AEROSPAZIO, ESA. Josef Aschbacher è il nuovo direttore generale

Nella giornata di ieri il nuovo direttore generale dell’Ente spaziale europeo (ESA) Josef Aschbacher ha assunto l'incarico presso la sede dell'ente a Parigi

La nomina alla carica risale al dicembre scorso, quando il Consiglio dell’ESA ha deliberato in tal senso affidandogli la guida dell’ente per un periodo della durata di quattro anni. Aschbacher sostituisce il professor Jan Wörner, il cui mandato è terminato nel febbraio del 2021.

Egli, in precedenza è stato direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’ESA e capo dell’ESRIN, il centro di osservazione situato presso la città di Roma.

Nato in Austria, ha studiato all’università di Innsbruck, laureandosi con un master e un dottorato in scienze naturali, divenendo ricercatore presso l’Istituto di Meteorologia e Geofisica dell’Università dal 1985 al 1989.

Ha iniziato la sua carriera in ESA nel 1990 come giovane laureato all’ESRIN. Dal 1991 al 1993 è stato distaccato come rappresentante dell’ente spaziale nel Sud-Est asiatico presso l’Asian Institute of Technology di Bangkok, dove ha avviato importanti programmi di cooperazione tra la Comunità europea, l’ESA e il Sud-Est asiatico

Dal 1994 al 2001 ha lavorato presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea a Ispra, dove è stato assistente scientifico del Direttore dello Space Applications Institute, responsabile della strategia scientifica e dell’allocazione delle risorse. È tornato alla sede dell’ESA parigina nel 2001 in veste di coordinatore del programma, dove è stato il principale responsabile dell’avanzamento di Copernicus.

Nel 2006 è divenuto responsabile dell’Ufficio spaziale Copernicus, nel 2014 è stato quindi promosso a capo della pianificazione e coordinamento del programma presso l’ESRIN.

Nel 2016 è stato nominato Direttore dei Programmi di osservazione della Terra e posto al vertice dell’ESRIN.

Durante la sua direzione è stato sviluppato il principale programma mondiale di osservazione della Terra, che include tutte le missioni Sentinel quale parte del programma Copernicus dell’Unione europea, inoltre, il complesso delle missioni meteorologiche per Eumetsat e quelle Earth Explorer, Scout e phi-sat sviluppate per gli Stati membri dell’ESA.

Nel 2020, un totale di 40 satelliti erano in fase di sviluppo e l’ESA ha diffuso i maggiori volumi di dati di osservazione della Terra al mondo.

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