LIBRI, narrativa. “Elizabeth Appleton”, di John O’Hara

Per la prima volta in lingua italiana il romanzo di uno dei maggiori autori americani della sua epoca, apprezzato da Fitzgerald, Hemingway e Dorothy Parker

Elizabeth viene dall’alta società newyorkese, cresciuta tra serate di gala ed eventi mondani. Quando sposa John Appleton, professore di un piccolo college della Pennsylvania, tutto cambia.

UNA SOCIETÀ PERBENISTA

Ma sotto le apparenze del matrimonio ideale, cominciano a muoversi forze che minano il loro equilibrio borghese: l’incontro con un uomo che sembra venire dritto dal suo vecchio mondo, risveglia in Elizabeth desideri incompatibili con quel mondo perbenista del quale aveva fatto di tutto per appartenere.

Tornando indietro nel tempo, a prima della Seconda guerra mondiale, alle origini di questa relazione, O’Hara costruisce un meccanismo a orologeria, fatto di dialoghi, personaggi memorabili, sfumature, incontri, descrizioni dei cambiamenti di costume, per narrare l’inconciliabilità di due mondi, il compromesso impossibile narrato anche da Fitzgerald. E come Fitzgerald, Yates, Cheever, nella cui grande tradizione O’Hara si inserisce, narra come un outsider rimarrà sempre un outsider e passione e maturità saranno sempre difficili da conciliare.

INFO

genere: narrativa;

titolo: Elizabeth Appleton;

autore: John O’Hara;

pagine: 320;

prezzo: 20 euro;

ISBN: 9788865948606

JOHN O’HARA

Di John O’Hara (1905-1970), la scrittrice Fran Lebowitz ha detto che era il «vero» Fitzgerald. Autore geniale di decine di romanzi e centinaia di racconti, è stato uno dei più grandi scrittori americani della sua generazione e non solo. Fitzgerald stesso lo considerava uno dei suoi eredi. Doctorow lo ha paragonato a Balzac. Molti autori successivi, come John Updike, si sono ispirati a lui. Ha raccontato la società americana, le differenze di classe, il rapporto dell’America con sesso e alcol, come solo John Cheever, Richard Yates e pochi altri hanno saputo fare.

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