ECONOMIA, esportazioni. Made in Italy: in America si muovono… noi, che facciamo?

Malgrado le catastrofiche dinamiche innescate dalla pandemia di coronavirus, il cambio della guardia alla Casa Bianca dovrebbe condurre a significativi mutamenti nella politica economica ed estera di Washington. Le prospettive di una ripresa degli scambi e le opportunità per il Made in Italy (quindi delle imprese italiane) negli Usa illustrate da Lucio Miranda, presidente di ExportUSA

Al costo di soli 25 dollari sarà possibile esplorare le potenzialità offerte dal mercato italiano. L’allettante offerta viene fatta da un’agenzia federale statunitense, l’US Commercial Service del International Trade Administration, branca del Department of Commerce di Washington.

Doing Business in Italy

L’evento è in programma per il prossimo 18 marzo e ha per titolo Doing Business in Italy, che tradotto nella lingua  madre della Penisola significa più o meno «obiettivo: fare affari in Italia», o meglio, secondo quanto recita il comunicato pubblicato sul sito web istituzionale, «imparare a fare affari in Italia».

Un webinar della durata di sessanta minuti durante il quale gli esportatori statunitensi invitati a partecipare a questo briefing riceveranno preziose indicazioni dai funzionari dell’ambasciata Usa a Roma e dai rappresentanti del settore imprenditoriale privato, attraverso la disamina della situazione attuale del mercato italiano ed europeo, dei settori chiave (i cosiddetti «target»), le nuove procedure, le linee guida e le tendenze in atto e in fase di sviluppo. «Scopri come il servizio commerciale statunitense può aiutare la tua azienda a entrare o espandersi nel mercato italiano», recita al riguardo l’efficace slogan.

Tutto bene, ovviamente… ma nel frattempo, su quest’altra sponda dell’Oceano Atlantico cosa si sta facendo?

Riprendere a crescere

Come è accaduto in quasi tutto il mondo, anche negli Stati Uniti d’America l’emergenza sanitaria ha provocato una brusca interruzione della crescita economica.

Tuttavia, per la prima volta dopo quasi un anno di pandemia, finalmente è possibile ricominciare a parlare di prospettive di crescita e di ripresa dell’economia, facendolo volgendo lo sguardo proprio oltre oceano, alle opportunità offerte dagli Usa alle imprese italiane in grado di coglierle.

A new era begins

«Con Joe Biden presidente – afferma Lucio Miranda, presidente di ExportUSA, società di consulenza che aiuta aziende e professionisti italiani a fare ingresso nel mercato americano – muta l’impostazione di fondo della politica economica degli Stati Uniti. Ci saranno degli elementi di continuità associati a elementi di novità rispetto alle politiche di Donald Trump, ma in ogni caso si sta delineando uno scenario estremamente positivo per l’export Italiano. Pensiamo ad esempio agli investimenti in infrastrutture, energie rinnovabili e riqualificazione della forza lavoro che sono stati annunciati nel corso della campagna elettorale per le presidenziali: si tratta di una grande occasione per le nostre imprese, perché i produttori americani da soli non hanno (e non avranno) la capacità di fornire tutti i macchinari e le attrezzature per far fronte a un piano così importante. Anche la spinta all’eco-sostenibilità avrà una conseguenza che non potremo ignorare: sarà necessario importare tecnologie, macchinari e impianti green che possano rispondere ai nuovi requisiti imposti dall’Amministrazione Biden».

Il punto della situazione secondo ExportUSA

Quali saranno dunque le opportunità che si prospetteranno negli Usa le alle imprese italiane grazie al cambio di politica alla Casa Bianca?

È lo stesso Miranda a delineare lo scenario. Egli si dice certo che con l’insediamento del nuovo presidente il prossimo 20 gennaio muterà l’impostazione della politica economica statunitense.

«È un momento molto particolare per l’economia mondiale, nelle scorse settimane è stata ufficializzata da parte della Food and Drug Administration (FDA), la distribuzione del vaccino della Pfizer, che speriamo possa dare un forte (e definitivo) contributo alla lotta al Covid-19. Come è accaduto in quasi tutto il mondo, anche negli Stati Uniti l’emergenza sanitaria ha provocato una brusca interruzione della crescita economica, qualcosa che durava dal 2009 e che aveva portato il paese a livelli record di occupazione, con un tasso di disoccupazione al 3,4 per cento. Ma per la prima volta, dopo quasi un anno, possiamo finalmente ricominciare a parlare di prospettive di crescita o di ripresa dell’economia. E soprattutto delle opportunità che gli Stati Uniti offrono alle aziende italiane».

Politica dei dazi: un fallimento annunciato

«Si è visto come l’aumento dei dazi imposto da Trump non abbia portato ai risultati che in America speravano, quelli di riportare parte della produzione industriale negli Usa. Ecco allora la bilancia commerciale di Washington con Pechino permanere deficitaria, perché le importazioni dalla Cina Popolare sono diminuite solo di poco e il risultato netto sono stati quaranta miliardi di dazi all’importazione pagati dai consumatori americani. La nuova Amministrazione ha invece scelto una strada diversa e porrà in essere una politica di interventi diretti, fatta incentivi e penalizzazioni sul piano fiscale, al fine di ricondurre la produzione in America. Il risultato? Maggiori importazioni in termini di beni industriali e macchinari».

Doing Business in Usa

Si è trattato di un mercato, quello americano, che malgrado il Covid-19 ha rappresentato per tutto il 2020 qualcosa di importante per le imprese italiane. «E con la nuova Amministrazione Biden – conclude Miranda – questo trend si confermerà ulteriormente. Ci saranno, prevediamo, grandi opportunità per i settori farmaceutico, food & beverage, macchinari, beni industriali, tecnologie per motori elettrici e applicazioni collegate. Entrare in un mercato così vasto e complesso richiede però programmazione, analisi e preparazione, questo per evitare di sprecare occasioni, tempo e denaro. Ecco perché, per non fallire, affidarsi a chi conosce profondamente il territorio è fondamentale».

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