ENERGIA, Saipem. Crollo dei titoli in Borsa

Nel quarto trimestre del 2020 il gruppo ha registrato una contrazione dei ricavi pari al 16%, a 1,96 miliardi, che si è riflessa in una perdita di 120 milioni in termini di risultato netto

Le quotazioni di Saipem son scese del 9% in Borsa dopo aver guadagnato quasi il 22% durante il mese di febbraio, un calo, che ha riportato i titoli azionari a 2,4 euro. Gli analisti rinvengono le cause nella delusione degli investitori per le prospettive per l’anno in corso dell’impresa del settore energetico.

Nel quarto trimestre del 2020 il gruppo ha registrato una contrazione dei ricavi pari al 16%, a 1,96 miliardi, che si è riflessa in una perdita di 120 milioni in termini di risultato netto.

Secondo Ubs, Saipem starebbe segnalando incertezze sul 2021, in particolare sul secondo semestre e questo fa si che non fornisca una guidance finanziaria (ricavi), aspetto che indurrebbe a ipotizzare futuri problemi di esecuzione dei contratti o una revisione dei progetti da parte di qualche suo cliente.

L’agenzia di investimenti Radiocor sottolinea come Saipem evidenzi una positiva dinamica della posizione finanziaria, con un debito netto di 1,23 miliardi, migliore delle previsioni grazie all’andamento del circolante.

Positivo inoltre il giudizio fornito riguardo al portafoglio ordini, con nuovi ordini per 8,659 miliardi (da 17,6 miliardi del 2019) e, sulla base degli annunci della società, per un portafoglio residuo che aumenta a 25,296 miliardi includendo le non consolidate.

I risultati del gruppo guidato dall’amministratore delegato Stefano Cao sono penalizzati dal segmento offshore E&C e drilling, sotto le attese.

Anche Mediobanca Securities sottolinea i risultati inferiori alle attese su margini e ricavi dell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare sul risultato netto negativo per 58 milioni di euro, 18 milioni di euro in più rispetto al consenso.

Bene, invece, l’andamento degli ordini (3,32 miliardi euro contro una stima di 2,66) e il solido backlog di 22,4 miliardi di euro (+6% su base trimestrale), mentre il margine operativo lordo dovrebbe tornare a crescere dopo l’attuale esercizio.

In generale, i risultati del quarto trimestre vengono giudicati positivamente sul pian del debito, che risulta più basso del previsto, tuttavia viene sottolineata la flessione dei margini e, appunto, la mancanza di una guidance precisa sul 2021.

«Il prezzo del petrolio non ci fa male, ma vorrei mettere l’enfasi sul gas, l’elemento di transizione verso nuovi paradigmi energetici su cui contiamo fortemente», questo ha dichiarato Stefano Cao, ricordando inoltre che «il 75% del portafoglio ordini è slegato dal greggio, così come il 90% degli ordini acquisiti nel 2020».

«Per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione il Gruppo punta all’elettrificazione delle nostre navi, a pannelli fotovoltaici nei campi e alle auto elettriche. Le nuove attività saranno costruite tenendo presente questo obiettivo. Saipem è concentrata sia sui nuovi investimenti, che sul retrofit, puntando ad aumentare l’efficienza delle nostre navi attuali che attraggono investimenti».

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