POLITICA, elezioni comunali. Roma, il generale Domenico Rossi nella lista civica per Michetti sindaco: una nuova energia al servizio della città

In vista delle prossime consultazioni per il rinnovo del Consiglio comunale e dell’elezione del primo cittadino di Roma Capitale, il collega Dino Alias traccia il profilo di uno dei candidati presentatisi con il centrodestra, un generale dell’Esercito italiano che, prima di andare in ausiliaria e poi divenire sottosegretario alla Difesa, ha comandato la Brigata Granatieri di Sardegna, Unità storicamente stanziata nella Capitale

di Dino Alias, giornalista – Che con l’adesione Domenico Rossi, già generale dell’Esercito Italiano, la lista civica del centrodestra per Enrico Michetti sindaco di Roma abbia fatto, come si sul dire, un affare, non c’è bisogno né dimostrazione esplicita e né di testimonianza giurata. La prova tangibile sta nei brillanti risultati conseguiti in oltre quarant’anni di servizio nella Forza armata, fino a raggiungere la promozione apicale di generale di corpo d’armata.

Un lavoro oscuro il suo. Sempre lontano dai riflettori e dai clamori mediatici, in cui si sono elevati, oltre al grande senso del dovere, il pragmatismo, nel rigoroso rispetto dei valori più nobili, l’alta competenza, l’impegno abnegato, la passione straordinaria per la militarità. Tutte virtù che hanno contraddistinto la sua autorevole azione di comando, caratterizzata da molteplici successi, conseguiti anche oltre i confini nazionali, che resteranno incisi a fuoco nella memoria storica dell’Esercito.

IL DIARIO

Basterà sfogliare la sua agenda e soffermarsi sulle tappe man mano percorse, sulle quali rimane inconfondibilmente scolpito il segno, appunto, della fecondità e operosità dimostrata in ogni circostanza. Non solo in ambito militare, ma anche nel sociale e nel politico, dove ha riscosso lusinghieri consensi sia per il lodevole impegno e sostegno in favore della Caritas romana e delle Fondazioni Cure2Children Onlus e Fiaba (rispettivamente, attive nell’aiuto ai bambini affetti da gravi patologie nei paesi in via di sviluppo, nonché la promozione della rimozione di tutte le barriere fisiche, culturali, psicologiche e sensoriali per la diffusione di una cultura delle pari opportunità), sia  quando nel 2013, a seguito dell’elezione alla Camera dei Deputati nella coalizione Scelta civica, ha assolto delicati e importanti incarichi, quali: componente della Commissione Difesa della Camera e della Giunta per le autorizzazioni a procedere, nonché sottosegretario alla Difesa nei governi presieduti da Matteo Renzi e da Paolo Gentiloni Silveri.

IL PROFILO

Domenico Rossi appartiene sicuramente a un élite culturale di variegata formazione e dagli eterogenei interessi, che emergono distintamente dal lungo cursus honorum, da cui traspare una realtà poliedrica. La poliedricità è una sua caratteristica che contribuisce all’efficacia di quello che egli veicola, perché  fermamente convinto che ogni azione pratica debba sempre aggiornarsi al fine di rispondere alle più moderne e collaudate teorie o esigenze in materia di pianificazione, organizzazione e sicurezza.

Ritenuto tra i più autorevoli esperti di provvedimenti legislativi in favore del personale del comparto Difesa e Sicurezza, è stato autore di numerose proposte normative, tra cui le riforme storiche riguardanti l’abolizione del servizio militare di leva e l’accesso delle donne alle Forze armate.

In virtù di queste peculiari competenze, egli ha fatto parte per più di dieci anni degli organismi di rappresentanza del personale militare, nonché fornito un contributo elevato nella realizzare di modelli virtuosi e vincenti, unitamente a un evoluto riassetto logistico dei reparti e comandi dell’Esercito, peraltro già adeguati alla società odierna.

PROPAGANDA ELETTORALE?

Assolutamente no! In primis perché è un romano al mille per mille, che più di tanti  altri conosce le «piaghe» della Capitale, apertesi dopo anni di abbandono e di sterili promesse; inoltre è una personalità autorevole, dotata di perseveranza, concretezza operativa, proficua intuizione e, soprattutto, di specchiata onestà e profonda sensibilità sociale.

Altra nota essenziale che la sua “carta d’identità” pone in evidenzia è quella relativa alla garanzia ad assolvere ai propri doveri e agli impegni assunti, naturalmente sempre in armonia con gli obiettivi di progresso della società e di benessere dei cittadini, nel modo più ampiamente partecipato. E non è poco di questi tempi!

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