AUTOMOTIVE, Volkswagen. Made in Hannover: 65 anni veniva avviata la produzione del «Bulli» nello stabilimento di Stöcken

L’8 marzo del 1956 sulla catena di montaggio nello stabilimento industriale che era stato costruito in un solo anno. Fino a oggi negli impianti sono stati costruiti più di dieci milioni di veicoli, 9,2 dei quali sono quelli del celebre furgone; dal 2022 il nostro settore di montaggio costruirà su due sole linee di produzione tre veicoli, ciascuno basato su una diversa piattaforma

Compie sessantacinque anni, tuttavia è ben lontano dalla pensione: il leggendario VW Bus, chiamato affettuosamente Bulli dai suoi fans, viene costruito nello stabilimento della Volkswagen Veicoli Commerciali di Hannover-Stöcken dal lontano 8 marzo del 1956. Da allora, nello stabilimento il #Bulli è stato prodotto in oltre 9 milioni di esemplari. Attualmente è in atto una complessa opera di ammodernamento e trasformazione dei reparti di produzione. Con il debutto del nuovo Multivan previsto per quest’anno e dell’ID. BUZZ (nel 2022), ad Hannover verranno costruiti per la prima volta veicoli con trazione convenzionale, ibrida plug-in e completamente elettrica.

Carsten Intra, presidente del brand management board di Volkswagen Veicoli Commerciali ha al riguardo dichiarato che: «Possiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato qui ad Hannover. La storia dello stabilimento è unica come lo stesso Bulli e come le persone che qui hanno costruito milioni di esemplari di questo veicolo».

Uno sguardo al futuro

Lo stabilimento industriale tedesco guarda al futuro, al lancio del nuovo T6.1 Multivan previsto per quest’anno, nonché dell’ID. BUZZ nel 2022, destinato a completare la l’offerta di veicoli commerciali, monovolume e per il tempo libero, concepiti per le più diverse tipologie di clientela.

Inoltre, a partire dal 2024 ad Hannover verranno costruiti veicoli elettrici premium (D-SUV) per altri marchi del Gruppo.

Secondo Bertina Murković, presidente del Works Council di Volkswagen Veicoli Commerciali, «quando abbiamo celebrato il sessantesimo anniversario del nostro stabilimento, cinque anni fa, le condizioni erano profondamente diverse. Una festa per tutte le famiglie e la mostra allestita per il Bulli nel museo storico sono stati grandi eventi per esprimere il nostro ringraziamento, per dire grazie ai nostri costruttori, che hanno dato vita ai nostri prodotti. Il Transporter, il Bulli, ha reso grande il nostro marchio. Anche perché la varietà fa parte del nostro DNA».

Muterà la logistica

Muterà anche la logistica, lo ha reso noto Josef Baumert, membro del consiglio di amministrazione production and logistics di Volkswagen Veicoli Commerciali, che al riguardo ha dichiarato che: «Per i nostri nuovi prodotti stiamo modernizzando completamente l’impianto e lo stiamo facendo lavorando a pieno regime, senza interrompere la produzione in corso. Il reparto carrozzeria per il nuovo Multivan è già pronto, quello per l’ID. BUZZ è attualmente in costruzione e qui, in futuro, verranno utilizzati più di 1.300 robot. A partire dal 2022 il nostro settore di montaggio costruirà su due sole linee di produzione tre veicoli, ciascuno basato su una diversa piattaforma».

Con il T7 ad Hannover viene costruito per la prima volta un veicolo basato sul pianale modulare trasversale (MQB); l’ID. BUZZ si basa sul MEB (pianale modulare per trazione elettrica).

Storia di un furgone divenuto mito con la rinascita economica

In un videomessaggio rivolto ai dipendenti, il direttore dello stabilimento Thomas Hahlbohm ha guardato indietro ai sei decenni passati e, soprattutto, alle attività degli anni a venire: «Accettiamo le sfide – ha egli affermato -, come abbiamo sempre fatto ad Hannover per il futuro del nostro stabilimento: esso compie oggi sessantacinque anni, ma è ancora ben lontano dalla pensione».

Nei cinema, Heinz Rühmann è il protagonista del film “Charley’s Aunt”, mentre piccole radio a transistor trasmettono il successo di Elvis Presley “Love Me Tender” e in Germania viene scoperto l’amore per le automobili: il miracolo economico è arrivato.

Nel 1955 il «Maggiolino» della Volkswagen fu l’automobile più venduta, e sempre quell’anno il modello superò il milione di veicoli prodotti. Anche il Bulli era amatissimo, la capacità produttiva dello stabilimento principale di Wolfsburg dove veniva costruito a partire dal 1950 non era più sufficiente a soddisfare la domanda. Infatti, con la crescita economica del Paese da poco uscito dalla disastrosa guerra, occorreva adesso che pane, birra e carne raggiungessero i punti di vendita per soddisfare i consumatori.

Anche beni quali i televisori e i frigoriferi dovettero essere consegnati ai clienti nel modo più rapido e sicuro possibile e per questa ragione imprenditori e artigiani si ricorsero al Bulli.

Una fabbrica nata in un inverno nevoso

In fabbrica, in una prima fase 372 dipendenti della Volkswagen dettero inizio ai lavori di costruzione della fabbrica durante un inverno nevoso, ma già alla fine di marzo del 1955 nel cantiere sono all’opera mille operai. Il terreno, che nel frattempo si era inzuppato a causa del disgelo ed era diventato fangoso, dovette essere messo in sicurezza con passerelle in legno, affinché gli autocarri potessero transitarvi sopra e quindi consentire la consegna dei materiali da costruzione.

Nei pressi del sito crebbe poi una piccola cittadina, un insediamento provvisorio dove erano gli uffici tecnici, piccoli edifici che fungevano da alloggi o da spacci di generi alimentari, mentre le tende ospitarono le mense delle maestranze. Ma ben presto in loco vennero a insediarsi anche degli intraprendenti commercianti che aprirono i loro chioschi.

Dopo solo dodici settimane si ergevano muri alti più di quattro metri. Lavorarono a ritmo continuo ventotto gru, mentre ventidue grandi betoniere miscelarono cinquemila metri cubi di cemento al giorno. Complessivamente vennero movimentati 1.750.000 metri cubi di terra, tanto quanto potevano trasportare 256.000 autocarri dell’epoca.

La rapida crescita del numero di occupati

Dal maggio del 1955 furono duemila gli operai al lavoro attivi in questo gigantesco cantiere. Per le gettate di calcestruzzo vennero utilizzati 600.000 metri quadrati di legname per casseforme, una quantità sufficiente per costruire una passerella di legno larga un metro da Wolfsburg a Basilea, come scrisse un giornalista dell’epoca.

Contestualmente, la Volkswagen formava i propri nuovi dipendenti destinati alla produzione del Transporter. Ogni giorno, alle quattro e dieci del mattino, un treno speciale appositamente predisposto li conduceva dalla stazione centrale a Wolfsburg, dove ricevettero la formazione necessaria alla produzione del Bulli. Furono tremila i dipendenti che garantirono il regolare avvio della produzione. In poche settimane venne allestito il settore carrozzeria e nel febbraio 1956 venne ultimato il raccordo ferroviario a più binari dalla lunghezza di dieci chilometri, che conduceva allo stabilimento industriale.

Ieri e oggi

L’8 marzo del 1956 ad Hannover-Stöcken quattromila lavoratori iniziarono la produzione in serie del veicolo che presto sarebbe diventato un simbolo degli anni del miracolo economico, che sarebbe rimasto in produzione fino al 1967, anno nel quale cessò la fabbricazione della prima generazione del Transporter. Fino ad allora dalle catene di montaggio ne erano usciti 1,8 milioni.

A oggi, nello stabilimento Volkswagen veicoli commerciali di Hannover-Stöcken sono stati prodotti oltre dieci milioni di autoveicoli. Attualmente, in esso si costruisce il T6.1, mentre già entro l’anno in corso verrà avviata la produzione del nuovo Multivan a trazione convenzionale e ibrido plug-in.

Inoltre, nel 2022, sempre ad Hannover verrà costruito in serie il primo veicolo commerciale completamente elettrico della Volkswagen, il citato l’ID. BUZZ.

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