CISGIORDANIA, attacco palestinese a un check-point. Tre giovani armati (forse di Hamas) aprono il fuoco contro la guardia di frontiera israeliana e vengono uccisi

Fonti della sicurezza dello Stato ebraico hanno riferito che gli aggressori hanno aperto il fuoco dopo essere stati fermati dagli agenti di polizia di frontiera che erano impegnati in un controllo di routine su un autobus che trasportava lavoratori palestinesi irregolari. Il crescendo di tensione e i timori per una nuova e violenta intifada

Tre giovani palestinesi hanno aperto il fuoco contro i militari in forza alla polizia di frontiera israeliana a un posto di blocco allestito nel nord della Cisgiordania nei pressi della frontiera con lo Stato ebraico. Il gruppo armato viaggiava a bordo di un autobus assieme ad alcuni lavoratori palestinesi irregolari diretti verso il centro di Israele. I tre palestinesi, una volta scesi dall’automezzo, prima che gli agenti iniziassero a perquisirli hanno sparato contro di loro.

Il maggior generale Tamir Yadai (ufficiale dell’esercito attualmente a capo del Comando del settore centrale delle forze armate israeliane) ha in seguito riferito che il dispositivo di sicurezza era stato rinforzato e posto in allerta in concomitanza con il Ramadan, mese sacro per i musulmani che si concluderà questo fine settimana.

Sventata «una seconda Sarona»

dal canto suo, il funzionario di polizia Kobi Shabtai ha reso noto che, sulla base delle valutazioni effettuate, «è stato impedito ai terroristi di compiere un attacco all’interno del territorio di Israele», le medesime conclusioni tratte da un altro funzionario della sicurezza, che ai microfoni dell’emittente radiofonica dell’esercito ha dichiarato che era stato sventato «una seconda Sarona», riferendosi egli all’attacco terroristico compiuto nel giugno del 2016, quando alcuni uomini armati spararono sulla folla nell’elegante mercato e nel ristorante di Sarona, a Tel Aviv, uccidendo quattro persone.

Nell’immediatezza del fatto, la stazione televisiva “Canale 12” ha invece riferito che si riteneva che i tre palestinesi avessero cercato di raggiungere la città di Gerusalemme. In un successivo comunicato stampa la polizia ha poi aggiunto altri dettagli relativi alla dinamica del fatto: «I terroristi hanno sparato al cancello della base, gli agenti della polizia di frontiera e un militare di Tsahal hanno risposto al fuoco neutralizzandoli».

Due degli aggressori sono stati uccisi, mentre un il terzo è stato gravemente ferito alla testa. Il ragazzo è stato trasportato con un ambulanza dell’esercito al centro medico Emek, nei pressi di Afula per le prime cure, poi è stato però trasferito all’ospedale Rambam di Haifa.

All’erta generale, ma attacco non previsto

Sempre fonti della sicurezza israeliane hanno riferito che riguardo al gruppo di fuoco palestinese in precedenza non era pervenuta alcuna segnalazione dall’intelligence, dunque si era all’oscuro del fatto che fosse stato pianificato un attacco, inoltre, i tre palestinesi responsabili dell’azione non sono risultati coinvolti in precedenza in attività di gruppi terroristici.

Stando alle prime risultanze delle indagini condotte, l’autista dell’autobus non sarebbe stato a conoscenza delle intenzioni dei tre, tuttavia, citando fonti palestinesi, l’emittente pubblica israeliana “Kan” ha riferito che i tre palestinesi uccisi sarebbero stati identificati come appartenenti ad Hamas. Due di loro provenivano dal villaggio cisgiordano di Shuweika, mentre il terzo dalla città di Tulkarem.

Essi erano armati di mitragliette e di coltelli. L’attacco di oggi è stato compiuto il giorno dopo il funerale di Yehuda Guetta, lo studente diciannovenne deceduto a causa di un attacco in Cisgiordania all’inizio di questa settimana, e si colloca in una fase di crescenti tensioni a Gerusalemme, in Cisgiordania e lungo il confine con la striscia di Gaza.

Guetta e altri tre suoi coetanei attendevano l’autobus a una fermata di una località del West bank, quando sono stati colpiti dai colpi di arma da fuoco esplosi da un terrorista da bordo di un’autovettura. L’assassino, un arabo di origini statunitensi padre di sette figli, è stato poi catturato dalle forze di sicurezza israeliane.

I timori di una nuova intifada

la tensioni hanno conosciuto una fase incrementale principalmente a Gerusalemme Est nel quartiere di Sheikh Jarrah, dove si sono verificate violente proteste nel corso della scorsa settimana, laddove decine di palestinesi sono a rischio sfratto a seguito di una sentenza giudiziaria seguita a una lunga battaglia legale con l’ala destra ebraica che rivendica la proprietà degli immobili nel quartiere situato a nord della Città vecchia.

Il perpetuarsi degli scontri hanno ingenerato il timore dell’innesco di un conflitto di dimensioni più ampie, una vera e propria nuova intifada che stavolta vedrebbe quasi assoluta protagonista i fondamentalisti di Hamas, oltre ad altre fazioni palestinesi di Gaza.

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