MEDIO ORIENTE, Libano. Aoun non esclude un possibile accordo di pace con Israele

Nelle turbinose dinamiche mediorientali degli ultimi giorni rientra anche la notizia del possibile accordo di pace tra Libano e Israele, questo a poche ore dalla diffusone di quella dell’accordo raggiunto dallo Stato ebraico con gli Emirati Arabi Uniti. Intanto proseguono i bombardamenti di Tsahal contro le postazioni di Hamas nella striscia di Gaza

Nelle turbinose dinamiche mediorientali degli ultimi giorni rientra anche la notizia del possibile accordo di pace tra Libano e Israele, questo a poche ore dalla diffusone di quella dell’accordo raggiunto dallo Stato ebraico con gli Emirati Arabi Uniti.

Infatti, il presidente libanese Michel Aoun ne ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente televisiva francese “BFMTV”.

Richiesto dell’opinione riguardo alla questione a poco tempo dalla firma di un accordo per la normalizzazione dei rapporti tra Abu Dhabi e Gerusalemme, il vecchio generale cristiano a capo dello Stato ha affermato che «il Libano ha dei problemi con Israele che innanzitutto dobbiamo risolvere», senza tuttavia precisare a quali difficoltà si stesse riferendo.

L’accordo dello scorso 13 agosto tra Israele ed EAU prevede una piena normalizzazione dei rapporti tra i Paesi e la sospensione dei piani di annessione di parte dei territori della Cisgiordania da parte di Israele, dunque rappresenta una svolta storica per la regione mediorientale.

Venerdì scorso Hassan Nasrallah, leader del movimento politico e militare sciita libanese Hezbollah, si era unito a Turchia, Iran e ai palestinesi dell’ANP nella condanna dell’accordo raggiunto dagli emiratini, definendolo un «tradimento dell’Islam e del mondo arabo».

Proseguono intanto i bombardamenti israeliani  delle postazioni di Hamas nella striscia di Gaza, effettuati in risposta al lancio di palloni incendiari ed esplosivi palestinesi contro gli insediamenti urbani israeliani nella fascia di confine.

Incidenti anche al confine, dove i militari di Tsahal sono stati oggetto del lancio di ordigni esplosivi e hanno successivamente aperto il fuoco contro i palestinesi oltre il confine ferendone tre.

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