ECONOMIA, decreto «Rilancio». Firmati i decreti attuativi sul credito d’imposta e sul “Fondo Patrimonio Pmi”

Operative dunque le misure per il rafforzamento patrimoniale delle PMI. Per il ministro Gualtieri si tratta di «un pacchetto di misure disegnato per sostenere chi investe sul proprio rilancio»

Firmati i decreti attuativi delle misure previste nel cosiddetto «decreto Rilancio», che rendono operative le misure per il sostegno alla patrimonializzazione delle piccole e medie imprese in difficoltà.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri ha dunque apposto il suo visto sull’atto che determina le modalità di attuazione degli incentivi sotto forma di credito d’imposta, concepito dall’esecutivo al fine di pervenire a un rafforzamento patrimoniale delle imprese e, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, quello sull’operatività del “Fondo Patrimonio Pmi”.

Secondo quanto dichiarato dal titolare del dicastero di Via XX  Settembre,  «le piccole e medie imprese italiane rappresentano un segmento chiave della nostra economia. È fondamentale assicurare la tenuta di queste imprese e il loro accesso al credito e favorire la loro patrimonializzazione per dare continuità e forza alla ripresa economica del Paese. Questo pacchetto di misure è disegnato per sostenere le imprese che decidono di investire sul proprio rilancio, con un’attenzione particolare all’innovazione e all’ambiente, e che in questo modo forniscono un contributo prezioso alla ripartenza dell’Italia. Siamo al loro fianco, consapevoli che lo straordinario patrimonio di impegno, tenacia, operosità delle nostre PMI costituisce un fattore insostituibile della forza economica del nostro Paese».

L’articolo 26 del Decreto legge «Rilancio» introduce un insieme di misure di sostegno per le società di capitali o cooperative (a esclusione di quelle che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo) che effettuino un aumento di capitale, abbiano sede legale in Italia, ricavi compresi fra cinque e cinquanta milioni di euro e abbiano registrato nei mesi di marzo e aprile 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, un calo dei ricavi non inferiore al 33% rispetto al 2019.

Sono previsti un credito di imposta del 20% della somma investita, con un investimento non superiore ai due milioni di euro e partecipazione posseduta fino al 31 dicembre 2023, per i soggetti che effettuano conferimenti in denaro in esecuzione di un aumento di capitale, in una o più società, e un ulteriore credito pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale stesso.

Viene inoltre istituito il “Fondo Patrimonio Pmi”, che potrà sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito di imprese con ricavi superiori a dieci milioni di euro che effettuano un aumento di capitale non inferiore ai 250.000 euro.

Il decreto attuativo sul credito d’imposta prevede la presentazione delle istanze all’Agenzia delle Entrate, secondo termini e modalità che saranno definiti con provvedimento del direttore della stessa Agenzia, che, verificata la correttezza dei dati, riconoscerà il credito stesso. L’Agenzia delle Entrate, entro trenta giorni dalla presentazione delle istanze, comunicherà poi l’esito della richiesta e, in caso di esito positivo, l’importo del credito effettivamente spettante.

Il decreto attuativo sul Fondo Patrimonio Pmi, firmato una volta conclusa positivamente l’interlocuzione con la Commissione europea, specifica le condizioni e i termini degli strumenti finanziari subordinati che potranno essere sottoscritti a valere sul Fondo stesso, che ha una dotazione di quattro miliardi di euro e verrà gestito da Invitalia.

Gli strumenti finanziari subordinati sono remunerati ad un tasso agevolato e non è prevista una valutazione del merito di credito per l’accesso alla misura. Il finanziamento deve essere destinato ad investimenti, capitale circolante e costi del personale.

Vengono incentivati gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale o all’innovazione tecnologica, oltre che a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso una riduzione del valore di rimborso.

A salvaguardia delle risorse pubbliche sono previsti obblighi informativi e il monitoraggio sull’andamento delle imprese beneficiarie.

Tra i principali benefici attesi da questa misura ci sono il rafforzamento della struttura patrimoniale delle Pmi, grazie all’apporto dei capitali privati e all’effetto amplificativo del prestito statale, l’immediata liquidità disponibile per le aziende e una maggiore facilità di accesso al credito bancario.

È previsto un processo di richiesta ed erogazione semplice e rapido, gestito da Invitalia, che pubblicherà a breve sul proprio sito Internet il modello uniforme di istanza e della restante documentazione richiesta ai fini dell’accesso alla misura.

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