OIL & GAS, carburanti. I prezzi alla pompa rincarano, ma potremmo produrre tutto in Italia

Secondo Michele Marsiglia (Federpetroli Italia) «acquistiamo il greggio all’estero con alto costo quando potremmo produrre gas e petrolio dalle nostre risorse del sottosuolo, con un notevole risparmio sulla bolletta energetica delle famiglie italiane»

Milano, 1 luglio 2021 – «Comprendo che il caro carburanti di queste settimane sta sensibilizzando il consumatore italiano, specialmente in periodo di vacanza e dopo un’economia debole causa pandemia. Alcune compagnie petrolifere hanno deciso di dare dei ritocchi ai prezzi dei carburanti nelle aree di servizio, sia in self che sul servito, non è solo da pensare come una mossa di guadagno da parte delle major ma il settore vive particolarmente e con difficoltà la forte impennata dei greggi sui mercati interazionali che, nonostante i margini di raffinazione in calo in diversi paesi, Italia compresa, costringono a strategie di vendite per forza di cose con prezzi al rialzo”. Lo ha dichiarato all’agenzia stampa “LaPresse” Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia, commentando il rincaro dei prezzi della benzina.

«Basta pensare – ha egli aggiunto – che i carburanti, quindi prodotti raffinati, hanno raggiunto i livelli dell’inizio estate 2019 per litro sia di benzine che gasoli. La fotografia effettiva è quella oggi di un’economia in crescita in diversi settori, con una ripresa molto violenta che di conseguenza porta ad un’impennata dei prezzi al consumo. Siamo tra i paesi più cari al mondo per il costo dei carburanti, complice da un lato il poco sfruttamento delle risorse energetiche del paese a causa di una mancata strategia energetica nazionale e, per altri varianti negative derivanti da tassazione e accise varie. Acquistiamo il greggio all’estero con alto costo quando potremmo produrre gas e olio dalle nostre risorse del sottosuolo, con un notevole risparmio sulla bolletta energetica delle famiglie italiane».

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