DROGA, cannabis terapeutica. Il Marocco si allinea a OMS e ONU e legalizza produzione e consumo

Il governo di Rabat approva la legalizzazione dell’uso della cannabis a scopi terapeutici, permane proibito però l’uso della canapa indiana a scopi ludici. Il disegno di legge ora è al vaglio del Parlamento per la sua ratifica

Così si è espresso il consiglio dei ministri di Rabat mercoledì scorso, avallando il disegno di legge relativo alla legalizzazione dell’uso della cannabis a scopi terapeutici, ora il disegno di legge nr. 13/21 verrà sottoposto al vaglio parlamentare per la sua definitiva ratifica.

Il disegno di legge in predicato prevede inoltre l’istituzione di un’agenzia nazionale preposta alla regolazione della produzione industriale e del mercato della sostanza.

Autorizzata la coltivazione della pianta, la sua trasformazione, la sua commercializzazione, la sua esportazione, nonché la sua importazioni a fini medici, farmaceutici o industriali. Questo nuovo organo statale rappresenterà poi il Regno del Marocco nei fora internazionali di negoziato, rilascerà le autorizzazioni del caso e verrà preposto alla garanzia del rispetto della legge.

Si tratta di una decisione alla quale si è pervenuti a seguito di un dibattito politico caratterizzatosi anche per i toni aspri, che ha visto la dura opposizione al varo della nuova innovativa normativa da parte della destra al potere, rappresentata da una fazione del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (PJD), il cui leader è Abdelilah Benkirane ha in passato ricoperto la carica di primo ministro.

Egli ha richiesto inflessibilità e, vistosi politicamente sconfitto su questo piano, si è dissociato da proprio partito allontanandosene.

L’ambizioso progetto di legalizzazione della cannabis terapeutica è, tra l’altro, il frutto dell’azione politica dell’attuale ministro dell’Interno Cherifian, che ha perseguito l’obiettivo della fuoriuscita di numerosi agricoltori marocchini dall’illegalità, ponendosi così in linea con le raccomandazioni espresse dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), oltreché con le linee-guida delineate dall’ONU sulla base dell’utilità medicinale della pianta.

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