CINEMA, lutti. La morte di Peter Bogdanovich, regista di “Paper moon” e “L’ultimo spettacolo”

la sua opera cinematografica più nota e apprezzata dal pubblico è “L'ultimo spettacolo”, girata tra il 1970 e il 1971, che si aggiudicò otto nomination dell'Academy Award e due premi Oscar, consacrandolo come uno dei registi della «New Hollywood»

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Altra triste notizia in questa giornata di lutti per il mondo del cinema: è scomparso Peter Bogdanovich, il regista di “Paper moon” e “L’ultimo spettacolo”. Quello che veniva definito come «il maestro della nostalgia» è morto per cause naturali all’età di ottantadue anni nella sua casa di Los Angeles.

ULTIMO SPETTACOLO

Probabilmente, la sua opera cinematografica più nota e apprezzata dal pubblico è “L’ultimo spettacolo”, girata tra il 1970 e il 1971, che si aggiudicò otto nomination dell’Academy Award e due premi Oscar, consacrandolo come uno dei registi della New Hollywood assieme a talenti quali William Friedkin, Brian De Palma, George Lucas, Martin Scorsese, Michael Cimino e Francis Ford Coppola.

Oltre al citato Paper Moon, tra le sue pellicole che si ricordano ve ne sono molte altre, come “Ma papà ti manda sola?”, il film interpretato da una eccezionale Barbra Streisand e da Ryan O’Neil, che ottenne un grande successo anche in Italia.

Bogdanovich si affermò all’inizio degli anni Settanta grazie a opere cinematografiche pervase dal piacere del ricordo e della rievocazione nostalgica, caratterizzate da uno stile sobrio, che inducevano a una riflessione sul recente passato dell’America.

LA DIMENSIONE DELL’IMMAGINARIO

Egli si espresse anche attraverso la dimensione dell’immaginario, basti pensare a film quali “Vecchia America” del 1976, “Saint Jack” del 1979, nonché “…e tutti risero” del 1981 e “Texasville” del 1990.

Nato nel 1939 a Kingston, presso New York, da padre serbo e madre austriaca di famiglia ebrea, fin dalla sua adolescenza fu un assiduo frequentatore di sale cinematografiche, spesso in compagnia del padre Borislav,  pittore che gli trasmise la passione dell’arte e della cultura europea. A quindici anni frequentò dei corsi di recitazione al Theater Studio di New York e a diciannove esordì in qualità di regista teatrale.

DA NEW YORK A HOLLYWOOD

Dal 1959 si dedicò alla critica cinematografica, quindi, nei primi anni Sessanta curò per il Museum of Modern Art di New York rassegne monografiche e pubblicazioni su Orson Welles, Howard Hawks e Alfred Hitchcock, i suoi registi preferiti, insieme a John Ford.

Nel 1964 si trasferì a Hollywood per collaborare con il regista e produttore cinematografico Roger Corman, col quale lavorò come sceneggiatore, attore, aiuto regista e operatore di riprese.

Il suo esordio come regista risale al 1968, quando diresse “Bersagli”, che sarebbe stato il primo di trentaquattro film.

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