Se soltanto il 3% dell’ammontare dei risparmi privati depositati nelle banche (pari a oltre 2.000 miliardi di euro) venisse investito in strumenti finanziari a favore delle piccole e medie imprese si metterebbero in circolo cinquantacinque miliardi di euro, quindi il doppio della manovra di bilancio «espansiva» del Governo Draghi che il Parlamento si appresta a votare.
TRASFORMARE IL «RISPARMIO OZIOSO» IN «RISPARMIO DI SVILUPPO»
Risparmio e crescita costituiscono dunque uno dei paradossi dell’economia italiana, dove questa montagna di denaro, malgrado esso sia liquido o ultraliquido, non riesce a essere «scongelata» al fine di venire successivamente indirizzata verso attività produttive che implementino la crescita del prodotto interno lordo nazionale.
Il punto è proprio questo: come trasformare il risparmio cosiddetto «ozioso» in risparmio che generi crescita e sviluppo? Un argomento di estremo interesse che è stato affrontato ieri sera nel corso della trasmissione “Le interviste di qualità”, a cura del Nuovo Giornale Nazionale, andata in onda su TGR canale 11, che è possibile rivedere su questo sito web.
NUOVO IMPULSO ALLA CRESCITA
Ospite della puntata dedicata al risparmio e agli investimenti, è stato Andrea Ferrari, presidente nazionale dell’Associazione italiana dottori commercialisti (AIDC), che, intervistato da Giuseppe Castellini, ha avanzato una proposta per favorire la crescita economica del Paese: concepire nuove misure che consentano alle imprese un più facile accesso alle fonti di finanziamento, superando così la fase caratterizzata da difficoltà determinata dalla pandemia. «Un’azione imprescindibile – ha affermato Ferrari – se si vuole dare nuovo impulso alla crescita italiana».
Egli ha quindi inteso evidenziare il ruolo cruciale della sua categoria professionale, i commercialisti, «in questa partita cruciale per il Paese», chiedendo contestualmente dei mutamenti di rotta e, financo, tracciando un quadro complessivo di quanto emerso sull’argomento durante il recente meeting nazionale dell’AIDC.