VATICANO, Polonia. Il pontefice ha ricevuto in udienza il presidente polacco Duda

Quello di oggi è il terzo incontro di questo presidente della Repubblica di Polonia con il pontefice. Esso ha luogo mentre il Paese dell’Europa orientale attraversa una fase particolare, dai tratti sinistri

 

Nel corso dei colloqui che, secondo quanto afferma il comunicato emesso dalla Sala stampa della Santa Sede, «si sono svolti nel quadro del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II e nel quarantesimo anniversario della fondazione di Solidarność, sono stati trattati alcuni temi di mutuo interesse inerenti alla missione della Chiesa, tra cui la promozione della famiglia e l’educazione dei giovani».

Al riguardo va ricordato che il Vaticano e la sua banca (lo IOR), negli anni del pontificato del polacco Woytjla – esponente del clero cattolico ispirato da forti sentimenti anticomunisti e in seguito beatificato dopo la sua morte secondo le procedure e i riti della Chiesa romana  – si dimostrarono estremamente attivi nel sostenere il dissenso al Governo socialista allora al potere a Varsavia, contribuendo ad alimentare finanziariamente e sul piano della propaganda proprio Solidarność, l sindacato guidato dall’elettricista di Danzica Lech Walesa.

Tornando all’incontro che ha avuto luogo oggi oltre Tevere, la nota ufficiale del Vaticano riferisce delle «tematiche di natura internazionale, quali l’emergenza sanitaria in corso, la situazione regionale e la sicurezza» affrontate nel colloquio avuto da Bergoglio con il suo interlocutore Andrzej Duda.

Quest’ultimo ha successivamente incontrato il cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, rispettivamente segretario di Stato vaticano e segretario per i Rapporti con gli Stati.

Duda è stato rieletto Presidente della Polonia nel luglio scorso e, non appena riconfermato nell’incarico non aveva mancato di rendere noto di voler compiere il primo viaggio del suo nuovo mandato presso il Vaticano.

Egli in questo modo a inteso rimarcare la caratterizzazione del suo corso politico (suo e del suo Paese) come fortemente ancorato ai valori cristiani, recandosi per altro al santuario di Czestochowa al fine di «ringraziare per la propria rielezione».

Ma oggi in Polonia, oltre al tradizionale sentimento religioso cristiano, vengono purtroppo rimarcati anche altri oscuri sentimenti, fantasmi del passato che per molti non passa e che, non infrequentemente, hanno rinvenuto nella Chiesa di Varsavia una tacita mallevadrice.

Infatti, la possibile deriva autoritaria sui piani politico e del diritto, la pretesa permanenza nell’Unione europea in sempre più evidente violazione dei principi comunitari, la minacciosa crescita dell’estrema destra (tigre pericolosa alla quale per un complesso di ragioni la leadership da alcuni anni al potere spesso «accarezza il pelo») e, infine, il mai sopito atavico antisemitismo, costituiscono tutti elementi di un preoccupante combinato composto.

Quello odierno è stato il terzo incontro di questo presidente della Repubblica  di Polonia con il pontefice, poiché Duda ha fato visita in Vaticano già il 15 ottobre 2018 e il 9 novembre 2015, in occasione dell’inizio del suo primo mandato.

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