Se ne è andato anche lui, a ottantotto anni: Jean-Paul Belmondo si è spento serenamente nella sua casa di Parigi. Ormai affaticato dall’età e segnato dall’ictus che lo aveva colpito nel 2001, costringendolo a interrompere le sue apparizioni in pubblico, seppur ripresosi gradualmente dalla malattia, da tempo mostrava evidenti segni di affaticamento.
Nella sua lunga e brillante carriera artistica ha interpretato ruoli in ottanta film, alcuni dei quali veri e propri capolavori della cinematografia, come ad esempio A bout de souffle (Fino all’ultimo respiro), per la regia di Jean-Luc Godard, o La ciociara, al fianco di Sofia Loren, nell’opera diretta da Vittorio De Sica.
Figlio di uno scultore francese nato in Algeria da genitori italiani (il padre era piemontese e la madre siciliana) e di una pittrice francese, Belmondò ebbe accesso al Conservatoire National Supérieur d’Art dramatique e, dopo un breve periodo di servizio militare, iniziò a recitare in teatro.
Il suo esordio davanti alla macchina da presa risale al 1956, nel cortometraggio Molière, di Norbert Tildian, e da quel momento vede aprirglisi la carriera sul grande schermo.