CRIMINALITÀ, peculato e autoriciclaggio. Roma, «operazione microcredito»: otto arresti e 500.000 euro sequestrati

«Una società regolarmente iscritta all’Albo speciale previsto dal TUB, “dirottava” finanziamenti pubblici, regionali ed europei, verso persone fisiche e giuridiche compiacenti che non rientravano però tra quelle ammesse a beneficiarne

Guardia di Finanza (GdiF), posto di blocco, militare e paletta, autovettura,

I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, stanno eseguendo misure cautelari personali nonché una serie di sequestri preventivi diretti e per equivalente, emessi dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di soggetti appartenenti ad un gruppo criminale resosi responsabile dei reati di peculato, appropriazione indebita e auto-riciclaggio.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che il presidente di una società operante a Roma nel settore della concessione di microcredito, regolarmente iscritta all’Albo speciale previsto dal TUB, aveva “dirottato” finanziamenti pubblici, regionali ed europei, a favore di persone fisiche e giuridiche compiacenti, non rientranti tra quelle ammesse a beneficiarne, per circa 500.000 euro.

Al fine di occultare tale attività delittuosa al consiglio di amministrazione della società, il rappresentante legale aveva addirittura contraffatto gli estratti dei conti correnti aziendali, eliminando i bonifici illeciti.

Le successive indagini espletate hanno inoltre consentito di verificare come le somme ricevute dai beneficiari siano state girate, simulando rapporti commerciali inesistenti, ad altre società riconducibili al citato presidente, determinando così il reinserimento nel circuito economico del denaro provento del reato di peculato.

Sulla base di tali evidenze, l’Autorità giudiziaria ha emesso, sia nei confronti dell’ideatore del sistema che dei suoi più stretti collaboratori, provvedimenti di misura cautelare personale, rispettivamente, della custodia in carcere per il principale indagato, degli arresti domiciliari per i suoi complici, nonché la misura interdittiva relativa all’esercizio dell’attività di impresa per dodici mesi nei confronti di altre quattro persone.

Infine, è stato disposto il sequestro preventivo e per equivalente per un importo totale di circa 500.000 euro, quale profitto del reato di peculato, nei confronti degli indagati, oltre al sequestro preventivo, per oltre 430.000 euro, nei confronti delle società destinatarie dei finanziamenti quale conseguenza della responsabilità amministrativa dipendente da reato.

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