«Il nostro obiettivo è sostenere la competitività e la crescita in Italia e nel mondo di ecosistema di imprese che ruota attorno a centri produttivi medio-grandi che trainano le filiere».
Così l’amministratore delegato di Sace Pierfrancesco Latini ha rappresentato l’universo dell’operatività del Gruppo, nell’introdurre il talk seguito alla presentazione del Rapporto sull’Export 2020.
Il manager ha ricordato che «dietro ogni operazione realizzata con Sace, non c’è mai la sola grande azienda beneficiaria, ma tutto l’indotto generato sul territorio, per i lavoratori, per i fornitori, per i dipendenti e loro le famiglie».
Latini ha parlato anche di «sostenibilità ambientale», che ha definito «un tema centrale» non solo per la salvaguardia del pianeta, ma anche come «grande opportunità di investimento, crescita e occupazione per l’intero sistema produttivo», infatti, ha egli sottolineato «Sace ha posto da sempre particolare attenzione agli impatti socio-ambientali. Da circa quindici anni ormai, ha una unità specializzata che li valuta in base alle linee guida internazionali dell’Ocse e sostiene progetti di green energy, smart cities e infrastrutture per la distribuzione di energia da fonti rinnovabili».
Ne è un esempio Viking Link, l’interconnessione elettrica sottomarina lunga al mondo, realizzata con il primo finanziamento green multi-ECA, in cui Sace ha avuto un ruolo di primo piano al fianco della Prysmian.
L’amministratore delegato ha quindi citato il nuovo compito affidato dal cosiddetto Decreto semplificazioni di rilasciare garanzie pubbliche a favore dei progetti del Green New Deal.
«Un nuovo incarico – ha affermato – che poggia su solide basi, grazie all’esperienza maturata negli anni e su cui già stiamo lavorando proprio per l’individuazione e la selezione dei migliori progetti già dal 2020».
Per quanto riguarda l’export, Latini ha ricordato che il quadro «è serio, tuttavia si profila una prospettiva di ripartenza a cui dobbiamo lavorare con tutte le nostre migliori energie per trasformare una minaccia in un’opportunità». Per raggiungere questo obiettivo – ha aggiunto – «ci vuole coraggio e occorrono investimenti, strategie di marketing, digitalizzazione, vicinanza ai clienti».
Egli ha dunque affrontato il tema delle risorse mobilitate nella prima metà dell’anno: tredici miliardi per «Garanzia Italia» e undici per l’export, il 37% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per oltre venti miliardi. «Un traguardo eccezionale anche in considerazione del contesto complessivo», ha concluso.
Fra i progetti futuri di Sace figura il sostegno all’export attraverso un sistema evoluto di coassicurazione fra Sace e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (il cosiddetto State account) e la nuova operatività affidata a Sace a sostegno del rilancio post-emergenza.