MEDIO ORIENTE, accordo Israele-EAU. Normalizzazione delle relazioni bilaterali: decollato da Tel Aviv il primo volo commerciale diretto a Dubai

Le delegazioni israeliane e statunitensi, dirette ad Abu Dhabi per i colloqui di pace tra la petromonarchia del Golfo Persico e lo Stato ebraico, hanno in agenda le più rilevanti questioni di natura economica e politica. Per la prima volta un velivolo dello Stato ebraico sorvola il territorio dell’Arabia Saudita

I carrelli del velivolo della compagnia di bandiera israeliana si sono staccati dalla pista dell’aeroporto internazionale Ben Gurion alle ore 11:21, si tratta del primo volo commerciale diretto nel Paese arabo, una prima pietra che, negli auspici, porrà le basi di nuove pacifiche relazioni, una rotta che prevede sarà molto frequentata a seguito dello stabilimento di relazioni diplomatiche formali.

A bordo del Boeing 737-900, volo El Al 971, le delegazioni israeliane e statunitensi, dirette ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti (EAU) per i colloqui di pace tra la petromonarchia del Golfo Persico e lo Stato ebraico, in agenda le più rilevanti questioni di natura economica e politica.

L’aereo ha trasportato nella capitale araba alti funzionari dello Stato ebraico e statunitensi che nelle prossime ore saranno impegnati nei colloqui di perfezionamento del cosiddetto «Accordo di Abraham», mediato da Washington e annunciato all’inizio di questo mese, come confermato dal portavoce dell’Ufficio del premier Benjamin Netanyahu.

Un evento storico che presenta anche atri particolari interessanti, infatti, il Boeing della El Al è il primo aereo israeliano ad attraversare lo spazio aereo dell’Arabia Saudita, un evento non solo simbolico sul piano della politica internazionale, poiché tale rotta riduce di quattro ore il tempo di volo che altrimenti si sarebbe stati costretti a impiegare ricorrendo ad aerovie alternative per aggirare la Penisola arabica.

«Siamo tutti entusiasti – ha affermato Tal Becker, comandante del volo El Al 971 – e non vediamo l’ora di fare altri “voli storici” che ci porteranno in altre capitali della regione, conducendoci tutti verso un futuro più prospero».

Il volo, commissionato e pagato dallo Stato di Israele, è stato organizzato dagli Usa in coordinamento con il Governo di Gerusalemme.

Questo è per altro anche il primo volo della compagnia di bandiera israeliana che decolla da Lod dall’inizio del mese di luglio scorso, un blocco forzato imposto d’autorità per ragioni di sicurezza a causa della diffusione dei contagi dell’epidemia di Covid-19.

Sul piano economico El AL ha risentito notevolmente di questo «lockdown», ma non solo, poiché persino gli equipaggi di velivoli come il 737-900 di oggi, che sono dotati di un sistema di difesa missilistica, sono stati costretti a esercitarsi per alcuni mesi su un simulatore ad Amsterdam, in Olanda,  al fine di rimanere aggiornati.

Ad accogliere le delegazioni al terminal presidenziale dell’aeroporto di Abu Dhabi, sarà il ministro degli affari esteri degli EAU Anwar Gargash.

Il primo ministro israeliano Netanyahu non era tuttavia a bordo del velivolo e la delegazione israeliana è guidata dal suo consigliere per la sicurezza nazionale, Meir Ben Shabbat, mentre la delegazione statunitense è guidata dal consigliere per la sicurezza nazionale americano O’Brien e da Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump. La delegazione include inoltre l’inviato dell’amministrazione per il processo di pace Avi Berkowitz e il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l’Iran Brian Hook.

Le discussioni avranno luogo attraverso gruppi di lavoro formati da rappresentanti israeliani, emiratini e americani che affronteranno tematiche relative a diplomazia, finanze, visti di ingresso nei due Paesi, salute, cultura, turismo, spazio, scienza, investimenti finanziari, innovazione e commercio.

Uno dei momenti salienti del vertice sarà con ogni probabilità il previsto incontro trilaterale tra O’Brien, Ben-Shabbat e la loro controparte emiratina, lo sceicco Tahnoun bin Zayed.

Israele ed EAU avevano annunciato il 13 agosto scorso le trattative in corso per lo stabilimento di piene relazioni diplomatiche, un accordo mediato dagli Stati Uniti che ha richiesto a Israele di sospendere il suo piano di annessione di parti della Cisgiordania.

Gli Emirati Arabi Uniti sono solo il terzo Paese arabo a stabilire relazioni ufficiali con lo Stato ebraico dopo Egitto e Giordania.

Per favorire il clima del vertice, sabato scorso negli EAU è stata decretata l’abolizione della legge che per quasi cinquant’anni ha boicottato Israele, consentendo così l’avvio di  relazioni commerciali e finanziarie tra i due Paesi.

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