ECONOMIA, Europa e Italia. Gentiloni Silveri: «Il futuro del Next Generation EU è legato alla riuscita dei piani»

Tassazione europea, risorse del bilancio comune, debito e futuro del Recovery Fund, questi i temi trattati nel corso dell’audizione del Commissario europeo all’Economia. Essa ha avuto luogo in una fase particolare per quanto riguarda la discussione sulla riforma fiscale e sul sistema tributario, in un momento di grande evoluzione del contesto europeo e internazionale

Il futuro di strumenti quali il Recovery Fund «non dipende da considerazioni di natura ideologica e nemmeno da regolamenti, esso è legato a due condizioni: la prima è il buon andamento dei piani, cioè che gli obiettivi vengano raggiunti; la seconda è che si raccolgano sufficienti risorse proprie capaci di pagare questo debito nel corso dei prossimi trenta anni».

Così si è espresso nel primo pomeriggio di oggi il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni Silveri, audito dalle Commissioni parlamentari Finanze della Camera dei Deputati e del Senato in riunione comune.

Egli ha esordito  affermando che: «Questa audizione si svolge in  un momento particolare per quel che riguarda la discussione sulla riforma fiscale e il sistema tributario, che è un momento di grande evoluzione del contesto europeo e internazionale da questo punto di vista. Si stanno facendo progressi, si delineano novità, negoziati importantissimi sono in corso e vedono l’Italia presidente di turno del G20 in una posizione molto importante».

Nuove forme di tassazione europea

Quindi è passato a illustrare nel concreto le proposte che la Commissione europea sta elaborando in materia di nuove forme di tassazione, strumenti che verranno concepiti al fine di raccogliere risorse comuni.

«È sempre più evidente – ha sottolineato – che nelle dinamiche dei mercati globali servono strumenti globali se si vuole davvero, da un lato combattere i paradisi fiscali, le frodi e le evasioni fiscali sempre più sofisticate e sempre più internazionali, e, dall’altra parte, se si vuole riallocare i proventi della tassazione non sulla base di dove sono collocate le sedi legali delle grandi imprese, ma dove si svolgono le attività e si realizzano i profitti».

Attutite le conseguenze della crisi

Secondo il Commissario europeo il processo è stato accelerato da due fattori: «Il primo è la crisi economica senza precedenti causata dalla pandemia, in cui in parte siamo ancora dentro, seppure ci si trovi in una fase di apertura e di rilancio resa possibile anche grazie alla reazione forte e immediata delle Istituzioni europee, con le decisioni prese nel marzo 2020, che hanno reso possibile le politiche monetarie, di bilancio e degli aiuti di Stato da parte dei governi nazionali».

Tutto questo ha attutito le conseguenze di questa crisi, ma non le ha certo eliminate, quindi «bisognerà tenerne molto conto nei prossimi mesi nella gradualità con la quale di passerà da una fase di grande sostegno all’economia a una più selettiva, per evitare che si verifichino conseguenze troppo pericolose sui piani economico e soprattutto sociale».

Un futuro per il Recovery Fund

«Certamente, poi, il buon andamento della campagna vaccinale in tutta Europa, ma anche in Italia, è alla base di questa situazione di ripresa, alla cui qualità – il primo trimestre di quest’anno è stato ancora negativo nell’eurozona (-0,4%) ma che riprenderà nella seconda parte dell’anno – punta questo programma europeo straordinario, il Next Generation EU e i piani nazionali che a questo programma fanno riferimento».

«Mettere in piedi questa strada è fondamentale per dare un futuro al Recovery Fund», ha in seguito affermato Gentiloni, indicando i tre fronti sui quali sta lavorando Bruxelles: «Il primo è il prelievo digitale, la cui importanza è messa in luce dalla pandemia, ovvero la web tax che eviterà anche la proliferazione di leggi nazionali; il secondo è il meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera, che evita lo svantaggio competitivo per le imprese dell’Unione europea; il terzo è invece l’aggiornamento della direttiva sulla tassazione energetica».

Dopo l’audizione Gentiloni si è recato a Palazzo Chigi.

Di seguito è possibile ascoltare la registrazione audio integrale dell’intervento del Commissario europeo all’Economia di fronte alle Commissioni parlamentari riunite il giorno 7 maggio 2020 (A329) 

A328 – ECONOMIA: LA CRISI, L’EUROPA E L’ITALIA. Il Commissario europeo all’Economia PAOLO GENTILONI SILVERI è stato audito dalle Commissioni parlamentari Finanze della Camera dei Deputati e del Senato il 7 maggio 2020.
Tassazione europea, risorse del bilancio comune, debito e futuro del Recovery Fund, questi i temi trattati nel corso dell’audizione del Commissario europeo all’Economia. Essa ha avuto luogo in  una fase particolare per quanto riguarda la discussione sulla riforma fiscale e sul sistema tributario, in un momento di grande evoluzione del contesto europeo e internazionale.
Il futuro di strumenti quali il Recovery Fund «non dipende da considerazioni di natura ideologica e nemmeno da regolamenti, esso è legato a due condizioni: la prima è il buon andamento dei piani, cioè che gli obiettivi vengano raggiunti; la seconda è che si raccolgano sufficienti risorse proprie capaci di pagare questo debito nel corso dei prossimi trenta anni».
Condividi: