nel 2015, la Segreteria di Stato vaticana ha rilevato l’ospedale evitandogli la bancarotta amministrata dallo Stato italiano, un’operazione resa possibile da una partnership for profit con l’ordine religioso che aveva posseduto e gestito in precedenza la struttura.

Un caso più recente è poi quello dell’Ospedale Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, a rischio cessione per un altro crack finanziario, salvato lo scorso ottobre dalla Santa Sede attraverso il ricorso all’intervento di alcuni investitori privati.

UNA COMMISIONE RINNOVATA

Ora la Commissione per le Attività del settore sanitario risulta inclusa nell’Annuario con una membership rinnovata: presidente ne è il cardinale Pietro Parolin (Segretario di Stato vaticano), coordinatore don Marco Belladelli (che ne è anche direttore), mentre segretario è suor Annunziata Remossi.

Tra i membri di essa monsignor Segundo Tejado Munoz (già incluso nel quinquennio 2015-2020 e ora fuori dai ranghi vaticani, nei quali era officiale del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale), monsignor Andrea Ripa (ora alla Segnatura Apostolica), padre Pier Luigi Nava (dal 2018 sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata), Linda Ghisoni (sottosegretario del Dicastero laici, famiglia e vita) e monsignor Roberto Malpelo sottosegretario della Conferenza episcopale italiana).

NUOVA MEMBERSHIP ECCLESIASTICA «PIÙ MANAGERIALI»

La nuova membership, tutta ecclesiastica, fotografa un cambio di passo nella Commissione, che inizialmente aveva assunto un orientamento più manageriale. «Inizialmente – rileva Gagliarducci – c’era Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, mentre nel 2020 erano stati nominati anche Renato Balduzzi, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e già ministro della Salute nel Governo Monti; Fabrizio Celani, presidente nazionale dell’Associazione cattolica degli operatori sanitari; Maurizio Gallo, imprenditore nel settore della consulenza e delle relazioni istituzionali e coinvolto anche nella Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice; Saverio Capolupo, magistrato tributario, che Papa Francesco ha nominato il 16 febbraio 2019 come consulente dello Stato di Città del Vaticano, in particolare delle strutture previste dall’ordinamento dello Stato in materia economica, tributaria e fiscale».

Capolupo in precedenza era stato chiamato a presiedere la Fondazione Luigi Maria Monti, che gestisce l’IDI, dopo che per un periodo brevissimo essa era stata guidata da un figlio della Congregazione dell’Immacolata Concezione che aveva fondato l’ospedale, cioè padre Giuseppe Pusceddu.

NUOVI ORIENTAMENTI OLTRE TEVERE?

Il giornalista di ACI Stampa conclude con un interrogativo: «C’è dunque una nuova direzione e un nuovo indirizzo, più vaticano, per la Commissione? È tutto da vedere».

Infine, egli nota l’assenza di alcune informazioni relative al Fondo pensioni vaticano, del quale quest’anno l’Annuario Pontificio non ne presenta né il consiglio di amministrazione e neppure né fornisce il nome del revisore contabile, incarico che, sempre secondo Gagliarducci, potrebbe venire assorbito da quello del Revisore generale.

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