STORIA, militare. Memoria e storia: il generale Aiosa parla del progetto «Milite Ignoto, centenario per la memoria del Paese»

Con “Milite ignoto - Cittadino d’Italia (1921-2021)” prende il via una lunga serie di iniziative per ricordare i tanti soldati caduti in tutti i tempi e nel corso di tutti i conflitti

di Roberto Pagano, pubblicato da “Avanti!” il 15 Marzo 2021 – Con il progetto ‘Milite Ignoto – Cittadino d’Italia (1921-2021)’ prende il via una lunga serie di iniziative per ricordare i tanti soldati caduti in tutti i tempi e durante tutti i conflitti.

Nel Centenario della traslazione della salma del Milite ignoto nel sacello dell’Altare della Patria, nella Capitale, sollecitata da molti e approvata dal Parlamento nell’agosto del 1921, onorando gli oltre 650mila soldati deceduti durante la Grande Guerra, il Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia (MOVM), con a capo il Generale Rosario Aiosa, ha promosso il progetto che tende innanzitutto a promuovere storia e memoria ed i valori patriottici connessi al soldato sconosciuto, particolarmente nelle giovani generazioni.

Sono e saranno coinvolte le istituzioni militari e civili, religiose e culturali, le associazioni combattentistiche e molte altre realtà, a partire dall’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI), così come quella riunente i piccoli Comuni (ANPCI). Infatti, il presidente Aiosa con il MOVM sta sensibilizzando i Sindaci ed i Consigli comunali, in particolare, affinché il Milite Ignoto sia Cittadino onorario in ogni Comune.

Una iniziativa che, a partire dal presidente dell’ANCI, Antonio De Caro, sta riscuotendo grande interesse ed apprezzamento con adesioni unanimi dei gruppi politici municipali delle diverse città. In poco tempo, in effetti, hanno già deliberato in tal senso oltre 350 Comuni italiani.

In questo quadro, intanto, è stato appena firmato dai presidenti del Gruppo MOVM e dall’Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome (ANBIMA), Generale Aiosa e Maestro Giampaolo Lazzeri, un protocollo d’intesa in vista delle molte attività che saranno organizzate in tutto il Paese – auspicando anche la costituzione di una Banda giovanile sinfonica nazionale -, fatte salve le necessarie limitazioni dovute all’emergenza sanitaria, sino alla commemorazione finale del 4 novembre 2021.

Presente, assieme ai firmatari del protocollo, il vice Comandante del Comando militare di Roma, Tenente Generale Gerardo Restaino, ha, tra l’altro, sottolineato l’importanza di tramandare a tutti e capillarmente la figura del Milite ignoto e come egli rappresenti la sofferenza ed il sacrificio enorme, davvero immane, non solo dei soldati al fronte e delle loro famiglie, ma di tutto il popolo italiano, con il tributo di sangue pesantissimo con i moltissimi caduti, feriti e mutilati.

Intanto, in una conversazione con l’Avanti! on line, il presidente Rosario Aiosa ha delineato alcuni aspetti significativi dell’anniversario.

Generale Aiosa, si tratta di una ricorrenza importante per il Paese e la nostra memoria storica, ma anche attuale non solo simbolicamente, questo Centenario che intendete promuovere e diffondere.

Noi come MOVM abbiamo preso atto della realtà: il Milite Ignoto è già, effettivamente e pienamente, Cittadino d’Italia. Con la nostra iniziativa, accolta con entusiasmo da ANCI e ANPCI ed altre associazioni e realtà storico-culturali, intendiamo fare soltanto la nostra piccola parte. Consideriamo come da subito, in quei primissimi anni, il Milite Ignoto diventa da caduto, soldato e persona ignota e di nessuno, invece realmente “di tutti”, di tutto il popolo, e non solo delle tante famiglie con i molti che non tornarono a casa o che furono colpiti. Ci rappresenta e costituisce il nostro passato e il tramite con il presente.

Lo diverrà concretamente, poi, ancor più nel Secondo Dopoguerra?

Sì, perché diverrà uno dei quattro simboli più importanti della Repubblica italiana, che sono l’inno nazionale, la Bandiera, e quindi il Tricolore, il Milite Ignoto e il Presidente della Repubblica.

Il Presidente, anzi, vorrei ricordarlo, è contemporaneamente un organo fondamentale dello Stato, ma è anche un simbolo. Non a caso, al Presidente vengono resi gli onori, suonando l’inno nazionale, ed è l’unica persona fisica davanti al quale le bandiere si abbassano. E il Presidente della Repubblica è l’unico a salire all’Altare della Patria per rendere omaggio al Milite ignoto. La simbologia di questi quattro elementi è attualissima e fondamentale.

Spingete per la riedizione del percorso del treno che portò il soldato sconosciuto da Aquileia a Roma, al Vittoriano nel 1921, ma anche ripercorrendo il tragitto dai paesi e città da cui i soldati sono partiti per il fronte?

Auspichiamo che il treno faccia un percorso diverso e magari più significativo. Non solo, come allora, da Nord a Sud, con il tragitto di ritorno, ma questa volta anche di andata, per poi ritornare da Aquileia a Roma. Accompagnando, poi, questo omaggio con una serie di eventi, anche musicali con una banda civile o militare, nelle stazioni ferroviarie e nelle città dove fermerà il convoglio.

A bordo, il treno dovrà ospitare una grande mostra. Sicuramente un allestimento celebrativo e suggestivo per tutti e per i giovani, in particolare.

Il ruolo del Ministero della Difesa? Quale l’impegno di Palazzo Baracchini?

Auspichiamo, naturalmente, un ruolo particolare dell’Amministrazione della Difesa. Anzi, sarebbe molto interessante ripercorrere la storia del come è stato scelto allora il Milite ignoto. Rilevo che gli unici due elementi di certezza erano che fosse un italiano ed un militare.

Quindi non c’è dubbio che la Difesa sia interessata più di chiunque altro alla celebrazione, e sicuramente darà un impulso rilevante, ma non esclusivo, dal momento che il Milite ignoto è diventato e rappresenta un simbolo importantissimo sia militare, sia civile, sia religioso.

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