VATICANO, Conferenza episcopale italiana. Conclusa la LXXIV Assemblea generale, la Chiesa italiana si esprime anche sul Ddl Zan

Bassetti: «Il nostro cammino sinodale non sarà come quello tedesco». L’assemblea è stata dedicata all’avvio del cammino sinodale della Chiesa italiana, che – si legge nel comunicato finale - «dovrà essere garanzia di un “Noi ecclesiale” inclusivo, espressione della Chiesa popolo di Dio»

Nel corso dei lavori gli oltre duecento vescovi partecipanti hanno espresso preoccupazione riguardo alla «situazione socioeconomica del Paese, la pandemia, oltre al fortissimo impatto sul fronte sanitario, ha avuto un’incidenza negativa sul tessuto sociale».

ULTERIORI 60 MILIONI DI EURO ALLE DIOCESI

Dopo aver ribadito l’attenzione per il fenomeno migratorio e pregato per e vittime della tragedia del Mottarone, l’assemblea ha approvato un’ulteriore erogazione straordinaria di sessanta milioni di euro da destinare alle diocesi, un nuovo contributo che – prosegue la nota ufficiale della Conferenza episcopale italiana – «fa seguito a quello dello scorso anno di 200 milioni. Le somme dovranno essere utilizzate entro la fine di febbraio 2022 e rendicontate alla Cei entro e non oltre il mese di aprile 2022».

Tra le varie deliberazioni assunte, l’Assemblea generale ha approvato la costituzione di alcuni santi patroni: san Martino di Tours (patrono del volontariato in Italia), san Giuseppe Moscati (patrono di medici, infermieri e soccorritori del sistema dell’emergenza territoriale 118 italiano, della medicina e della chirurgia di emergenza nazionale), san Giovanni Bosco (patrono degli ispettori del lavoro), la Beata Vergine delle Grazie dal Ponte di Porretta Terme (patrona della pallacanestro italiana). Ora è previsto che segua la conferma della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti. Previsto infine  un evento a Firenze, che avrà luogo nei primi mesi del prossimo anno, che darà continuità al progetto dell’Incontro di riflessione e spiritualità Mediterraneo frontiera di pace, che si è tenuto a Bari dal 19 al 23 febbraio dello scorso anno.

L’INTERPRETAZIONE «AUTENTICA» DEL CARDINALE BASSETTI

Incontrando la stampa al termine dei lavori, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha inteso chiarire, a suo avviso, la questione sinodale: «Il nostro non è un sinodo – ha egli dichiarato -, è un cammino sinodale che parte da condizioni anche molto diverse da quelle della Germania. Quello tedesco ha affrontato alcuni problemi molto particolari e io credo che i problemi di fondo della nostra gente siano ben altri: sono la solitudine, l’educazione dei figlioli, i problemi di chi non arriva in fondo al mese perché non ha il lavoro, i problemi di una immaturità affettiva che portano le famiglie a disgregarsi. Noi affronteremo tutti questi problemi ma quelli del celibato dei preti, quelli del sacerdozio alle donne, non sono i problemi fondamentali che in questo momento attanagliano la Chiesa e l’umanità».

LA QUESTIONE OMOSESSUALE: LA CEI E IL DDL ZAN

Bassetti ha quindi affrontato lo scottante tema (oltre Tevere) del disegno di legge Zan per il contrasto all’omofobia, ribadendo che «per quello che riguarda la violenza non c’era bisogno di un’altra legge, perché già la legge precedente garantiva la tutela di tutti. Noi abbiamo sempre riaffermato la difesa della persona contro ogni violenza e discriminazione, perché la persona viene sempre prima di ogni possibile riduzionismo e merita assoluto rispetto quindi questo è un punto che deve stare alla base la tutela amplissima della pluralità di opinioni e la libertà di esprimerle senza paura di meccanismi sanzionatori che potrebbero generare intolleranza. Ci sono temi certamente su cui ci sono delle visioni diverse e sul genere noi abbiamo una visione biblica: maschio e femmina li creò».

Sul tema, conclude il comunicato ufficiale, «c’è necessità di un dialogo aperto, auspicando una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative, che coniughi il rifiuto di ogni discriminazione con la libertà di espressione».

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