ARTE, pittura. Il pensiero e l’opera di Serafino Valla

È stata inaugurata lunedì 12 luglio, la personale del maestro Serafino Valla, una bella esposizione di numerose opere, mostrate magistralmente in una cornice suggestiva, fra le stanze del Palazzo Comunale di Pontremoli in Lunigiana. L’evento, fra l’altro, è ben inserito nel contesto della settimana dello storico Premio letterario Bancarella

di Rosario Sprovieri – È stata inaugurata lunedì 12 luglio, la personale del maestro Serafino Valla, una bella esposizione di numerose opere, mostrate magistralmente in una cornice suggestiva, fra le Stanze del Palazzo Comunale di Pontremoli in Lunigiana. L’evento, fra l’altro, è ben inserito nel contesto della settimana dello storico Premio letterario Bancarella.

Serafino Valla, artista emiliano, è stato un pittore straordinario, era nato a Casoni di Luzzara in provincia di Reggio Emilia nel 1919, primogenito di Antonio Valla e Beniamina Musi, fù pittore di una personalità speciale, arricchita oltre che dall’arte del dipingere, anche dalla grande passione per l’arte e la filosofia; il maestro è deceduto, quasi centenario, a Reggiolo sette anni fa (2014).

“Ho cominciato a capire qualcosa seguendo il linguaggio nei dipinti dei malati di mente e in quelli dei bambini” – soleva dire Serafino  – “Perche`, essendo dei personaggi semplici, mi era facile capire la loro presenza poetica…” Valla è l’unico artista storicizzato, che è stato selezionato – a livello internazionale – per la mostra Pace e Amore che andrà ad arricchire le esposizioni d’arte contemporanea presso l’Expo Mondiale di ottobre 2021 a Dubai. Ne sono orgogliosi e entusiasti sia il commissario Giammarco Puntelli che il giovane direttore/manager della location espositiva: – che è a due passi dal Louvre Due – Paolo Calcari.

Questa antologica personale nell’attesa di “Expo 2021” intende promuovere proprio il prossimo evento in terra Araba, facendo da prologo al contesto unico ed irripetibile che sarà la imminente Esposizione Universale.

Serafino Valla ha speso la sua vita per divulgare – attraverso quelle singolari visioni d’arte –  la sua prospettiva di pace e concordia, comune a tutti i popoli del mondo.  Il maestro ha sottolineato il lavoro dell’uomo e i piccoli episodi di vita quotidiana e, qui ha tratto l’humus fertile del pensiero; passando dalla ricerca e dalla meditazione, ha poi indagato nelle pieghe dolorose dello spirito, dentro i più segreti palpiti dell’anima.

“La bellezza dell’Arte apre le porte a Dio”, Valla – spirito tormentato e fecondo – è appartenuto al mondo dei “costruttori di ponti”, i suoi capolavori portano i segni tangibili della concordia e della bellezza, un filosofo geniale che è riuscito a vedere oltre “le mura”; al di la di quella “siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” è qui che ha “rinvenuto  l’eterno,  e le morte stagioni, e la presente e viva”,  andando oltre i recinti che quella società insensibile –  anche in questo nostro tempo – ostinatamente continua ad erigere. Il maestro ha affidato la sua parola alla straordinarietà delle sue “visioni” d’incanto, alle sue scene che toccano e scuotono il cuore, Valla ha privilegiato il linguaggio delle forme, dei colori, del silenzio dei suoni e del magnetismo delle onde emozionali. Dentro al suo personalissimo taccuino d’appunti, noi – ancora adesso – possiamo scorgere le risposte velate che l’artista ha cercato per risolvere gli interrogativi della sua esistenza, che poi ci appartengono – da sempre – perché legati all’esistenza del genere umano.

In mostra ci sono tante opere che andranno ad arricchire il panorama della cultura e dei talenti italiani presso l’Expo: c’è la tela dedicata a Ligabue già ospitata dai Giardini Hanbury di Ventimiglia per l’Università di Genova e, ci sono le sue meditazioni più intime. Aforismi e riflessioni, momenti di vita che appartengono principalmente alla sua terra Emiliana. In particolare il suo simbolo “il soggetto protagonista della sua pittura”, un uomo il cui volto è nascosto da un vecchio cappello, che è un chiaro messaggio per “mirarci dentro” per indagare nel proprio animo e nel proprio mondo interiore.

A Pontremoli Giammarco Puntelli introdurrà la mostra, aggiungendo il suo modo di sentire l’arte di Serafino, alle emozioni della curatrice dell’opera del maestro: Giuseppina Valla. Nel corso della presentazione verrà consegnata – alle autorità – una stampa in tiratura limitata, – fatta appositamente per Pace e Amore – si tratta dell’opera “Il Seminatore”, che è il simbolo dell’amore per la terra e per il lavoro dell’uomo a livello universale.

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