MUSICA, pianoforte. Claudia Vento, giovanissima promessa della musica italiana

Le Notti romane al Teatro di Marcello, i Concerti del Tempietto, Festival Musicale delle Nazioni al Chiostro di Campitelli: domenica scorsa, 13 settembre, il concerto dell’artista di origini calabresi. Eseguiti brani tratti da composizioni di Beethoven, Chopin, Rachmaninov e Čajkovskij

di Rosario Sprovieri – Una meravigliosa serata romana, in compagnia di un bel gruppo di amici sensibili all’arte della musica, il ritrovo è presso quest’oasi di pace, sotto l’alloro secolare, che continua a mantenere grande vitalità inalberando al cielo la sua lussureggiante e maestosa chioma, è uno scintillio d’un intenso verde smeraldo che, d’improvviso s’inargenta e vibra fra la nostra testa e il cielo. La città mi pare fragile, sospesa come una ragnatela, con tutti i suoi vetrini tintinnanti …tutto riluce qui al chiarore della luna.

Nel giardino interno al lato del Teatro Marcello, del chiostro del Complesso monumentale della Basilica di santa Maria in Portico in piazza Campitelli, si tengono da qualche anno le prestigiose rassegne pianistiche per “I Concerti del Tempietto”, il festival musicale delle nazioni, a cura del direttore artistico  Angelo Filippo Jannoni Sebastianini.

Una manifestazione di assoluto valore che, pone la sua attenzione proprio verso i “giovani talenti”, le nuove speranze della musica del prossimo futuro. Questa sera suona per noi, una giovanissima talentuosa pianista Claudia Vento, straordinaria esecutrice e interprete.

Claudia ha poco più di sedici anni, è figlia d’arte, il pianoforte è ed è stata una delle grandi passioni anche della madre Regina, uno dei sogni più amati di una ragazza di Calabria che oggiAggiungi un appuntamento per oggi vive a Genova con il marito Mario Vento e la sua bella figlia. Claudia, nonostante la sua giovane età è già conosciuta in mezzo mondo, ha calcato i palcoscenici più prestigiosi dei teatri più famosi, ottenendo riconoscimenti e plausi e, vincendo una infinità di concorsi per pianoforte.

Così giovane e già con tanti riconoscimenti alle spalle, è così la strada intrapresa; è questa la vita del musicista, soprattutto del concertista. Un’avventura che porta con sé – oltre al sacrificio e alla dedizione più totale e ai soliloqui con la propria anima – anche il fascino del viaggio, di nuove scoperte e, di nuove esperienze che possano arricchire ancora.

Senza alcun dubbio è una strada difficile e ardua e, i sacrifici sono necessari. Purtroppo, il solo talento da solo non basta mai, occorrono determinazione, costanza. Alla fine della fatica ci sono grandissime soddisfazioni, che riescono a ripagare, più che a sufficienza, gli sforzi e i sacrifici.

Claudia manifesta interesse anche per la letteratura e per le arti visive, è attraverso queste altre forme d’arte che, ella riesce ad armonizzare e a dare vigore e passione alle melodie e al fluire dei fiumi di note che scorrono fra le sue dita. Claudia è una pianista raffinata, concentratissima, di forte temperamento, dotata di una tecnica impeccabile e un’incredibile con grandi capacità di emozionare.

«Non smetterò mai di rimanere affascinato dal movimento delle mani dei pianisti. Del direttore d’orchestra guardo il gesto, di un violinista come muove l’archetto, di un trombettista, come tiene il suo strumento, del flautista apprezzo la nobiltà della sua statica. Che usino anche le dita ha per me poca importanza.

Ma del pianista guardo le mani: l’intelligenza si esprime solamente attraverso di loro, su una tastiera, esseri viventi al suo servizio».

Wolfgang Amadeus Mozart diceva: «Tre cose sono necessarie per un buon pianista: la testa, il cuore e le dita», infatti la nostra giovane promessa ha una speciale dote del “tocco”, una estensione invisibile delle belle emozioni che si riversano fra le dita, che riescono a connettere simultaneamente il cuore e le mani. La Giovanissima Claudia Vento è una “virtuosa” completa, proprio come la parola “virtuosa” che proviene dal latino “virtus” che, significa valore.

Una serata colma di grande musica, dalla patetica di Beethoven, alla sonata numero due di Sergej Prokofiev, agli studi di Chopin, alla Dumka di Piotr Ilic Ciaikovskij, ad alcuni momenti indimenticabili fra le note di “Etude” – tableau in Do# Minore e, il preludio in Sol Minore opera 32 nº12 di Sergej Rachmaninov; uno stimolo che fa bene al cuore, una esibizione da ricordare.

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