ENEA, informazione. Gli approfondimenti della newsletter ENEAinform@

In primo piano l’ambiente, con il nuovo modello elaborato da ENEA per stimare l’evoluzione del livello del Mediterraneo, ma anche tecnologia, automotive, rifiuti e compostaggio, qualità dell’aria, spazio e innovazione

In primo piano l’ambiente, con il nuovo modello elaborato da ENEA per stimare l’evoluzione del livello del Mediterraneo. Si tratta di MED16 ed è in grado di riprodurre il più fedelmente possibile i mutamenti del livello marino a partire dal passato fino a quelli previsti per il futuro (https://www.enea.it/it/Stampa/comunicati/ambiente-da-enea-nuovo-modello-per-stimare-l2019evoluzione-del-livello-del-mar-mediterraneo/).

UN EVOLUTO MODELLO MATEMATICO

I ricercatori ENEA di modellistica climatica hanno messo a punto un modello matematico evoluto, denominato MED16, in grado di riprodurre nel modo più fedele possibile l’evoluzione del livello del Mar Mediterraneo, dal passato al futuro. «L’ultimo rapporto IPCC del 2021 sottolinea che le proiezioni medie di innalzamento del livello del mare sulla Terra non sono abbastanza accurate per i bacini marginali, come il Mediterraneo, che richiedono lo sviluppo di modelli specifici. Ecco, il nostro studio finalmente colma questo gap scientifico», spiega Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio ENEA di modellistica climatica e impatti e autore del nuovo studio Modelling present and future climate in the Mediterranean Sea: a focus on sea-level change. «Per la prima volta avremo a disposizione un database affidabile per seguire l’innalzamento del nostro mare che – egli aggiunge -, a partire dal 1980, è andato riscaldandosi più velocemente dell’oceano globale e dove, quindi, gli effetti dei cambiamenti climatici saranno amplificati, con grave rischio per le comunità costiere».

VARIAZIONI DEL LIVELLO MARINO

Il livello del Mar Mediterraneo varia da sito a sito ed è il risultato dei movimenti tettonici locali, di una complessa dinamica delle masse d’acqua anche su piccola scala e degli scambi con l’Oceano Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra. Anche la connessione col Mar Nero, punto di raccolta delle acque di molti tra i maggiori fiumi europei, influenza le caratteristiche del bacino, correlandole al ciclo idrologico di una vasta porzione dell’Europa continentale.

Il nuovo modello climatico ENEA ha un dettaglio spaziale mai raggiunto prima. «Gli attuali modelli globali rappresentano il Mediterraneo come un lago – sottolinea Sannino -, isolato dall’Atlantico, e per questo non sono sufficienti a fornire stime realistiche sulle sue variazioni di livello. Ora invece, grazie a MED16, riusciamo a coprire l’intero sistema ‘Mediterraneo-Mar Nero’, e una piccola parte dell’Oceano Atlantico ad ovest dello Stretto di Gibilterra, con una risoluzione spaziale uniforme di 1/16°, che corrisponde a circa 7 chilometri. Inoltre, abbiamo aumentato notevolmente il dettaglio in corrispondenza degli stretti, per rappresentare in modo affidabile la dinamica locale degli scambi d’acqua; parliamo, quindi, di circa 200 metri per lo Stretto di Gibilterra e di 550 metri per i Dardanelli e il Bosforo».

MUTAMENTI CLIMATICI DI ORIGINE ANTROPICA

Il cambiamento climatico di origine antropica ha contribuito ad aumentare il livello medio dei nostri mari di oltre 25 centimetri negli ultimi 130 anni. Ma cosa accadrà nei prossimi anni al Mediterraneo? «Il futuro non ci riserva buone notizie – rimarca al riguardo il responsabile ENEA -, se non riusciremo a invertire l’attuale crescita della temperatura globale, a fine secolo, tra ottanta anni, il livello del mare sarà più alto di circa 60 centimetri rispetto a oggi. Si tratta di valori da non sottovalutare, poiché pochi centimetri di innalzamento determinano l’allagamento di parecchi chilometri quadrati delle nostre coste».

Negli ultimi decenni l’innalzamento del Mediterraneo non è stato omogeneo: dai dati del periodo 1993–2017, l’aumento osservato varia da un minimo di 1,95 mm/anno nello Ionio a un massimo di 3,73 mm/anno nell’Egeo. Il Mediterraneo occidentale mostra un trend più regolare, indotto prevalentemente dal segnale proveniente dall’Atlantico. Il bacino orientale mostra un comportamento più complesso, con una marcata variabilità interna.

IL MED16

«Con il modello MED16 abbiamo simulato l’evoluzione passata della circolazione del Mediterraneo e quella futura fino al 2100. Il confronto con i dati osservati ha confermato la capacità del nostro nuovo modello di riprodurre correttamente le caratteristiche del bacino. Queste simulazioni costituiscono la base di riferimento per le proiezioni future non solo per il lungo arco temporale che coprono e per l’alta risoluzione spaziale, ma – conclude Sannino -, anche perché tengono conto esplicitamente delle maree e delle loro interazioni con la circolazione».

Secondo la proiezione ENEA al 2100, considerando lo scenario più pessimistico dell’IPCC (elevata emissione ed elevato valore della forzante radiativa, paria a 8.5 W/m2), la temperatura del Mar Mediterraneo continuerà a crescere, mentre diminuirà la salinità superficiale nella parte occidentale del bacino, interessata dalla corrente atlantica. Oltre all’innalzamento del livello, il riscaldamento delle acque marine provocherà l’inibizione parziale della formazione delle acque profonde che, trasportando ossigeno verso gli strati profondi, permette al mare di ‘respirare’, creando le condizioni per la sopravvivenza degli habitat naturali.

GLI ALTRI APPROFONDIMENTI DELLA NEWSLETTER SETTIMANALE

Tecnologia, automotive. Nuovi tessuti smart & green da fibra di carbonio riciclato (https://www.enea.it/it/Stampa/news/tecnologia-automotive-nuovi-tessuti-smart-green-da-fibra-di-carbonio-riciclato/); ENEA partecipa al progetto Tex-Style, coordinato dal Centro Ricerche Fiat, che mira a integrare l’elettronica nei rivestimenti interni delle auto grazie all’impiego di tessuti hi-tech ottenuti da scarti di fibra di carbonio.

Rifiuti. Al via la sperimentazione di compostaggio su piccola scala in Italia e Croazia (https://www.enea.it/it/Stampa/news/rifiuti-con-progetto-netwap-al-via-la-sperimentazione-di-compostaggio-su-piccola-scala-in-molise-e-croazia/); compostaggio su piccola scala, tecnologie di recupero e riciclo plastiche, monitoraggio di microplastiche in mare. Sono questi i principali risultati conseguiti dal progetto NETWAP, finanziato dal bando Interreg Italia-Croazia con un budget di circa 1,5 milioni di euro, che ha visto in Italia la partecipazione di ENEA, Unioncamere Veneto, Fondazione Fenice Onlus di Padova e GAL Molise verso il 2000.

Ambiente. ENEA e Carabinieri forestali misurano la qualità dell’aria nei parchi (https://www.enea.it/it/Stampa/news/ambiente-enea-con-carabinieri-forestali-per-misurare-la-qualita-dellaria-nei-parchi/); misurare l’inquinamento dell’aria e la visibilità dei paesaggi nei parchi naturali italiani. È questo l’obiettivo del progetto Visibility, coordinato dai Carabinieri forestali in collaborazione con il Laboratorio ENEA di Inquinamento atmosferico, che applicherà, per la prima volta in Italia, la procedura di misurazione del parametro della visibilità nei parchi naturali americani adottata dall’EPA, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente.

Spazio. Giulio Ranzo (Avio): «Fondamentale avere una capacità di lancio indipendente» (https://www.enea.it/it/Stampa/news/spazio-ranzo-avio-fondamentale-avere-una-capacita-di-lancio-indipendente/). «Avere una capacità di lancio indipendente è fondamentale per motivi economici, strategici e di sicurezza: affidare alcuni carichi o satelliti particolarmente importanti a un’azienda straniera potrebbe non garantire i requisiti di riservatezza e tempestività necessari». A dieci anni dal primo volo del razzo Vega, prodotto da Avio, in un editoriale sulla rivista scientifica ENEA Energia Ambiente e Innovazione l’amministratore delegato di Avio fa il punto sulle strategie nel settore e ricorda alcuni dei successi ottenuti, come il record europeo conquistato con il lancio di 53 satelliti con una sola missione di Vega.

Innovazione. Covid: da ENEA dispositivo portatile per migliorare test molecolari e tracciamento varianti (https://www.enea.it/it/Stampa/news/innovazione-covid-da-enea-dispositivo-portatile-per-migliorare-test-molecolari-e-tracciamento-varianti/). I ricercatori ENEA del laboratorio di tecnologie biomediche hanno sviluppato e brevettato un nuovo dispositivo portatile per tarare e uniformare le diverse macchine per tamponi molecolari e renderle anche capaci di individuare le varianti del Covid, inviando i dati in tempo reale a un centro di controllo.

Condividi: