AMBIENTE, tutela. Roma, discarica abusiva: tre persone denunciate

Un terreno di mille metri quadrati nel quale erano state stoccate oltre venticinque tonnellate di rifiuti, anche speciali, è stato sequestrato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza al quartiere Prenestino

Un terreno della superficie di circa mille metri quadrati nel quale erano state stoccate oltre venticinque tonnellate di rifiuti, anche speciali, è stato sequestrato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza al quartiere Prenestino.

La discarica abusiva, che veniva gestita da tre cittadini italiani, è stata individuata nel corso del pattugliamento del territorio dagli uomini in forza al III Nucleo operativo metropolitano della capitale.

Essi, a seguito di alcuni accertamenti preliminari, sono entrati in azione effettuando il sequestro e denunciando i presunti responsabili.

Tra i materiali rinvenuti nell’area figuravano batterie esauste di autoveicoli, plastiche parzialmente bruciate, materiale legnoso, detriti provenienti da lavori di ristrutturazione edilizia – calcinacci e altri materiali di risulta scarto di ristrutturazioni di edifici in città e nei dintorni -, vecchi pneumatici, materassi e scarti di mobili, i quali, con il passare del tempo e l’esposizione agli agenti atmosferici, avrebbero potuto inquinare le falde acquifere sottostanti, con notevoli rischi per l’ambiente e la salute.

L’area è stata cautelata in attesa delle operazioni di bonifica, mentre le tre persone individuate dovranno rispondere del reato di gestione di rifiuti pericolosi non autorizzata.

Quella particolare zona del quartiere Prenestino, situata a ridosso di uno degli svincoli del Grande Raccordo Anulare romano e nota anche come la locale «China Town», è da tempo oggetto delle attenzioni delle Fiamme gialle, intensificatesi soprattutto dopo la diffusione dei contagi del coronavirus, poiché ospita numerosi magazzini e laboratori gestiti da immigrati cinesi nei quali, nel recente passato, sono stati effettuate una serie di operazioni di controllo (come le mascherine protettive) e, in alcuni casi, di sequestro di dispositivi di protezione individuale non a norma oppure del tutto illegali.

Un’azione di controllo che ha poi portato a questa ulteriore operazione.

 

Condividi: