UCRAINA, conflitto. Profughi e aiuti umanitari, Vaticano: arcivescovo Perego, «subito apertura corridoi umanitari»

Intervenuto a Firenze nel corso dell’evento Mediterraneo Frontiera di Pace, il presidente della Fondazione Migrantes ha auspicato che l'Europa riconosca il diritto di asilo per le vittime della guerra

Non poteva essere altrimenti: il dramma ucraino è stato al centro di Mediterraneo Frontiera di Pace, evento che ha visto riuniti a Firenze decine di vescovi e sindaci della regione. Delle conseguenze umanitarie della guerra e anche della prospettiva di un sinodo per il Mediterraneo, ha parlato l’arcivescovo di Ferrara e Comacchio, attuale presidente della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego.

POSSIBILI INGENTI FLUSSI DI  PROFUGHI DALL’UCRAINA

Riferendosi al conflitto ucraino, egli ha affermato che, certamente nei prossimi giorni e anche in seguito si potranno valutare meglio le dimensioni del dramma dei profughi. «Si parla anche di quattro milioni di persone – ha sottolineato il prelato – e direttamente, come Italia, saremo fortemente impegnati affinché la comunità ucraina in Italia, che è di 250.000 persone, si può immaginare possa essere raggiunta da almeno mezzo milione di profughi, se non di più. Chiaramente tutto questo chiede all’Europa che non si faccia dei Balcani ancora una volta un muro ma un corridoio umanitario per permettere da subito il riconoscimento del diritto di asilo a queste persone che fuggono e per permettere anche attraverso questa presenza un’attenzione ancora maggiore a quanto sta succedendo in Ucraina e al diritto, certamente importante, della autodeterminazione di ogni popolo».

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