DOMENICALE, cultura. In edicola e nelle librerie il numero di dicembre della rivista “linus”

The Beatles, With a little help from my friends, con testi inediti di Jonathan Lethem, Riccardo Bertoncelli, Alberto Piccinini, Carlo Mauro, Giuseppe Sansonna; una conversazione tra Pacifico e Francesco Gabbani; illustrazioni di Sarah Mazzetti, Sergio Algozzino, Paolo Bacilieri, Massimo Giacon, Giorgio Carpinteri

dall’editoriale di Igort – Si conclude questo strano 2020. E si conclude con una celebrazione. Nel 1970, esattamente cinquanta anni fa, mezzo secolo, senza troppe cerimonie, né tour d’addio, né bagni di folla, i Beatles si sciolsero e, da allora, niente fu più lo stesso nel pianeta rock’n’roll. Avvenne in aprile, ma ci tenevamo a celebrare i cinquant’anni tondi da questo avvenimento, mese più mese meno.

Eppure la leggenda dei Beatles non finì lì, in quello strambo 1970. Sono passati cinquant’anni e il gruppo, dapprima scanzonato poi sempre più sfaccettato, pare ancora un punto di riferimento.

Lo fu per band molto influenti degli anni Novanta e lo è anche oggi, come testimonia la chiacchierata informale tra Pacifico e Francesco Gabbani.

E naturalmente c’è quel famigerato 8 dicembre 1980, quaranta anni fa, quando la vita di John Lennon fu violentemente stroncata, ma qui vogliamo ricordare più il loro lascito e quella sfrenata beatlesmania con l’aiuto (che non è mai piccolo) di qualche nostro amico.

Ci assistono nella non facile impresa Carlo Mauro ai colori, Giuseppe Sansonna ai fotogrammi, Alberto Piccinini ai suoni e, last but not least, Jonathan Lethem alle parole.

Abbiamo delle new entry, le grandi illustratrici Sarah Mazzetti e Marianna Ignazzi, le storie a fumetti di Massimo Giacon e Paolo Bacilieri.

Poi salutiamo il ritorno di Riccardo Bertoncelli, decano della critica musicale in Italia, che ci racconta di un altro Beatle ancora: Mark Lewisohn, collezionista di informazioni, nonché biografo.

Cronache fantastiche di mania elevata all’ennesima potenza (le ipotesi di quinti Beatles sono sempre diverse e curiose. Algozzino, per esempio, che si esibisce in una delle sue rutilanti crossroads, elenca tanti quinti Beatles).

Giorgio Carpinteri nel suo bianco e nero racconta una personale, ironica e struggente storia di vita vissuta. Potenza evocativa del fumetto. Ma il fenomeno Beatles non fu solo musica e fandom, ovviamente si declinò in universi multipli che confinarono con l’arte moderna, i fumetti, il merchandising, il costume, in una ghirlanda variopinta che sfociò nel cinema.

Poi c’è linus, la rivista che ovviamente vive anche al di fuori dell’inserto con l’icona del mese.

Preziose esplorazioni di Loredana Lipperini, Vanni Santoni e Andrea Fornasiero. Un ricordo del talento di Milton Glaser di Stefano Salis, e il talento british di Vita con Lloyd firmato Simone Tempia.

Così in questo numero di dicembre si chiudono le grandi storie a puntate di Come rubare un Magnus, di Davide Toffolo, e Tif e Tondu a cura di Blutch & Robber.

Finali lirici e scoppiettanti, mentre Paulette prosegue nelle sue avventure. Non possono mancare le strip di Stephan Pastis, Perle ai porci, Deco con un Inkspinster memorabile, Bill Watterson e i suoi Calvin & Hobbes, E naturalmente gli intramontabili Peanuts.

POP (spumantino!)

linus, dicembre 2020

illustrazione di copertina di Sergio Algozzino

prezzo 6 euro con incluso il calendario 2021 dei Peanuts

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