ECONOMIA, effetti della pandemia. Emergenza sanitaria e allarme sociale

L’ingenuità dell’Europa e le «Big Pharma» che non inviano i vaccini: il Governo Draghi si trova di fronte a una serie di difficili problematiche, se ne è discusso nel corso della trasmissione radiofonica Capire per conoscere, alla quale hanno partecipato l’economista Mario Baldassarri e il giornalista Claudio Landi

Piano vaccini: il Governo Draghi starebbe programmando un esteso Piano vaccini proiettato sui prossimi mesi.

Intanto, sul lato della sicurezza il nuovo Presidente del Consiglio dei ministri si è affidato al prefetto  Franco Gabrielli, investendolo dell’incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, investendo poi anche la Protezione civile per le operazioni di vaccinazione.

Il potenziale potere monopsonistico dell’Europa

Un compito difficile quello di portare il Paese alla cosiddetta immunità di gregge entro la fine dell’estate, tuttavia, secondo il professor Mario Baldassarri – intervenuto come ogni lunedì alla trasmissione “Capire per conoscere”, condotta dal giornalista Claudio Landi su Radio Radicale – «questo è un tema che include quello degli approvvigionamenti, cioè  la concreta disponibilità dei vaccini».

Qui i due interlocutori sono tornati sulla validità o meno del meccanismo economico del monopsonio in un grande mercato come quello dell’Unione europea, che vede i propri Paesi membri continuare a operare singolarmente attraverso i rispettivi servizi sanitari nazionali, non pervenendo così a una concentrazione della domanda (in questo caso dei vaccini) in un solo soggetto di enormi dimensioni, quindi in grado di condizionare le imprese che sul mercato offrono il prodotto (in questo caso le Big Pharma).

Un forte potere di mercato reso possibile dalla presenza di un acquirente unico potrebbe essere contrapposto a quello mono/oligopolistico delle multinazionali del settore farmaceutico.

Vaccini prodotti su licenza

«Si dovrebbe agire nel senso non di fare causa alle grandi case farmaceutiche – ha suggerito Baldassarri -, ma convincerle in maniera spintanea ad avviare la produzione su larga scala dei vaccini in territorio europeo su licenza».

In sostanza: le Big Pharma, che hanno ottenuto  attraverso gli investimenti nella ricerca in tempi relativamente brevi degli iniziali risultati nel campo dei vaccini contro il Covid, e che quindi detengono i brevetti, qualora dovessero incontrare limiti quantitativi nella produzione effettuata nei loro stabilimenti industriali (come effettivamente si sta verificando), dovrebbero concedere la licenza di fabbricazione alle imprese europee attrezzate per farlo ricavando alla fine le dovute royalties sul venduto.

«In ogni caso – evidenzia il professore -, alle imprese concessionarie occorrerebbero dai quattro ai sei mesi per attrezzarsi e predisporre una linea di produzione industriale, aspetto che pone nell’immediato un problema di disponibilità, che andrebbe affrontato, senza arroganza nei confronti delle case farmaceutiche, attraverso il ricorso al potere monopsionistico che l’Europa potrebbe esercitare».

Mors tua vita mea: la grossa ipocrisia dell’Europa unita

Nel Sistema sanitario nazionale italiano sono stati introdotti da tempo i cosiddetti farmaci generici, ma «si è affidata la scelta relativa ai farmaci aventi il medesimo principio attivo, “di marca” o “generici” al medico di base che li prescrive e al mutuato che ne fa uso, ecco: una velata minaccia sulla quale i Servizi sanitari nazionali in qualche misura potrebbero spingere di più, cioè favorire i generici, potrebbero indurre le grandi case farmaceutiche a più miti consigli, soprattutto, nell’accelerare da qui a maggio la produzione e la messa a disposizione dei vaccini sull’intero territorio europeo».

E qui l’ipocrisia, poiché se è vero che le case farmaceutiche hanno giocato un poco sulle clausole contrattuali preferendo così alcuni Paesi rispetto ad altri, è parimenti vero che tre Paesi sono intervenuti autonomamente sul mercato rendendosi disponibili a pagare prezzi molto più alti in cambio dei vaccini, facendo in questo modo concorrenza agli altri sul lato della domanda in un settore e in una fase storica estremamente delicata.

Draghi al Consiglio europeo

A questo punto recriminare servirebbe a qualcosa? Probabilmente a poco, seppure questo genere di comportamenti non vanno dimenticati, come non si dovrà dimenticare l’eccessiva ingenuità della quale si è resa protagonista la Commissione europea.

Le Big Pharma perverranno a più miti consigli? Il Presidente Draghi ha recentemente presenziato al Consiglio straordinario europeo e, ad avviso di Baldassarri, ha posto esattamente questa questione. «Non a caso – ha egli argomentato – i grandi gruppi farmaceutici sono corsi ai ripari annunciando che dalla fine di questo mese, entro aprile e maggio, le consegne dei vaccini all’Italia riprenderanno i ritmi previsti, però, sta di fatto che permane un “buco” temporale di un mese un mese e mezzo».

Emergenza sociale

Altro grave e urgente problema sul quale è costretto a confrontarsi il nuovo esecutivo in carica. Il termine del blocco dei licenziamenti, vero e proprio “fantasma”, si avvicina sempre di più.

«I termini del problema e le conseguenti decisioni in materia di politica economica da assumere andrebbero scissi in due parti: la scadenza del blocco impone un rapido intervento sul piano degli ammortizzatori sociali, pervenendo a una loro vera riforma; ovviamente, se essa richiedesse qualche settimana in più per essere varata si potrebbe ricorrere a un prolungamento della cassa integrazione, questo nella certezza di una imminente riforma strutturale che risolva i problemi. Si tratterebbe di una misura necessaria all’accompagnamento di questa enorme transizione in atto, altrimenti rischieremmo di trovarci all’improvviso con un milione e mezzo di disoccupati in più».

Breve, medio e lungo periodo

Questo nel breve periodo, perché tutto va inserito in un quadro di politica economica basato sia sul Recovery Fund che sui fondi del bilancio ordinario dell’Unione europea, la cui quota destinata all’Italia ammonta ogni anno a quaranta miliardi circa, «soldi che, purtroppo – ha chiosato Baldassarri – nei venti anni precedenti l’Italia ha sempre usato poco e male, perché ne ha spesi meno del 50% disperdendo, per altro, i finanziamenti in mille rivoli».

Tutte queste risorse andranno incastonate nel Def (Documento di economia e finanza), che dovrà venire presentato entro aprile in guisa da illustrare il futuro quadro triennale di politica economica dello Stato italiano, della composizione della spesa pubblica e delle imposte riscosse dai cittadini.

«La riforma fiscale, molto importante ai fini del consolidamento di una base seria della ripresa di crescita e occupazione, dovrà rinvenire fuori dai fondi europei le risorse necessarie per l’abbassamento della pressione di tasse tributi pagati dai cittadini. Dove trovare questi soldi? All’interno del bilancio dello Stato eliminando sprechi, furti e malversazioni dalla spesa pubblica, oltre che attraverso una seria lotta all’evasione fiscale che permetta di recuperare su tutta l’ampia fascia di evasori ed elusori».

Nel corso della trasmissione andata in onda il 1 marzo 2021 sono stati affrontati anche i temi dei cosiddetti riders, del caporalato agricolo e di tutto il precariato nelle occupazioni definite come «a basso valore aggiunto», spesso impiegato nell’economia sommersa.

A306 – ECONOMIA, EFFETTI DELLA PANDEMIA IN ITALIA: EMERGENZA SANITARIA E ALLARME SOCIALE. L’ingenuità dell’Europa e le «Big Pharma» che non inviano i vaccini: il Governo Draghi si trova di fronte a una serie di difficili problematiche.

Se ne è discusso nel corso della trasmissione Capire per conoscere, andata in onda sulle frequenze di Radio Radicale il primo marzo 2021, alla quale hanno partecipato l’economista MARIO BALDASSARRI e il giornalista CLAUDIO LANDI.
Piano vaccini: il Governo Draghi starebbe programmando un esteso Piano vaccini proiettato sui prossimi mesi. Intanto, sul lato della sicurezza il nuovo Presidente del Consiglio dei ministri si è affidato al prefetto  Franco Gabrielli, investendolo dell’incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, investendo poi anche la Protezione civile per le operazioni di vaccinazione.
Un compito difficile quello di portare il Paese alla cosiddetta immunità di gregge entro la fine dell’estate, tuttavia, secondo il professor Mario Baldassarri – intervenuto come ogni lunedì alla trasmissione “Capire per conoscere”, condotta dal giornalista Claudio Landi su Radio Radicale – «questo è un tema che include quello degli approvvigionamenti, cioè  la concreta disponibilità dei vaccini».
Un forte potere di mercato reso possibile dalla presenza di un acquirente unico potrebbe essere contrapposto a quello mono/oligopolistico delle multinazionali del settore farmaceutico.
L’emergenza sociale è poi l’altro grave e urgente problema sul quale è costretto a confrontarsi il nuovo esecutivo in carica, infatti, il blocco dei licenziamenti rappresenta vero e proprio “fantasma” che si avvicina sempre di più.
Nel corso della trasmissione sono stati affrontati anche i temi dei cosiddetti riders, del caporalato agricolo e di tutto il precariato nelle occupazioni definite come «a basso valore aggiunto», spesso impiegato nell’economia sommersa.
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