ECONOMIA, turismo. Post-coronavirus: «holiday working», start up e prenotazioni su Internet

Gli italiani sperimentano metodologie innovative per coniugare il loro lavoro e le vacanze nella impegnativa fase della ripartenza dopo la pandemia. Sempre più persone per le case si affidano al digitale, di queste una su cinque lavora da remoto anche al mare e ai monti. L’innovativo servizio oggi offerto da Italianway

La nuova tendenza è stata registrata dal portale italianway.house – www.italianway.house -, la prima OTA (Online Travel Agency) tutta italiana degli affitti brevi gestiti professionalmente che ha aggregato oltre cento imprese e che, a un mese dal suo lancio, è pronta ad accoglierne altrettante.

Boom dell’holiday working. Il 20% delle notti vendute per mezzo del portale (che vanta 300.000 notti prenotabili l’anno) sono state all’insegna del cosiddetto «holiday working», mentre la somma mediamente destinata dall’utenza ai pernottamenti varia dai 120 ai 150 euro al giorno.

Nel luglio scorso, mese terribilmente critico per il settore turistico e alberghiero, la Italianway ha lanciato la prima OTA italiana agli affitti brevi, oggi, a poco più di trenta giorni di distanza, analizzando i dati in loro possesso ai fini di un aggiornamento delle tipologie di clienti, i responsabili della start up si sono resi conto che una notte su cinque di quelle prenotate risultava essere finalizzata all’holiday working, cioè si è trattato di persone che sono andate in vacanza e nello stesso periodo hanno anche lavorato.

Questo sia che si trovassero da soli oppure che fossero accompagnate dalle loro famiglie ovvero da amici.

Essi hanno dunque indirizzato le loro scelte su case e alloggi che presentavano determinate caratteristiche ritenute indispensabili allo svolgimento del proprio lavoro, ma che gli consentissero anche di trascorrere «come vacanza» parte della loro giornata.

Quindi spazi adeguati, giardini recintati che evitino il passaggio e l’intrusione di vicini o altre persone oltreché per la sicurezza di eventuali figli piccoli, piscina privata, connessioni wifi, barbecue, eccetera.

Mutano le modalità della vacanza. Secondo l’amministratore delegato di Italianway Marco Celani «famiglie e gruppi di amici hanno cambiato modo di viaggiare, destinazioni e tipologia delle case ricercate per far fronte alle esigenze lavorative, mentre l’incertezza sui trasporti che disincentiva viaggi lunghi ha come rovescio della medaglia la riscoperta di zone che tradizionalmente non erano mete turistiche ma lo stanno diventando».

I dati forniti dall’Istat indicano che sei imprese su dieci hanno dichiarato che continueranno a ricorrere allo smartworking anche una volta cessata l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19.

Non sono certamente poche, poiché studi professionali e aziende di servizi sono realtà che non chiuderanno nemmeno il giorno di ferragosto, impegnando così i loro dipendenti nel lavoro da remoto.

Questa tendenza ha contribuito all’incremento esponenziale delle richieste – molte delle quali trasformate successivamente in prenotazioni – da parte di famiglie e gruppi di amici in cerca di case al mare o in montagna, alloggi in grado di consentire di lavorare in serenità mentre gli altri componenti della famiglia o del gruppo si godono il relax, per poi ritrovarsi alla sera e organizzare attività ricreative nel fine settimana.

Caratteristiche delle case richieste. Sono grandi, spaziose e – come accennato in precedenza – con aree esterne private come giardini recintati per far giocare i figli in sicurezza mentre i genitori lavorano, dehors o terrazze; presentano inoltre almeno tre ambienti separati e sono prive di divani letto; hanno il barbecue, la piscina a uso esclusivo e il parcheggio per le autovetture.

Un requisito ritenuto indispensabile è quello della connessione wifi illimitata e perfettamente funzionante, quindi poi sicurezza, privacy, spazi ampi e confortevoli, indipendenza e qualità dei servizi. Quindi ambienti divisi, comodi e luminosi, per i quali vengono previste delle esplicite richieste da parte della clientela di postazioni per lavorare, con tavoli in salotto, verande attrezzate e tavoli da giardino.

I viaggiatori che attualmente prenotano per mezzo del portale italianway.house si spostano perlopiù in automobile. Tra le destinazioni maggiormente gettonate risultano Termoli, Bormio, Rapallo, le Marche e la Puglia.

Lo stesso vale per gli stranieri di prossimità, quali i francesi, i tedeschi e gli svizzeri, che optano per dei mini tour e prenotando soggiorni diffusi articolati su itinerari “tipo” Langhe-Cinque terre-Lago di Como da effettuare in un periodo di tre settimane, oppure anche Rapallo-Alassio-Finale Ligure in sei giorni, ovvero ancora Lago di Garda, Conero con Sirolo nelle Marche e borgo antico di Termoli in Molise.

L’incertezza relativa ai trasporti sta infatti disincentivando i viaggi lunghi, portando così alla riscoperta di luoghi che in precedenza tradizionalmente non costituivano mete turistiche, ma che lo stanno divenendo ora per effetto dei mutamenti indotti dalla pandemia.

Il network OTA. Si tratta di un network formato da cento aziende italiane attive nel settore dello short term, che sull’intero territorio italiano offrono 1.400 immobili, dei quali un migliaio tra appartamenti, ville e residenze d’epoca, per complessive 130 destinazioni, tra borghi suggestivi e sconosciuti e località turistiche note.

A questa inziale aliquota di operatori stanno per aggiungersi altri cento professionisti del settore.

Per supportarli al meglio Italianway ha appena inaugurato la nuova sezione dedicata ai soggiorni a lungo termine – fino ai 18 mesi -, opzione che va ad arricchire un’infrastruttura digitale che ha comportato un investimento di quattro milioni di euro.

«È molto apprezzato dai partner – sottolinea sempre Celani –  soprattutto il nostro approccio multicanale, che assicura la massima esposizione possibile, ma anche la possibilità di beneficiare dell’ufficio prenotazioni centralizzato e del contatto diretto tra la revenue di Italianway e le OTA d’oltralpe. E piace l’unicità del software integrato, che abbiamo sviluppato internamente, in grado di gestire l’intero processo del vacation rental e far risparmiare così agli operatori meno strutturati risorse che non potrebbero in ogni caso destinare all’innovazione. Il property manager che entra nel network, infatti, paga i servizi soltanto a fronte di una effettiva prenotazione, questo invece di pagare un consulente fisso a prescindere. Il portale è inoltre l’unico ad offrire ai viaggiatori la possibilità di selezionare – attraverso un filtro di ricerca apposito – e prenotare le case sottoposte al Protocollo di garanzia e disinfezione».

Italianway. Italianway) è la start up proptech del settore turismo-hospitality fondata da Davide Scarantino e guidata da Marco Celani. Essa conta su un team di cento collaboratori under 30 laureati e plurilingue e ha contrattualizzato finora circa 1.400 immobili.

Gli ultimi bilanci aziendali hanno fatto registrare un volume d’affari di oltre 11 milioni, con il 2019 – stagione d’oro per l’impresa –  che si è chiuso con un consuntivo di 15 milioni di turn over a un tasso di crescita del 30,6% rispetto all’anno precedente.

Italianway ha mosso i primi passi nel settore alla fine del 2014, accogliendo viaggiatori da tutto il mondo nelle seconde case inutilizzate degli italiani, a cominciare dalla città di Milano.

Grazie a un modello operativo ben strutturato e a un software integrato sviluppato internamente, che è in grado di gestire l’intero processo del vacation rental, è rapidamente diventata, dapprima il più grande property manager del capoluogo lombardo, poi, nel 2020, il maggiore operatore italiano sul mercato dello short term, accogliendo nel suo progetto franchisee e partner cento operatori del settore.

All’inizio di quest’anno è stata inclusa dal “Financial Times” tra le Top 1.000 aziende di tutta l’Unione europea cresciute maggiormente nell’ultimo triennio.

Nei mesi di marzo e aprile, in collaborazione con i top player del settore, ha lanciato l’iniziativa #stateacasanostra, finalizzata al supporto di medici, infermieri e

personale sanitario impegnato in prima linea nel contrasto al coronavirus, mettendo a loro disposizione 120 appartamenti a titolo gratuito.,

A maggio è entrata a far parte dell’IPN (Italian Proptech Network) la community delle aziende proptech italiane promossa dalla Fondazione Politecnico di Milano.

Poi, come segnalato, all’inizio di luglio  ha lanciato la prima OTA italiana degli affitti brevi gestiti in maniera professionale.

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