DIFESA, Forze armate. Presentato dall’Eurispes il «Rapporto Esercito 2020»

L’evento ha avuto luogo il 19 febbraio scorso alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale Salvatore Farina e del presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara. Ripercorso il lavoro dei militari nei dodici difficili mesi della pandemia

Il Rapporto rappresenta il tradizionale appuntamento editoriale attraverso il quale la Forza armata fa il punto della situazione e analizza le attività condotte nel corso dell’anno passato, illustrando, allo stesso tempo, i più importanti programmi per il futuro. L’evento ha avuto luogo nella Biblioteca militare centrale di Palazzo Esercito, in via XX Settembre a Roma.

Sono 10.000 gli uomini e le donne dell’Esercito impegnati nell’emergenza Covid, mentre quasi due milioni sono state le persone controllate in un anno, 372.000 gli autoveicoli. Fin dalla prima fase della pandemia è stato reso disponibile un team medico e dieci task force formate da 418 ufficiali medici e 491 sottufficiali infermieri, il totale degli interventi di sanificazione ammontano invece a 1.759.

La cifra di un impegno

Come ha illustrato il generale Salvatore Farina, agli ultimi giorni nell’incarico di capo di Stato Maggiore, poiché presto verrà sostituito dal generale Serino, «tutto è iniziato più di un anno fa, a gennaio, quando abbiamo pianificato i nostri interventi in modo da dare il massimo contributo; dai primi casi dei turisti da Wuhan, alle prime zone rosse. Il 2020 verrà ricordato come l’anno del Covid e noi, con tutte le Forze armate, abbiamo prestato il massimo contributo, anche più di quanto ci è stato richiesto, e siamo riusciti a mantenere la piena operatività e, in alcuni casi, ad implementare le attività, dai teatri all’estero a “Strade Sicure”. Ad esempio, i nostri sono stati i primi ad arrivare a Beirut, in Libano, sul luogo dell’esplosione nel porto».

Il presidente dell’Eurispes Fara ha poi ricordato come l’impegno dell’Esercito venga apprezzato dai cittadini: «La fiducia nei confronti delle Forze armate e della Polizia – ha egli affermato – è sempre altissima, sempre al primo posto nei risultati dell’indagine sul livello di fiducia dei cittadini contenuta nelle diverse edizioni nel Rapporto Italia che viene pubblicato ogni anno, dal 1989, dal nostro Istituto».

L’emergenza coronavirus e le altre operazioni

Se la Sanità militare ha contribuito ad alleggerire la pressione esercitata dal Covid-19 sul Servizio sanitario nazionale (l’Esercito ha posto a disposizione il Policlinico militare del Celio, il Centro ospedaliero militare di Milano, ospedali da campo, laboratori, task force sanitarie presso le ASL e 110 drive through), i reparti impegnati nell’operazione «Strade Sicure», lo hanno fatto sul piano della sicurezza, coadiuvando le Forze dell’Ordine sul territorio nazionale.

A fronte di questi impegni entro i confini italiani sono tuttavia rimaste invariate le proiezioni della forza all’estero, nel quadro delle varie missioni  multinazionali (sono quindici) alle quali il Paese partecipa, che vedono costantemente impiegati 19.389 militari.

La struttura della Forza armata

Come sottolineato nel Rapporto, nel corso del 2020 è proseguito il programma articolato su cinque linee concepito per modificare l’organizzazione anche attraverso il ricorso a una contrazione degli organici, che vedrà una riduzione del personale in servizio pari a 4.000 unità rispetto al 2019.

Un programma che non  dovrebbe incidere sulla componente operativa della Forza armata, rafforzata mediante due nuove unità nel centro-sud, con la riorganizzazione del settore infrastrutturale e del Comando Genio e con il conseguimento della Full Operational Capability del Reparto sicurezza cibernetica. A oggi, l’Esercito italiano ha in servizio 102.778 militari, il cui 92,9% ha una età media di trentotto anni, personale che per quasi il 70% è assegnato a unità della componente operativa.

Armi e materiali in dotazione

Nel 2020 alla voce «Difesa» del bilancio dello Stato è stato registrato un lieve incremento degli stanziamenti, che per quanto concerne lo strumento difensivo terrestre consentirà l’avvio e la prosecuzione di alcuni programmi di acquisizione o aggiornamento di sistemi d’arma in funzione di contrasto della progressiva obsolescenza dei materiali attualmente disponibili.

Tra i progetti ritenuti prioritari dalla Forza armata figurano il Sistema individuale di combattimento (SIC) «Soldato Sicuro», del quale si attende la consegna di 6.316 kit sui 31.657 previsti, l’autoblindo Centauro 2, i VTMM posto comando, i VTLM Lince 2 NEC, il nuovo elicottero da esplorazione e scorta (NEES), quello multiruolo leggero (LUH), e i sistemi di comando e controllo e sorveglianza.

In corso di sviluppo anche il programma «Prometeo», avviato in sinergia con l’industria italiana e volto a integrare le capacità nei settori dell’intelligenza artificiale, dei sistemi robotici e dei micro droni.

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