ENERGIA, petrolio. Prezzi al barile, sul calo incide la nuova ondata di Covid-19 in Cina

Questa la causa maggiore alla base della dinamica sui mercati, lo ha affermato Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia

«Certamente la Cina in questi ultimi anni è paese dominante per le influenze sulle politiche petrolifere, oggi però le quotazioni del greggio in brusca frenata sotto i settanta dollari a barile sono determinante da un nuovo è preoccupante dato crescente di casi Covid nel paese asiatico. Si teme una Cina in un default economico da consumi per una nuova ondata di pandemia».

Lo ha dichiarato ieri all’agenzia stampa “LaPresse” Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia. Egli ha commentato l’attuale andamento dei prezzi petroliferi, registrati in deciso calo nella giornata del 9 agosto.

«Tutto questo – sottolinea Marsiglia – è un elemento di valutazione, ma non dimentichiamo che attraversiamo anche in un periodo, sino alla fine del 2021, di forti investimenti nel settore Oil & Gas, con molte società petrolifere che, nonostante l’andamento dell’ultimo anno, hanno chiuso le trimestrali con risultati positivi distribuendo dividendi».

Il presidente di FederPetroli Italia ha quindi concluso affermando che: «Assistiamo a cautela e poco panico su oscillazioni in periodo di vacanze: il rally del greggio sarà veramente da analizzare a settembre, anche in previsione dei possibili compromessi all’interno dell’Opec, con un’incognita iraniana che in questi ultimi giorni nei mari mediorientali sta causando notevoli problemi al traporto nella logistica del greggio internazionale».

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