INFRASTRUTTURE, rete elettrica. Terna rafforza il suo ruolo di regista e abilitatore della transizione

Nei piani del gestore nazionale della distribuzione c’è un sistema «decarbonizzato» e «sostenibile». Nel 2021 autorizzati trentasette interventi di sviluppo per oltre un miliardo di euro di investimenti

Si tratta del dato più alto della storia di Terna: investimenti quasi quadruplicati rispetto al 2020, anno che aveva visto l’approvazione di interventi per un valore di 266 milioni di euro Importanti i benefici per l’ambiente e le comunità locali: il 60% delle nuove opere sarà invisibile, verranno demoliti 185 chilometri di linee aeree, rimossi oltre 470 tralicci e liberati 300 ettari di territorio. Trentasette, per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro di investimenti, i nuovi interventi di Terna per lo sviluppo della rete elettrica autorizzati nel corso del 2021 dal Ministero della Transizione ecologica (Mite) e dagli assessorati regionali.

INVESTIMENTI QUADRUPLICATI

Si tratta di un risultato mai raggiunto nella storia della società, che conferma il proprio ruolo chiave di regista e abilitatore della transizione energetica verso il raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei sul clima. Il dato del 2021, conseguito grazie alla costante collaborazione e condivisione fra la società guidata da Stefano Donnarumma e le strutture del Mite, ha visto una forte accelerazione degli investimenti che sono quasi quadruplicati rispetto al 2020, anno in cui gli interventi autorizzati furono ventitré per un valore complessivo di 266 milioni di euro.

Tali investimenti, oltre a generare un impatto positivo sull’efficienza e sulla resilienza della rete elettrica nazionale e a favorire lo sviluppo e la diffusione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, rappresentano un motore fondamentale per la crescita del sistema-paese: ogni miliardo investito in infrastrutture ne genera fra due e tre in termini di prodotto interno lordo (Pil), contribuendo anche alla creazione di centinaia di posti di lavoro. L’apertura dei cantieri delle opere autorizzate lo scorso anno consentirà infatti il coinvolgimento di duecento imprese e oltre mille tra operai e tecnici specializzati su tutto il territorio nazionale.

UNA RETE ELETTRICA «INVISIBILE»

Importanti anche i benefici ambientali e paesaggistici, infatti, sarà invisibile, poiché interrato o sottomarino, il 60% dei quasi 500 chilometri di nuove linee elettriche autorizzate nel 2021. La realizzazione Del complesso degli interventi permetterà inoltre di demolire 185 chilometri di linee aeree e di rimuovere complessivamente oltre 470 tralicci, attività che consentiranno di restituire ai territori e alle comunità locali più di 300 ettari di terreno.

Dei trentasette decreti autorizzativi emessi nel 2021 (trentadue dal Mite e cinque da assessorati regionali), otto riguardano la Sicilia e sviluppano quasi la metà del valore totale degli investimenti. Seguono poi Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, con quattro interventi autorizzati per ciascuna regione. In aggiunta, sono state autorizzate sei nuove stazioni elettriche, di cui due in Sicilia, e una rispettivamente in Campania, Lazio, Lombardia e Trentino Alto Adige Südtirol.

Anche l’intervento economicamente più rilevante autorizzato lo scorso anno troverà realizzazione in Sicilia, si tratta dell’elettrodotto Chiaramonte Gulfi-Ciminna, una linea del costo di 300 milioni di euro lunga 172 chilometri, che collegherà le due sponde dell’isola attraversando sei province e ventiquattro comuni. Seguono (in termini di valore dell’investimento) la razionalizzazione della rete elettrica tra Malcontenta e Fusina, nel veneziano, per circa 190 milioni di euro e il nuovo collegamento sottomarino da circa 90 milioni di euro che unirà l’Isola d’Elba a Piombino, in provincia di Livorno.

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