LIBIA. La Turchia minaccia e la UE “affonda” Irini. Le ispezioni ai cargo che violano l’embargo, sono possibili solo se c’è il consenso

L’operazione aeronavale Irini, varata dall’Unione Europea nell’aprile scorso per bloccare i traffici di armi diretti in Libia in violazione dell’embargo decretato dall’Onu, non è mai stata molto convincente.

I fatti accaduti nel golfo di Sirte recentemente, rischiano però di “affondarla” insieme alla residua credibilità dell’Unione Europea come soggetto geopolitico nell’ambito della crisi libica.

Il 10 giugno scorso al largo della Libia, navi da guerra turche hanno impedito che una fregata della marina greca impiegata nell’operazione, la Spetsai, ispezionasse il carico di un cargo – il Cirkin – che batteva la bandiera della Tanzania.

Pure agendo nel pieno rispetto del mandato dell’operazione a comando italiano, la semplice richiesta di ispezionare il mercantile, ha rischiato di degenerare in un grave incidente.

TRE NAVI TURCHE A DIFESA DI UN CARGO

Tre fregate turche hanno infatti rivendicato l’immunità del mercantile diretto a Misurata, ponendolo sotto la loro protezione e, in seguito, avrebbero “illuminato” con i loro sistemi d’arma un elicottero greco mandato in ricognizione.

A seguito delle minacce turche, il comando dell’operazione ha ritirato l’ordine di ispezionare il mercantile, che è giunto al porto di Misurata con il suo carico di armi destinate alle forze di Fayez Serraj, il cui governo è riconosciuto dall’Onu.

Alla luce delle informazioni pervenute non si sarebbe dunque trattato di un vero e proprio incidente, ma solo della dimostrazione di quanto sia difficile e pericoloso per l’Europa imporre l’embargo bellico alla Libia.

LE REGOLE D’INGAGGIO DELLA MISSIONE IRINI

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il portavoce della Commissione Europea, Peter Stano, ha detto che le navi impiegate nell’operazione Irini possono abbordare e ispezionare le imbarcazioni sospette, ma solo con il consenso delle stesse imbarcazioni.

Se così fosse, si tratta di regole d’ingaggio che vanificano gli scopi di Irini che si candida, dopo soli due mesi, a  superare il record di inutilità di Sophia, l’operazione navale europea conclusasi a fine marzo che avrebbe dovuto contrastare i traffici di immigrati.

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