«Assistiamo sempre più a una scena nella quale appare con evidenza che ormai i mercati internazionali del greggio posseggono un grado di autonomia e una forte indipendenza dalle decisioni dell’Opec e del braccio allargato “più docile” di tale organizzazione, che è l’Opec+».
Secondo l’esponente della categoria di operatori del settore Oil & Gas, infatti, nonostante la decisione assunta dai paesi membri dell’organizzazione dei produttori di petrolio di immettere sul mercato a partire dai prossimi mesi maggiori quantità di greggio, le quotazioni continuano egualmente a salire, mentre un tempo si sarebbe invece assistito a una repentina inversione di tendenza nel senso di un segno negativo.
In questo inizio di aprile l’Opec+ nella sua valutazione ha dovuto considerare due fattori importanti, che tuttavia non hanno inciso sulla produzione petrolifera: la condizione della Libia, che è esente dall’imposizione di quote, e il caso dell’Iran, paese che continua a estrarre liberamente nel tentativo di arginare le sanzioni economiche impostegli dagli Stati Uniti d’America.