LIBRI, Bruno Vieira Amaral. Le cose di prima

L’ironia con cui riannoda i fili che lo legano alla sua comunità diventa, in una narrazione toccante e caustica allo stesso tempo, l’amo con cui permette alle «cose di prima» di riemergere nel presente, a partire dalle ombre che hanno lasciato

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via», scriveva Cesare Pavese in La luna e i falò. Bruno Vieira Amaral, nel suo romanzo Le cose di prima in uscita per Nutrimenti, racconta cosa si trova e cosa si lascia quando invece si fa ritorno, raccogliendo come in un album fotografico i ritratti degli abitanti del Quartiere Amélia di Lisbona. Una Spoon River mediterranea affacciata sull’Oceano prende vita, in un Portogallo attraversato da movimenti di popolazione che ne ridefiniscono continuamente il volto.

TERRA DI NESSUNO PER PERSONE SENZA RADICI

Il Quartiere Amélia è «una terra di nessuno creata per persone senza radici», dove restano solo i perdenti, gli scansafatiche e gli infelici. Affrontare l’esperienza del ritorno vuol dire, qui, fare i conti con sé stessi. Perennemente sul limite che separa i toni caldi della nostalgia dai forti contrasti della vita adulta, oscillando tra cinismo e pensiero magico, il protagonista di Le cose di prima conduce una lotta senza quartiere con sé stesso, in bilico tra passato e futuro. Dopo un divorzio e un licenziamento, proverà infatti a ricostruire il passato suo e di quanti popolano il quartiere, a partire da un omicidio e dalla misteriosa scomparsa di una compagna di classe.

L’ironia con cui riannoda i fili che lo legano alla sua comunità diventa, in una narrazione toccante e caustica allo stesso tempo, l’amo con cui permette alle «cose di prima» di riemergere nel presente, a partire dalle ombre che hanno lasciato.

UNA STRAORDINARIA CARTOGRAFIA LETTERARIA

Bruno Vieira Amaral inventa un luogo, traccia una straordinaria cartografia letteraria, conducendo il lettore tra le strade di un quartiere alla periferia di tutto per fargli ascoltare sermoni e maledizioni e farlo naufragare per sempre in una nostalgia assetata di giovinezza.

«Qualche giorno prima di morire, il vecchio Barbosa chiese alla nipote di portarlo in strada. La ragazza, non senza difficoltà, assecondò la richiesta del nonno. Lo portò sulla sedia a rotelle fino alle aiuole e al prato di cui lui si era preso cura per tanti anni. Voleva, per l’ultima volta, cacciare i bambini che giocavano a pallone proprio lì. Urlò come faceva una volta. Gesticolò. Figli di puttana. Disse di tornarsene a casa. Fece tutto come prima. Solo che non c’erano più bambini che giocavano a pallone. Il prato era intonso, perfetto, come il vecchio Barbosa aveva sempre sognato, e lui troppo malato per rendersene conto, preoccupato di mandare via dei bambini che non c’erano più».

BRUNO VIEIRA AMARAL

Bruno Vieira Amaral è nato nei dintorni di Lisbona nel 1978. Le cose di prima è il suo primo romanzo, vincitore di diversi premi prestigiosi e tradotto in molte lingue. Nel 2016 è stato selezionato come una delle dieci nuove voci in Europa (Ten New Voices from Europe) scelte dalla piattaforma Literature Across Frontiers. Il suo secondo romanzo, Hoie Estarás Comigo no Paraíso (2017) ha vinto il Premio Tabula Rasa 2016-2017 e si è classificato al secondo posto nell’Oceanos Award 2018.

Premio José Saramago 2015

Premio Fernando Namora 2013

Premio Pen Clube Narrativa 2013

Livro do Ano 2013 rivista Time Out

Premio Novos 2013 categoria letteratura

autore: Bruno Vieira Amaral

titolo: Le cose di prima

editore: Nutrimenti

pagine: 320

prezzo: 18 euro

ISBN: 978886594-823-1

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