SOCIETÀ, dipendenze. Droga e recupero, San Patrignano: Un rifugio per ragazze interrotte

Dopo “Una casa per crescere”, anche grazie a Jaguar Land Rover Italia viene realizzato anche il progetto di ristrutturazione e riqualificazione delle strutture del villaggio dedicate alle donne all’interno del centro di recupero dei tossicodipendenti più grande d’Europa

I lavori di riqualificazione e ristrutturazione della casetta 22, che era risultata inagibile per problemi di dissesto idrogeologico, hanno dapprima comportato il consolidamento delle fondamenta e poi la ricostruzione e ripristino delle strutture, utilizzando materiali ecocompatibili e selezionati secondo gli standard in materia di sostenibilità.

Dopo circa un anno, nel dicembre 2018, il progetto “Una Casa per crescere” si è concluso con l’inaugurazione della casetta 22 che è stata resa disponibile per ospitare mamme fragili, in difficoltà che si rivolgono alla comunità di San Patrignano per chiedere aiuto e sostegno.

Il sostegno di Jaguar Land Rover Italia è proseguito nel 2019, concretizzandosi nel progetto “Un rifugio per ragazze interrotte” nato per sostenere le vittime di violenza e abusi, spesso cadute anche nella pericolosa voragine della tossicodipendenza. Si tratta di donne che ogni giorno combattono contro i loro demoni tra la paura e l’alienazione.

Con questo obiettivo, si è lavorato per recuperare un altro edificio, la casetta 9, in cui poter ospitare queste donne fragili della comunità, tristemente protagoniste di tali drammatici disagi.

I lavori sono iniziati nel marzo 2019 e hanno visto la costruzione della casetta a 360°, partendo dalla demolizione del vecchio edificio fino alla realizzazione della struttura definitiva, sempre utilizzando materiali ecocompatibili. E oggi, dopo qualche inevitabile ritardo dovuto all’emergenza sanitaria, finalmente anche la casetta 9 è stata completata e potrà accogliere queste donne offrendo loro un luogo sicuro, un rifugio, in cui ritrovare libertà e dignità, per riprendere in mano la loro vita, allontanarsi dalla violenza e guarire le loro ferite.

Al riguardo Daniele Maver, presidente Jaguar Land Rover Italia, ha dichiarato: «Ancora una volta sono orgoglioso di aver potuto contribuire alla realizzazione di un progetto a favore delle categorie più fragili che affrontano ogni giorno disagi di diversa natura. Lo abbiamo fatto in passato, sia a livello globale che attraverso progetti italiani e continueremo a farlo, perché questo impegno riflette al meglio l’essenza dei valori di solidarietà e responsabilità sociale espressi dai nostri brand».

«Dopo l’inaugurazione della casetta 22 – ha egli aggiunto -, realizzata grazie al primo progetto al fianco della comunità di San Patrignano, oggi provo di nuovo una forte emozione nella concretizzazione del secondo progetto, “Un rifugio per Ragazze interrotte” che ha reso disponibile la casetta 9 per le donne vittime di violenze. Ho solo un rammarico ed è quello di non aver potuto essere fisicamente presente all’inaugurazione per rivivere le emozioni forti che hanno caratterizzato l’esperienza passata. So già che, non appena, la situazione sanitaria lo consentirà, tornerò a trovare i ragazzi della comunità e tutti quelli che ogni giorno li sostengono con il proprio impegno e dedizione».

Il presidente della Comunità di San Patrignano Alessandro Rodino dal Pozzo ha dichiarato: «Quello iniziato con Jaguar Land Rover Italia è un cammino di lungo periodo, fatto di valori e significato. Un legame proattivo, capace di rinnovarsi a seconda delle esigenze della Comunità. A Jaguar Land Rover Italia, a tutti i dipendenti e ai concessionari affiliati, oggi vogliamo dire grazie per esserci vicini con grande empatia e sensibilità. Sentire al nostro fianco queste persone, specialmente in un periodo storico di forte instabilità, non è solo un importante sostegno per le ragazze e i ragazzi di San Patrignano, ma un atto di fiducia nel nostro operato».

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