TERRORISMO, Africa. Attacchi sventati dal Mossad in Tanzania, Ghana e Senegal

Su segnalazione delle intelligence di alcuni paesi occidentali sono stati arrestati cinque sospetti terroristi forse reclutati dalla Quds Force. Si tratta di militanti in possesso di passaporti di Stati africani, dapprima inviati ad addestrarsi in Libano, poi rientrati in Africa; volevano colpire i turisti nei safari e alcuni uomini d'affari

Il Mossad ha sventato una serie di attacchi terroristici contro cittadini israeliani in Africa, azioni pianificate con ogni probabilità da agenti iraniani, seppure Teheran respinga decisamente le accuse definendole «infondate e diffuse dai media maligni del regime sionista». Sulla base di una serie di accurate informazioni trasmesse loro da fonti di intelligence occidentali, le forze di sicurezza di Tanzania, Ghana e Senegal hanno tratto in arresto cinque attivisti reclutati dalla Forza Quds che avevano pianificato attentati ai danni di turisti e uomini d’affari israeliani.

DAL LIBANO ALL’AFRICA

Le informazioni raccolte dal Mossad (il servizio segreto estero dello Stato ebraico) indicavano nei cinque arrestati, tutti in possesso di passaporti di Stati africani, elementi inviati dalla Quds Force in Libano, al fine di sottoporli ad addestramento e dotarli inoltre dei mezzi necessari al compimento dell’azione terroristica.

Essi, dal Medio Oriente hanno poi fatto ritorno in Africa adducendo il pretesto di dedicarsi a studi religiosi, ma – secondo la ricostruzione degli apparati di sicurezza -, con il reale scopo di individuare dei possibili bersagli per l’attacco. In cima alla lista delle loro potenziali vittime figuravano  i turisti israeliani durante i safari in Tanzania e gli uomini d’affari, sempre israeliani, oltreché i centri ebraici, in Ghana e Senegal. Al momento sarebbero in corso ulteriori indagini sulla loro rete di appartenenza.

ALTRI ATTACCHI TERRORISTICI RECENTEMENTE SVENTATI

Recentemente erano stati sventati altri attacchi terroristici anti-israeliani a Cipro e in Colombia, mentre nel febbraio scorso il quotidiano americano “New York Times” aveva riferito di una cellula terroristica iraniana che era stata individuata in Etiopia. Secondo quell’articolo di stampa, quindici militanti erano stati arrestati con l’accusa di avere pianificato un attacco all’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti ad Addis Abeba, nonché di avere raccolto informazioni sulle missioni diplomatiche israeliane e statunitensi.

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