AGRICOLTURA, mercati. Accordo commerciale UE-Mercosur: visto con gli occhi di Washington

Il 28 giugno 2019 l'Unione europea è diventata il primo partner di rilievo a stipulare un accordo commerciale con i Paesi del mercato comune dell’America latina meridionale, il MERCOSUR, cioè Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Lo storico accordo, che il Parlamento di Strasburgo e la Commissione dovranno ratificare, investe un mercato di 780 milioni di persone e una quota di Pil mondiale pari al 25%, assumendo le dimensioni di una delle maggiori aree di libero scambio del mondo

L’accordo eliminerà il 93% delle tariffe attualmente gravanti sulle esportazioni verso l’Unione europea dei Paesi aderenti al MERCOSUR (Mercado Común del Sur), offrendo al contempo un trattamento preferenziale per il restante 7 per cento.

Analogamente, esso eliminerà le tariffe o, in alternativa, stabilirà dei contingenti tariffari (Trq) relativi alle principali esportazioni agricole europee verso il MERCOSUR.

Infine, viene anche prevista la protezione di 350 indicazioni geografiche (IG), il riconoscimento del principio di regionalizzazione e l’adozione della terminologia standard sulla sicurezza alimentare e degli standard in materia di salute in vigore nell’Unione europea, tra i quali figura il cosiddetto principio di precauzione.

Sebbene non sia stato ancora reso pubblico un documento definitivo, a un’analisi preliminare, basata su quelle che, presumibilmente, dovranno essere le riduzioni tariffarie e i Trq, appare evidente che i prodotti agricoli statunitensi che competono sui mercati con quelli del MERCOSUR e quelli dell’Unione europea si troveranno in una posizione di significativo svantaggio.

Nel periodo intercorrente tra il 2015 e il 2019, mediamente, le esportazioni statunitensi di prodotti agricoli e affini verso l’Ue sono state mediamente pari a 15,4 miliardi all’anno.

Ora, dalle stime elaborate dall’USDA (United States Department of Agricolture) emerge che circa 4 miliardi di dollari di tali esportazioni annuali saranno direttamente concorrenziali con quelli prodotti nel MERCOSUR, rappresentando quindi un potenziale rischio per l’economia degli Usa.

Allo stesso modo, per gli Usa risulterà deleteria alla propria competitività su quei mercati lo status preferenziale attribuito ai prodotti esportati dall’Ue dai Paesi del MERCOSUR, in particolare i prodotti di consumo intermedi (quali enzimi, peptoni, succhi vegetali, glutine di frumento, luppolo e molti altri) e i trasformati.

Il successo conseguito dall’Ue nel garantirsi l’impegno della controparte nelle trattative a proteggere le IG e il linguaggio standard, con effetti sul principio di precauzione, è poi destinato a rappresentare un modello nei futuri negoziati commerciali, ergendosi quale potenziale barriera alle esportazioni statunitensi.

Stato dei negoziati

La ratifica dell’accordo da parte della Commissione e del Parlamento europeo non è comunque certa, questo alla luce delle enormi preoccupazioni ambientali nutrite nel Vecchio continente.

Infatti, nello scorso mese di ottobre, con una mossa senza precedenti il Parlamento europeo ha simbolicamente respinto l’accordo, una decisione indotta dalle preoccupazioni derivanti dalle attuali politiche ambientali varate dal Governo brasiliano del presidente Bolsonaro. Qualora l’accordo venisse ratificato il Brasile otterrebbe un migliore accesso al mercato europeo, ma, al contempo, si troverebbe esposto all’imposizione di sanzioni nel caso ponga in essere qualsiasi azione a danno dell’ambiente, in particolare dalla foresta pluviale e dagli altri ecosistemi.

L’accresciuta preoccupazione a livello globale per i mutamenti climatici pone in primo piano il ruolo critico che svolge la foresta pluviale brasiliana, maggiore polmone verde al mondo, ma anche o stato di criticità nel quale versa la biodiversità costituisce una preoccupazione.

Eventuali sanzioni irrogate potrebbero includere la cessione di attività brasiliane in portafogli di investimento, poiché i gestori di fondi in Europa e altrove cercano di soddisfare le crescenti richieste degli investitori al fine di migliorare la situazione ambientale e la sostenibilità, una tendenza invalsa che spingerebbe a ridurre gli investimenti diretti esteri nell’economia brasiliana e ad aumentare contestualmente le barriere  di natura commerciale.

Inoltre, ad avviso degli analisti dell’USDA, gli agricoltori europei, preoccupati dall’aumento della concorrenza potrebbero scoraggiare l’approvazione esercitando pressioni sui loro rappresentanti politici presso l’Europarlamento e attraverso l’azione di propri lobbisti.

Due sono in modo particolare le categorie di produttori agricoli dell’Ue a essere preoccupati dagli effetti della futura attuazione dell’accordo con il MERCOSUR: quelli di etanolo e quelli di carne bovina.

Potenziali impatti dell’Accordo sulle esportazioni agricole Usa verso L’Ue

Sul mercato europeo gli Usa competono con i Paesi del MERCOSUR per quanto riguarda le esportazioni di un numero significativo di prodotti agricoli e affini, per un valore commerciale dell’ammontare  di circa quattro miliardi di dollari, volume di esportazioni potenzialmente minacciato dalla concorrenza.

Etanolo

Da 2015-2019 il MERCOSUR ha esportato mediamente in Europa soltanto una quota di etanolo pari al 7% del mercato complessivo, tuttavia il nuovo accordo prefigura importanti concessioni ai Paesi sudamericani aderenti, pari a 450.000 tonnellate (570 milioni di litri) di etanolo per uso chimico e 200.000 tonnellate (253 milioni di litri) di etanolo per altri usi, incluso come carburante.

Per avere una dimensione dell’ammontare, basterà confrontarlo con le importazioni  totali del prodotto registrate nell’anno 2019, pari  a 966.000 tonnellate.

I Paesi dell’UE importano principalmente etanolo per uno come carburante piuttosto che per impieghi industriali, una domanda che nel recente passato ha creato notevoli opportunità per i fornitori statunitensi, soprattutto in ragione del più basso prezzo dell’etanolo statunitense sui mercati mondiali a partire dal 2014.

Negli ultimi cinque anni la quota è passata dal 6% al 28% malgrado le tariffe elevate e i severi requisiti imposti derivanti dalle politiche europee di contenimento delle emissione di gas climalteranti.

Usa e Pakistan sono tra i maggiori fornitori di etanolo dell’Ue e, finora, l’ammontare delle loro quote di mercato in Europa hanno sempre superato quelle dei quattro paesi del MERCOSUR complessivamente considerati, quote però destinate a subire delle erosioni per effetto dell’Accordo.

Manzo

Gli Stati Uniti sono il quarto più grande esportatore di carne bovina nell’Ue, preceduti da Brasile, Argentina e Uruguay, tuttavia, le analisi previsionali dell’USDA non rinverrebbero comunque una particolare influenza dell’Accordo in via di ratifica sulla quota di esportazioni statunitensi nel Vecchio continente.

L’Ue impone un dazio elevato sia sulle carni bovine che sui prodotti da esse derivati, pari al 55% sulla carne bovina fresca e di alta qualità e al 45% su quella congelata, la percentuale è del 7.5, mentre verrà eliminato il tasso in quota “Hilton” dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

Ne quadro di quest’ultima, Bruxelles importa fino a 66.826 tonnellate di carne bovina di alta qualità a un dazio del 20% da determinati fornitori, ognuno dei quali ha un’assegnazione specifica e determinati requisiti di prodotto. Della quota Hilton beneficiano Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e i Paesi del MERCOSUR per il 20%, mentre più della metà di questa quota, cioè il 45-60%, viene invece imposto su altre categorie di prodotti a base di carne bovina di alta qualità.

Il Canada ha recentemente ottenuto l’accesso duty-free alla quota Hilton a seguito del suo accordo commerciale con l’Ue.

In breve, a causa della complessità delle assegnazioni di TRQ DELL’UE e dei diversi prodotti offerti dagli Stati Uniti e dal MERCOSUR, è improbabile che la quota di mercato statunitense di carni bovine esportabili venga significativamente influenzata da questo accordo commerciale.

Prodotti agricoli

I prodotti agricoli provenienti da Usa e Ue rappresentano una quota significativa delle importazioni del MERCOSUR, dove la maggior parte delle categorie di prodotto non si vada sovrapponendo.

Dal 2015 al 2019 circa il 60% delle esportazioni statunitensi verso il MERCOSUR erano costituiti da soia ed etanolo, prodotti che l’Ue invece non esporta in quantità significative. Nel medesimo periodo l’Ue ha esportato una varietà di prodotti di alto valore, tra i quali l’olio d’oliva, i generi alimentari, vino e distillati.

Ora l’accordo ridurrà le opportunità per le imprese Usa di esportazione nel MERCOSUR per i prodotti di consumo intermedi e quelli trasformati.

L’impatto dell’accordo sulle esportazioni agricole di Washington verso il MERCOSUR si configurerà in vario modo a seconda della specificità del prodotto.

Le esportazioni di prodotti lattiero-caseari europei e statunitensi che si sovrappongono includono l’albumina del latte, il lattosio secco e solido e lo sciroppo di lattosio, il latte e la crema concentrati, oltre a quelli per neonati.

Il formaggio, invece, rappresenta quasi un terzo delle esportazioni di prodotti lattiero-caseari europei verso il MERCOSUR, le protezioni IG derivanti da questo accordo rafforzeranno il vantaggio delle aziende Ue nell’expo di questa categoria merceologica.

Ulteriori Implicazioni secondo l’USDA

Anche se non rientrava nell’ambito di questa relazione, l’USDA ha egualmente stimato l’impatto delle protezioni e degli standard introdotti dall’accordo commerciale, che ad avviso di Washington si tratta di disposizioni che rappresentano una vittoria importante per l’Ue nell’arena del commercio globale. L’accordo proteggerà 350 IG europei.

Inoltre, il MERCOSUR ha anche accettato il principio di regionalizzazione, ovvero il concetto che il commercio può continuare nonostante le epidemie di malattie animali fintanto che le regioni esportatrici (siano esse stati, contee o altro) siano in grado di dimostrare di essere esenti da tale malattia.

L’Argentina non ha adottato la regionalizzazione per le importazioni di pollame dagli Usa, mentre il Brasile non lo ha fatto per le importazioni di maiale, interrompendo così completamente, o comunque precludendo, le esportazioni statunitensi verso i loro mercati.

Infine, la critica di Washington si appunta sulle misure di natura sanitaria che verranno introdotte dell’Accordo Ue-MERCOSUR qualora approvato e ratificato. Gli statunitensi eccepiscono che, secondo la scheda informativa europea, il «principio di precauzione si esplica attraverso il diritto delle parti di adottare o mantenere misure precauzionali al fine di proteggere la salute umana, animale e vegetale, anche nei casi in cui le prove scientifiche pertinenti siano insufficienti».

Una terminologia e dei principi che potranno divenire un modello nel corso dei negoziati commerciali tra l’Ue e i Paesi ASEAN, la Cina Popolare, Cile, Canada, Australia e la Nuova Zelanda.

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