ESTERI, confronto NATO-Russia. A Bruxelles nessuna svolta per l’Ucraina, tuttavia le parti mantengono aperte alcune possibilità

Alti esponenti di NATO e della Federazione Russa si incontreranno nuovamente per cercare di appianare le differenze di posizione apparentemente inconciliabili sull'Ucraina, seppure in Occidente si permanga scettici riguardo alla sincerità delle proposte in materia di sicurezza fatte dal presidente russo Vladimir Putin al fine di allentare il clima di tensione

Alti esponenti di NATO e della Federazione Russa si incontreranno nuovamente per cercare di appianare le differenze di posizione apparentemente inconciliabili sull’Ucraina, seppure in Occidente si permanga scettici riguardo alla sincerità delle proposte in materia di sicurezza fatte dal presidente russo Vladimir Putin al fine di allentare il clima di tensione. Per il  momento Usa e NATO le hanno respinte, mantenendo tuttavia aperto il dialogo con Mosca, che potrà proseguire nel prossimo futuro attraverso colloqui sul controllo degli armamenti, il dispiegamento dei missili e le modalità per prevenire i rischi di incidenti.

UNA PORTA LASCIATA APERTA

Queste decisioni sono state assunte nel corso di una riunione del Consiglio NATO-Russia, la prima da oltre due anni. Il fatto che la delegazione russa non abbia abbandonato i colloqui e sia rimasta disponibile a ulteriori incontri, nonostante l’Occidente abbia respinto le richieste di maggiore importanza del Cremlino, viene ritenuto uno sviluppo positivo di questa settimana di negoziati ad alto livello volti a scongiurare la temuta invasione russa dell’Ucraina.

Putin vorrebbe che la NATO ritirasse le proprie forze dai paesi confinanti con la Russia, cioè l’Ucraina ma anche alcuni Stati alleati nella NATO, come Estonia, Lettonia e Lituania. Inoltre, il Cremlino ha richiesto un blocco delle ammissioni di ulteriori membri nell’alleanza militare occidentale.

POSSIBILI DURE SANZIONI A MOSCA

Il Consiglio NATO-Russia è stato istituito venti anni or sono, ma le riunioni plenarie sono state interrotte quando, sette anni fa, la Russia si è annessa la penisola di Crimea. Intanto, negli Usa i senatori Democratici hanno resa nota la loro proposta di legge, sostenuta dalla Casa Bianca, che se approvata aumenterebbe le sanzioni contro la Russia qualora quest’ultima inviasse proprie truppe in Ucraina. Le misure investirebbero direttamente il presidente Putin, le massime personalità civili e militari della Federazione Russa e le principali istituzioni finanziarie della superpotenza.

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