DIFESA, tecnologia. Formazione: il contributo dell’Aeronautica militare per la tutela dell’ambiente e la salute

Si è trattato dell’ultimo di un ciclo di incontri dedicati alle capacità di Intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) nelle operazioni militari, capacità mutuate in altri «domini», quali l’ambiente, che sono in grado di favorire una migliore consapevolezza nelle molteplici situazioni di rischio o nel fronteggiare le emergenze

È stata l’Accademia aeronautica di Pozzuoli la sede scelta per presentare nella giornata del 24 maggio scorso le best practice e i risultati del progetto “Tecnologia e formazione: il contributo dell’Aeronautica militare italiana per la tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo”.

L’evento, che si inserisce nel quadro di una serie di percorsi di formazione extra-curriculare su temi quali ambiente, cyber defence, droni (SAPR, sistemi a pilotaggio remoto) e aerospazio,  consentirà ai giovani frequentatori dell’Istituto di ampliare attraverso attività di studio, ricerca e dimostrazione, gli ambiti di conoscenza in campo aeronautico.

INTELLIGENCE, SORVEGLIANZA E RICOGNIZZIONE (ISR)

Si è trattato dell’ultimo di un ciclo di incontri dedicati alle capacità di Intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) nelle operazioni militari, capacità mutuate in altri domini, quali l’ambiente, che sono in grado di favorire una migliore consapevolezza nelle molteplici situazioni di rischio o nel fronteggiare le emergenze.

A sottolinearne il particolare significato istituzionale  è stata la partecipazione del Capo di stato maggiore della Forza armata, il generale di squadra aerea Alberto Rosso, che nell’occasione ha dichiarato che: «Quella di oggi è un’opportunità fondamentale per promuovere il sistema Paese, per fare sinergia non solo a vantaggio dei giovani, in questo caso i frequentatori dell’Accademia aeronautica, ma anche a sostegno di esigenze di altri dicasteri, per il benessere e la tutela della salute e del nostro territorio. Sono orgoglioso sia perché i processi formativi dell’Accademia sono attuali, al passo coi tempi e offrono ai giovani la possibilità di confrontarsi con le nuove tecnologie e i nuovi domini, quali lo spazio, i droni, la dimensione cibernetica, l’informatica; sia perché la collaborazione con le università, i centri di ricerca e l’industria può portare profitto e benefici, per crescere insieme e offrire nuove opportunità al nostro Paese».

SINERGIE DI DOMINI DISTINTI

Tra i relatori dell’evento il colonnello Angelo De Angelis e il professor Massimiliano Lega, che hanno testimoniato con la loro esperienza operativa maturata negli anni in due domini distinti, approdate tuttavia a una sinergica collaborazione nell’attuazione dell’accordo di collaborazione sperimentale stipulato nel luglio 2019 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Aeronautica militare italiana. Un accordo concepito su impulso dell’Unità di coordinamento al tempo diretta dall’ingegner Fabrizio Curcio (oggi a capo del Dipartimento della Protezione civile) che ha consentito di avvalersi delle capacità ISR dell’Aeronautica a supporto del piano di azione interministeriale per il contrasto dei roghi di rifiuti, in particolare in quelle zone tristemente note come «terre dei fuochi».

«Conoscere un problema non significa comprenderlo – ha sottolineato al riguardo il professor Lega a margine dell’evento -, poiché occorre comprendere le dinamiche complesse alla base del verificarsi di alcuni fenomeni, porre in relazione gli aspetti che accomunano più luoghi e più punti di interesse, perché i fenomeni non sono né casuali né frutto di un problema culturale. La “Terra dei Fuochi” non è soltanto in Campania, ma è un fenomeno che riguarda l’Italia intera. Solo con questo tipo di consapevolezza si può capire come intervenire, per esempio con un’azione di prevenzione e di contrasto».

SINERGIE TRA CIVILE E MILITARE PER OTTIMIZZARE LE RISORSE

Grazie all’impiego di competenze, tecnologie, sensori e assetti aerei dell’Aeronautica militare, il piano di azione siglato nel 2019 ha visto il ricorso a procedure, processi e capacità peculiari dell’ambito militare, ma con finalità civili e in un contesto «operativo» caratterizzato dalla presenza di diversi attori istituzionali. Attraverso l’impiego di diversi assetti della Forza armata, dotati di speciali e sofisticati sensori (Tornado, Eurofighter, AMX e Predator), è stato possibile rendere disponibili ad altre Istituzioni (come la Protezione Civile e altre Agenzie del territorio) informazioni preziose, tra le quali anche indicatori e tendenze, determinanti nelle attività di comprensione dei fenomeni in esame.

L’ingegner Curcio, collegato in diretta durante l’evento, ha espresso la propria soddisfazione per quanto fatto e dimostrato nel corso della giornata: «Quanto visto in Accademia aeronautica – ha egli affermato – non è un traguardo, bensì l’avvio di un percorso complesso e ambizioso che potrà essere utile in diversi contesti operativi e inter-agenzia. Mettere assieme le sinergie tra le capacità militari dell’Aeronautica e le esigenze del mondo civile è necessario se vogliamo ottimizzare le risorse disponibili e rendere un servizio completo al Paese».

L’evento è stato concluso da una dimostrazione live che ha visto l’impiego di diverse capacità (assetti) per fronteggiare una situazione di criticità ambientale ricreata artificialmente in un sito appositamente allestito in loco. I risultati delle analisi dei prodotti inviati dalle piattaforme aeree sono stati proiettati in tempo reale su tre maxi schermi allestiti nella palestra dell’Accademia, resa per l’occasione una vera e propria sala operativa.

All’attività del Predator è seguita quella complementare effettuata da un piccolo drone e un laboratorio mobile dell’Università Parthenope che, svolgendo attività di proximal sensing e in situ, hanno dimostrato la completa caratterizzazione di quest’ultimo, completando il flusso informativo di analisi.

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