AFRICA, economia. Prospettive del continente in vista del Financial Industry Summit 2021

Secondo Amir Ben Yahmed, fondatore e presidente dell’Africa CEO Forum sono tre le sfide che si prospettano all’orizzonte e i possibili modi per fronteggiarle verranno analizzati e discussi nel corso dell’evento in calendario per il prossimo 10 e 11 marzo

Al pari della maggior parte dei settori economici nel mondo, la finanza africana è stata duramente colpita dalla crisi generata dalla pandemia di Covid-19, questo mentre prima della diffusione dei contagi a livello planetario era invece particolarmente vivace, infatti, in precedenza era stato registrato un reddito bancario in crescita dell’11% annuo.

Tuttavia si tratta di un trend che ormai appartiene al passato, poiché da allora il settore finanziario si è indirizzato verso il sostegno alle imprese in difficoltà, in particolare le quelle pubbliche e le piccole e medie imprese (Pmi), divenendone una principali fonti di aiuto.

Trascorso il 2020, caratterizzato dall’acuzie della crisi dovuta al coronavirus, l’anno iniziato da poco più di due mesi presenta egualmente una serie di sfide per l’industria finanziaria africana, le cui tre principali sono state recentemente evidenziate da Amir Ben Yahmed, presidente e fondatore dell’Africa CEO Forum.

In attesa lo «shock» il settore fintech registra profitti

A seguito del conclamarsi della crisi, Moody’s ha segnalato come che l’ammontare dei prestiti in sofferenza delle banche africane potrebbe raddoppiare rispetto ai livelli registrati nel 2019.

Nonostante questo outlook negativo, il settore finanziario non dovrebbe comunque essere la più maggiore vittima della crisi in atto, seppure gli effetti peggiori dello shock debbano ancora manifestarsi.

Secondo Ben Yahmed «le banche hanno finora dimostrato una capacità di resilienza senza precedenti, poiché la loro base di capitale azionario è più forte e la liquidità più elevata rispetto all’ultima crisi finanziaria, inoltre la loro redditività permane ben al di sopra della media globale, mentre le misure proattive adottate dai governi e dalle banche centrali le hanno relativamente protette dalla recessione globale».

Nel frattempo, gli operatori e le società attive nel settore fintech hanno registrato i massimi profitti mano a mano che che aumentava la diffusione degli strumenti digitali di transazione e pagamento. Infatti, numerose società fintech africane, tra le quali Pineapple, Paystack, InTouch e Yoco, sono riuscite a convincere investitori e nuovi clienti riguardo le potenzialità profittevoli dei servizi da esse promossi.

Tre sfide all’orizzonte

Le tre sfide paventate dal presidente e fondatore dell’Africa CEO Forum sono le seguenti:

La finanza africana deve accelerare la convergenza tra i vari attori del settore al fine di stimolare l’inclusione in campo finanziario, un risultato conseguibile grazie all’innovatività manifestata degli operatori africani attivi nel trasferimento di denaro contante e delle citate società fintech, sempre  operanti nel continente.

La convergenza degli sforzi di questi operatori (che, però, a volte non sono i possesso dell’esperienza tecnica propria dei banchieri) e delle società fintech (che a loro volta hanno carenza di capitali), unitamente a quelli delle imprese tradizionali, potranno aprire la strada a un’Africa dotata (finalmente) di un sistema bancario completo.

In questo senso, sempre secondo Ben Yahmed, le autorità di regolamentazione svolgeranno un ruolo fondamentale affinché ciò concretamente si realizzi, poiché dovranno continuare a promuovere l’innovazione tenendo sotto controllo eccessi e distorsioni (in particolare a protezione dei consumatori), ad applicare la giusta dose di pressione normativa e a stimolare la partecipazione collabotrativa delle imprese.

Un’area di libero scambio continentale africana

La finanza africana dovrebbe inoltre – ed è la seconda sfida – contribuire in modo determinante alla crescita dell’area di libero scambio continentale (African Continental Free Trade Area, AfCFTA), incoraggiando un dialogo aperto e trasparente tra pubblico e privato.

Quale finanziatore del commercio intra-africano, il settore finanziario continentale riveste infatti un ruolo decisivo nel futuro successo dell’AfCFTA, che ha appena iniziato le proprie attività lo scorso mese di gennaio.

Al riguardo, diversi punti dovrebbero essere posti all’ordine del giorno: come standardizzare le normative e le piattaforme tecniche all’interno del continente, la razionalizzazione del commercio, i trasferimenti di denaro e i pagamenti, la garanzia della convertibilità delle valute e, infine,  come dare priorità all’espansione di società integrate regionali o panafricane.

Soggetti importanti quali Ecobank, Attijariwafa Bank, Standard Bank e Interswitch sono ancora troppo pochi e, inoltre, non sempre concordi tra loro, anche se nuovi attori stanno per arrivare sulla scena, seguendo le orme tracciate dal Kenya Equity Bank e da KCB Bank.

Prosperità e sostenibilità in una fase di radicali trasformazioni

Da ultimo, ma non per questo meno importante, la terza sfida imporrà alla finanza africana un capacità di mostrare al continente la strada della prosperità e della sostenibilità, abbandonando le precedenti tendenze alla speculazione che si sono rivelate afflittive anche nei confronti delle loro controparti internazionali.

«Oggi più che mai – sottolinea al riguardo Ben Yahmed – il loro impatto e la responsabilità che ne deriva sono in grado di attribuire un ruolo fondamentale nel dare forza alla ripresa economica africana» nella cruciale fase di transizione all’energia pulita.

Non va dimenticato che, attualmente, la finanza viene interessata da una trasformazione radicale e continua impressa dal fenomeno della digitalizzazione, che la trasforma e la reinventa.

Novità quali come il blockchain e le cripto valute, o la capacità di raccogliere ed elaborare una quantità praticamente infinita di dati unita al ricorsa all’intelligenza artificiale, stanno inesorabilmente conducendo la finanza verso una decentralizzazione sempre più marcata (DeFi).

Primato della digitalizzazione

In Africa, come altrove, questa rivoluzione è in corso. Uno studio condotto congiuntamente da Deloitte e da Africa CEO Forum ha recentemente evidenziato come quasi il 70% delle istituzioni finanziarie del continente abbiano riferito che il lancio o l’accelerazione della digitalizzazione delle proprie attività è divenuta la loro maggiore priorità strategica dopo la pandemia. E questo rappresenta soltanto l’inizio.

Argomenti di riflessione e di discussione, dalla convergenza alla digitalizzazione, all’integrazione e alle rivoluzioni tecnologiche, saranno le tematiche che verranno affrontate dai cinquecento più importanti esponenti del settore nel corso dell’Africa Financial Industry Summit in calendario il prossimo 10 e 11 marzo, una prima forma di dialogo tra tutte le parti interessate che rappresenterà un’opportunità al fine di affrontare le sfide attuali e future.

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