DIFESA, spazio aereo italiano. Allarme a Grosseto: i caccia Eurofighter del 4º Stormo intercettano un velivolo non identificato

L’aereo, risultato appartenente a una compagnia civile austriaca, è stato poi identificato. Aveva perso il contatto radio mentre volava sulla rotta Mosca-Olbia

Alle ore 13:00 di oggi una coppia di caccia EF-2000 Eurofighter dell’Aeronautica militare italiana in servizio di allarme per la difesa dello spazio aereo nazionale, hanno effettuato un intervento su ordine di decollo immediato – in gergo militare «scramble» – per intercettare e identificare un velivolo civile che aveva perso il contatto radio con gli enti del traffico aereo.

Il velivolo, appartenente a una compagnia civile austriaca, stava attraversando lo spazio aereo italiano lungo la direttrice Mosca-Olbia, ma ha interrotto le comunicazioni radio facendo così scattare la procedura di allarme e intercettazione.

I due intercettori del 4º Stormo di Grosseto, una volta accertato che i contatti radio erano stati ripristinati e che non sussisteva alcuna situazione di pericolo o di emergenza, hanno ripreso il loro servizio di sorveglianza dello spazio aereo nazionale.

La missione operativa è stata effettuata a seguito dello scramble pervenuto dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon (Spagna), ente NATO responsabile per la sorveglianza dei cieli di quell’area e si è svolta sotto il controllo delle sale operative del sistema di sorveglianza e difesa aerea dell’Aeronautica militare italiana.

La Forza armata è tenuta ad assicurare senza soluzione di continuità la sorveglianza dello spazio aereo nazionale. Anche in tempo di pace il sistema di Difesa Aerea viene posto sotto il controllo della NATO, che tramite il CAOC, effettua la sorveglianza dello spazio aereo a sud delle Alpi, dalle isole Canarie alla Turchia e dalle isole Azzorre fino alla Romania.

Il servizio viene garantito per la parte sorveglianza, identificazione e controllo, dall’11º Gruppo Difesa Aerea Missilistica Integrata (DAMI) di Poggio Renatico (FE) e dal 22º Gruppo Radar di Licola (NA), mentre l’intervento in volo è assicurato da quattro Unità: il 4º Stormo di Grosseto, il 36º Stormo di Gioia del Colle (BA), il 37º Stormo di Trapani Birgi e il 51º Stormo di Istrana (TV), tutti stormi che schierano in linea velivoli da caccia di quarta generazione Eurofighter.

L’Aeronautica Militare, insieme alle forze aeree di altri Paesi alleati, concorre anche a fornire la sorveglianza dello spazio aereo dei Paesi membri della NATO sprovviste di un sistema di difesa aerea adeguato, come nel caso dell’Islanda, dove l’Italia ha effettuato diverse operazioni di air policing (pattugliamento e sorveglianza aerea) fin dal 2013. Nei due ultimi turni – che hanno avuto luogo alla fine 2019 e nell’estate 2020 – il servizio è stato effettuato con i nuovi avanzatissimi velivoli di quinta generazione F-35 del 32º Stormo di Amendola.

L’Air Operation Centre nazionale svolge compiti fondamentali nell’organizzazione del servizio di Difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sull’intero dispositivo. In caso di minaccia non militare allo spazio aereo italiano, l’IT-AOC riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla NATO, per la successiva azione di contrasto.

Ciò avviene quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza, oppure qualora necessiti di supporto aereo per problemi tecnici che ne compromettano la sicurezza del volo, come nel caso odierno, dovuto alla perdita di comunicazioni radio.

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