LIBANO, appello del papa. Bergoglio invita tutti a vivere una «giornata universale di preghiera e digiuno» per il Paese arabo

La lunga e accorata esortazione è stata espressa nel corso dell'Udienza generale di oggi. Intanto il numero di vittime causate dalla devastante esplosione nel porto della capitale libanese è salito a 190, mentre sono oltre 6.500 i feriti

Lungo e accorato appello del papa per il Libano, paese colpito un mese fa dalla tragedia dell’esplosione a Beirut.

Prima di congedarsi dai fedeli convenuti in Vaticano in occasione dell’Udienza generale, il pontefice ha chiesto «fede, preghiera e digiuno per un paese così importante per il mondo, adesso messo in ginocchio dalle terribili esplosioni nella zona del porto avvenute il 4 agosto», fissando una giornata universale di preghiera e digiuno per il prossimo venerdì 4 settembre.

Intanto il numero di vittime causate dalla devastante esplosione nel porto della capitale libanese è salito a 190, mentre sono oltre 6.500 i feriti.

Un sacerdote libanese, padre Georges Breidi, appartenente alla Congregazione dei missionari maroniti libanesi, ha portato al papa la bandiera del suo paese e accanto a quei colori Bergoglio ha poi lanciato il suo appello.

«Noi prendiamo coscienza dell’estremo pericolo che minaccia l’esistenza stessa del Paese – ha affermato il papa -, il Libano non può essere abbandonato nella sua solitudine. Il Libano è stato un paese di speranza, i libanesi hanno conservato la loro fede in Dio e dimostrato la capacità di fare della loro terra un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione».

Egli ha quindi proseguito nel suo appello sottolineando che «il Libano rappresenta qualcosa di più di uno Stato. il Libano è un messaggio di libertà, un esempio o di pluralismo per oriente e occidente, per il bene stesso del paese e del mondo non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso».

Da oltre Tevere si osserva che con queste sue parole il pontefice intende esprimere al Libano tutta la sua vicinanza: «Incoraggio il Libano a ritrovare le energie necessarie per ripartire – ha infatti aggiunto Sua santità -, chiedo ai politici e ai leader religiosi di impegnarsi con sincerità e trasparenza nell’opera di ricostruzione, guardando al bene comune e al futuro della nazione. Rinnovo l’invito alla comunità internazionale a sostenere il paese per uscire dalla grave crisi. In modo particolare mi rivolgo agli abitanti di Beirut. Riprendete coraggio fratelli, la fede e la preghiera siano la vostra forza, non abbandonate le vostre case e la vostra eredità».

Il pensiero del papa si è indirizzato anche al clero della Chiesa cattolica romana presenti in Libano. «Cari pastori, vescovi, sacerdoti, consacrati – ha esortato -, continuate ad accompagnare i vostri fedeli. Ai vescovi chiedo zelo apostolico, povertà, niente lusso, povertà con il vostro povero popolo che sta soffrendo, date voi esempio di umiltà e povertà».

Da qui l’annuncio: «Desidero invitare tutti a vivere una giornata universale di preghiera e digiuno per il Libano venerdì prossimo 4 settembre. In tal giorno andrà il Segretario di Stato Vaticano a nome mio ad accompagnare la popolazione. Lui andrà per esprimere la mia vicinanza e solidarietà. Siamo vicini anche con l’impegno concreto della carità».

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