Innovazione tecnologica, formazione e lavoro, è su questi tre temi che il mondo dell’aftermarket automotive e i rappresentanti delle Istituzioni, centrali e locali dell’Emilia-Romagna, hanno dialogato nell’arena virtuale del Futurmotive, digital Expo and Conference. All’interno di un’arena virtuale, la sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Francesca Puglisi, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore allo Sviluppo economico e Green economy, lavoro e formazione della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, hanno illustrato le misure e gli strumenti che Governo e Regioni stanno predisponendo al fine di rilanciare il settore dell’automotive insieme alla sua filiera.
Sostegno pubblico alle imprese
Sostegno alle imprese, tutela del lavoro, formazione professionali e valorizzazione di nuove competenze sono i punti sui quali cui il sottosegretario Puglisi ha più volte posto l’accento durante il suo intervento.
Ella ha infatti sottolineato come sia fondamentale, allo scopo di fare ripartire l’economia italiana, accompagnare il sistema imprenditoriale nella transizione tecnologica ed ecologica.
«Il settore dell’automotive – ha dichiarato – è uno dei comparti maggiormente colpiti dall’emergenza Covid-19 tanto che il Governo sta valutando l’ipotesi di reintrodurre gli incentivi, già sperimentati quest’estate, in favore del settore. Stiamo mettendo in campo tutti gli interventi possibili per sostenere le imprese in questa difficile situazione. Abbiamo previsto la proroga della cassa Covid per altre dodici settimane, percorsi di riqualificazione delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici per accompagnare la fase di transizione tecnologica ed ecologica e norme più incisive per quanto riguarda i contratti di espansione, in modo da incentivare l’assunzione di giovani e accompagnare verso la pensione chi ha un’età avanzata. Il nostro compito, per far ripartire il Paese, è mettere a disposizione del sistema formativo e imprenditoriale tutti gli strumenti che servono per formare giovani che abbiano profili di competenza adeguati per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e rilanciare le nostre imprese».
Valorizzazione, innovazione e ricerca
La capacità di valorizzare i propri talenti e di investire in innovazione e ricerca sono gli elementi che consentono a un tessuto industriale di crescere.
Si tratta dunque di aspetti fondamentali, sottolineati dal presidente Bonaccini, che ha ricordato come il lavoro delle imprese della Motor Valley, unito alla capacità delle amministrazioni territoriali di sostenerle, abbia contribuito allo sviluppo di una filiera d’eccellenza.
«Quando si parla di automotive non si può non parlare di Emilia-Romagna e della sua Motor Valley – ha egli precisato –, un settore che vede la presenza di grandi marchi famosi in tutto il mondo. Si tratta di un comparto industriale che conta 18.000 imprese con oltre 100.000 posti di lavoro. Un pezzo importante del Pil del nostro Paese, che in epoca pre-Covid aveva superato i 40 miliardi di export. È fondamentale in questa fase, per rimanere competitivi, investire in innovazione, penso alla digitalizzazione, alla robotica, all’elettronica, e al contempo tendere a un mondo più sostenibile. E questa è anche l’ambizione del nuovo Patto per il lavoro e per il clima che abbiamo condiviso con tutte le parti sociali e imprenditoriali della regione. Su questi aspetti il settore dell’automotive, insieme alla sua filiera, gioca un ruolo fondamentale e l’Emilia-Romagna è in prima fila in questa partita. Non è un caso infatti che la più grande impresa di automotive cinese stia valutando di fare un investimento da un miliardo di euro qui da noi per produrre un’auto elettrica».
Un unico Ente fiera per fare rete
L’arte di saper progettare e realizzare innovazioni però non basta se poi manca un luogo dove consentire alle aziende, italiane e internazionali, di incontrarsi per fare rete.
Ed è su questo aspetto che si è concentrato l’intervento dell’assessore regionale Colla, quando ha ricordato l’importanza di creare un unico ente fieristico dove esporre le eccellenze di un territorio conosciuto in tutto il mondo.
«Il mondo delle fiere deve evolversi e piattaforme digitali come quella del Futurmotive sono una gran bella iniziativa in quanto consentono alle imprese, in questa fase complessa, di continuare a dialogare e di avere un senso di prospettiva, mantenendo anche le relazioni con le filiere internazionali. Al contempo le fiere devono muoversi verso l’aggregazione, come stiamo facendo con la fusione tra BolognaFiere e Fiera di Rimini. Entro dicembre i due consigli di amministrazione approveranno il piano industriale che certificherà la nascita di un unico soggetto. Un’operazione che arriva a conclusione dopo circa vent’anni di discussioni. L’impatto di quest’operazione avrà importanti ricadute economiche non solo per l’Emilia Romagna ma anche per l’intero Paese».