ECONOMIA, Nadef. Il Consiglio dei ministri approva la Nota di aggiornamento del Def

Per il 2021 fissato l'obiettivo di indebitamento netto al 7% del Pil. Secondo il ministro Gualtieri è stata definita «una strategia economica che punta a far ripartire il paese con più crescita, investimenti, lavoro. Grazie anche ai fondi europei, disegnamo l'Italia del futuro da lasciare ai nostri figli: più verde, più digitale, più giusta, più inclusiva»

In una nota diffusa da Palazzo Chigi si afferma che rispetto alla legislazione vigente – che prevede un rapporto deficit/PIL pari al 5,7% -, si presenterebbero dunque gli spazi per una manovra di bilancio di natura espansiva pari a 1,3 punti percentuali di Pil, per oltre 22 miliardi di euro.

Un quadro programmatico di finanza pubblica diverso da quello del 2020, con il rapporto debito/Pil previsto per il 2021 in calo di 2,4 punti percentuali,  dal 158% al 155,6%, mentre per quanto concerne gli anni seguenti viene delineato un percorso di graduale rientro del rapporto, con l’obiettivo di riportare entro la fine del decennio il debito della Pubblica amministrazione al di sotto del livello precedente alla diffusione della pandemia di Covid-19.

Nelle previsioni  dell’esecutivo attualmente in carica, il sostegno alla crescita dovrebbe venire assicurato dalle misure espansive da varare, con una crescita programmatica del Pil attesa nel 2021 pari al 6 % (rispetto ad una crescita tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si auspica si attesti rispettivamente al 3,8 e al 2,5 per cento.

La Nadef definisce inoltre il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di bilancio, che secondo Palazzo Chigi «avrà quale obiettivo il sostegno della ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023, in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Gli interventi -prosegue il comunicato del Governo Conte 2 – saranno «principalmente rivolti a sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da Covid-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti; a valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal programma “Next Generation Eu” per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità; ad attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli; ad assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’equità e della produttività dell’economia; a ricondurre l’indebitamento netto della pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/Pil».

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