GERMANIA, punto della situazione. Il resoconto aggiornato fatto dalla newsletter della Konrad-Adenauer-Stiftung Italia diretta da Nino Galetti

Con circa la metà dei nuovi ministri che ha rinunciato alla formula di giuramento religiosa, il nuovo governo presieduto da Olaf Scholz si profila come il governo più laico della storia della Repubblica di Bonn. Il primo viaggio all'estero del neoeletto cancelliere sarà a Parigi, dove l'attenderà una colazione con il presidente francese Emmanuel Macron, dunque in linea con la tradizione dei suoi predecessori

Il Bundestag ha eletto Olaf Scholz cancelliere della Repubblica federale tedesca, ma onora con una standing ovation la cancelliera uscente Angela Merkel. Scholz, primo cancelliere a non appartenere ad alcuna confessione cristiana e, conseguentemente, ha prestato giuramento sulla Grundgesetz (la costituzione tedesca) senza pronunciare la formula religiosa «so wahr mir Gott helfe» («Che Dio mi aiuti»).  Anche gli altri due uomini di potere della nuova alleanza di governo, il nuovo ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) e il ministro del Commercio, dell’energia e del cambiamento climatico, Robert Habeck (Verdi), non fanno capo ad alcuna Chiesa. Con circa la metà dei nuovi ministri che ha rinunciato alla formula di giuramento religiosa, il nuovo governo si profila come il governo più laico della storia della Repubblica di Bonn. Il primo viaggio all’estero del neoeletto cancelliere sarà a Parigi, dove l’attenderà una colazione con il presidente francese Emmanuel Macron, dunque in linea con la tradizione dei suoi predecessori.

OLAF SCHOLZ È CANCELLIERE

È stato il grande giorno di Olaf Scholz, tuttavia il primo momento dopo l’inaugurazione della sessione del Bundestag per l’elezione del cancelliere è stato rivolto ancora una volta alla personalità che ha guidato la Germania negli ultimi sedici anni attraverso tante crisi con sicurezza e determinazione: Angela Merkel. Ella è stata infatti onorata dai parlamentari tedeschi che hanno presenziato in Parlamento l’elezione del suo successore, con un applauso durato più di un minuto. Un’ora dopo, all’annuncio dei risultati dello scrutinio segreto il passaggio di consegne alla guida del Paese era completato e Olaf Scholz era divenuto il nuovo cancelliere tedesco, il quarto socialdemocratico dal 1945. Il nuovo capo del governo non ha ricevuto tutti i voti dalla sua coalizione semaforo, poiché quindici di essi sono risultati mancanti tra le sue stesse file. Il suo rivale Armin Laschet (CDU), sconfitto alle elezioni di fine settembre, è stato uno dei primi a congratularsi con il suo avversario.

Scholz, primo cancelliere non di fede cristiana, ha prestato giuramento sulla Legge fondamentale della Repubblica federale di Germania, la Grundgesetz, senza pronunciare la formula religiosa «so wahr mir Gott helfe» (Che Dio mi aiuti). Anche altre due perssonalità di rilievo della nuova alleanza di governo, il ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) e quello del Commercio, dell’energia e del cambiamento climatico, Robert Habeck (Verdi), non sono religiosi. Dunque, con circa la metà dei nuovi ministri che ha rinunciato alla formula di giuramento religiosa, il nuovo governo tedesco si profila come l’esecutivo più laico della storia del Paese a partire dal secondo dopoguerra. Nel loro patto, i partner della coalizione semaforo si sono impegnati, tra l’altro, ad abolire la sovvenzione statale annuale destinata alle due maggiori Chiese tedesche, la cattolica e la luterana.

I MINISTRI DEL NUOVO ESECUTIVO «SEMAFORO»

Assieme al cancelliere Olaf Scholz si sono insediati anche i nuovi ministri del nuovo governo tedesco. Quale ultimo dei tre partiti della coalizione, lunedì scorso l’SPD ha nominato i propri membri dell’esecutivo e sono state due sorprese: la scelta di Karl Lauterbach quale nuovo ministro federale della Sanità (malgrado le riserve iniziali espresse nei suoi riguardi) e il nuovo titolare del dicastero dell’Interno Nancy Faeser, capo del gruppo parlamentare della SPD nel Landtag dell’Assia, personaggio finora per lo più sconosciuto sulla scena politica nazionale.

L’ex ministro della Giustizia, Christine Lambrecht, è stata posta al vertice del ministero della Difesa, mentre Klara Geywitz (SPD del Brandeburgo) è invece a capo del nuovo ministero dell’Edilizia. Hubertus Heil mantiene il dipartimento per il Lavoro e gli Affari sociali, mentre l’ex ministro dell’Ambiente Svenja Schulze è invece alla Cooperazione e allo Sviluppo economico. Wolfgang Schmidt, storico collaboratore di Scholz, è ministro della Cancelleria federale.

L’assegnazione degli altri dicasteri era già nota da tempo: ai Verdi sono andati il Ministero degli Esteri (Annalena Baerbock), quello dell’Economia e della Tutela del clima (al vicecancelliere Robert Habeck), quella della Famiglia (Anne Spiegel), il Ministero dell’Ambiente (Steffi Lemke) e il Ministero dell’Agricoltura (Cem Özdemir); ai Liberali dell’FDP sono stati invece assegnati il Ministero delle Finanze (Christian Lindner), quello dei Trasporti (Volker Wissing), della Giustizia (Marco Buschmann) e dell’Istruzione (Bettina Stark-Watzinger).

SCHOLZ: PRIMO VIAGGIO DA CANCELLIERE A PARIGI

Il primo viaggio all’estero del neoeletto Cancelliere sarà a Parigi, dove l’attende una colazione di lavoro con il presidente francese Emmanuel Macron, un evento che si pone in piena linea con la tradizione dei suoi predecessori. Rispetto alla Merkel, che trascorreva le vacanze di Pasqua a Ischia e quelle estive in Alto Adige Südtirol, e che durante le visite ufficiali si concedeva spesso «scappatelle» culturali, sono poche in realtà le cose che legano Scholz all’Italia. Nessun altro cancelliere tedesco si è recato così spesso a Roma come Angela Merkel, che in una recente intervista ha affermato di avere ora «finalmente il tempo di esplorare in pace la sua amata Italia».

Di certo Scholz, originario dell’anseatica Amburgo, non è noto per avere un simile legame affettivo nei confronti del Bel Paese, ma queste sue preferenze non dovrebbero essere di cattivo auspicio riguardo alle future relazioni tra Roma e Berlino. Infatti, stando alle sue precedenti dichiarazioni in materia di politica fiscale, Scholz dovrebbe mostrare una certa disponibilità alle istanze provenienti dai Paesi mediterranei dell’Unione europea.

LA CRISI PANDEMICA IN GERMANIA

Nessuna tregua per il nuovo governo, costretto invece a passare immediatamente alla modalità-crisi, dato che verrà misurato per prima cosa dalla sua capacità di affrontare i numeri esplosivi delle infezioni da Covid-19. Il cancelliere Scholz ha difeso le misure restrittive decretate dal nuovo esecutivo che interessano i non vaccinati quale mezzo necessario per bloccare la quarta ondata di contagi. Egli ha infatti dichiarato che: «Il processo di infezione ha origine dai non vaccinati. Non ci sono dubbi in merito, poiché la probabilità che essi si infettino è estremamente alta». In questo modo il capo del governo tedesco ha inteso ribadire il suo favore nei confronti delle restrizioni imposte a coloro i quali si rifiutano di vaccinarsi.

La scorsa settimana, il governo federale e i Bundesländer hanno concordato che l’accesso agli esercizi commerciali che esulano dalle necessità quotidiane verrà limitato alle persone vaccinate e guarite (regola delle 2G). L’accesso agli eventi culturali, sportivi e ai ristoranti sarà permesso soltanto mostrando un “pass 2G”. Nell’era della pandemia, il cancelliere Scholz non vede quindi una società tedesca divisa, ma ne osserva una nella quale prevale piuttosto un’opinione maggioritaria: la maggioranza dei cittadini sostiene le misure anti-Covid attuate del governo, tuttavia permane una parte della popolazione che «agisce in modo aggressivo» e che va contrastata «con la massima determinazione». La prossima settimana la nuova coalizione presenterà in parlamento una sua legge anti-Covid.

UCRAINA: IL NEOCANCELLIERE METTE IN GUARDIA MOSCA

Dopo il dispiegamento delle truppe russe al confine con l’Ucraina, il nuovo cancelliere tedesco ha messo in guardia la Russia da possibili sue violazioni della sovranità di Kiev. «È evidente – ha affermato Scholz – la nostra inequivocabile insistenza su ciò che è importante per tutti noi: l’inviolabilità dei confini». La minaccia all’Ucraina è inaccettabile, motivo per cui ha esortato Mosca a risolvere la crisi per via diplomatica. Il nuovo governo di Berlino, in ogni caso si impegnerà in negoziati di mediazione nel cosiddetto formato Normandia, con Francia, Russia e Ucraina, «essendo il dialogo l’unica via per giungere a una situazione migliore».

Scholz si è rivolto al Cremlino aggiungendo che «è molto importante che nessuno frughi nei libri di storia per ridisegnare i confini dell’Europa». Nel frattempo, nel corso di diverse interviste rilasciate alla stampa il nuovo ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha annunciato che, comunque, la Repubblica federale tedesca adotterà una linea più dura contro i regimi autocratici.

CRISTOPH HEUSGEN A CAPO DELLA CONFERENZA SULLA SICUREZZA

La Munich Security Conference (Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, MSC), che si svolge ogni febbraio a Monaco di Baviera, è la più grande conferenza internazionale sulla politica estera e di sicurezza.

Essa vede dialogare tra loro capi di Stato, ministri della Difesa con l’obiettivo comune di scambiarsi opinioni e accrescere la comprensione reciproca, anche quando ci si confronta su posizioni difficili.

Christoph Heusgen, consigliere di politica estera di lungo corso della cancelliera Merkel, nonché suo fidatissimo consigliere, è stato eletto alla presidenza della Fondazione per la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, egli succede al diplomatico Wolfgang Ischinger, che aveva assunto la guida dell’organismo nel 2008.

Nel 2022 Heusgen sarà inoltre fellow della Fondazione Konrad Adenauer, per cui valuterà nel suo ruolo il lavoro a livello internazionale della fondazione.

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