CRIMINALITÀ, Napoli. Poliziotto muore nella volante nello scontro con l’auto dei malviventi

Lascia moglie e due bambini piccoli. Il cordoglio partecipato e unanime. Cinque persone arrestate, avevano tentato di forzare un bancomat

Pasquale Apicella, trentasettenne agente in forza alla Polizia di Stato non ce l’ha fatta. È deceduto a seguito di un tentativo di bloccare la corsa di tre malviventi che scappavano a bordo di un auto dopo aver tentato di forzare un bancomat del Credito Agricolo di via Abate Menichini a Napoli.
Apicella si trovava alla guida della volante “Secondigliano 11”, vettura di servizio nella quale si il suo collega di pattuglia, l’assistente capo coordinatore Salvatore Colucci, ferito anch’egli, ma fortunatamente in maniera lieve, tanto che è stato possibile dimetterlo dall’ospedale Cardarelli dopo le cure del caso.
Un fatto grave, ma purtroppo non per questo infrequente nelle cronache quotidiane.
I tre malviventi in fuga su una Audi A3 rubata, giunti all’altezza di Calata di Capodichino hanno speronato a forte velocità la pattuglia recante i colori d’Istituto della Polizia, che aveva tentato di bloccare la loro folle corsa.
Nell’impatto violentissimo anche i tre banditi sono rimasti feriti, due di essi sono stati catturati sul posto, il terzo è riuscito a fuggire, ma è stato comunque arrestato alcune ore dopo insieme ad altre due persone, una coinvolta nel forzamento del bancomat, l’atra che invece lo stava aiutando a sottrarsi alla cattura, e quindi dovrebbe venire accusata del reato di favoreggiamento.
Riguardo ai primi tre, sulla base degli immediati accertamenti effettuati dagli investigatori risulterebbero essere persone che in precedenza vivevano nel campo rom di Giugliano, recentemente sgomberato.
Apicella, che per hobby faceva anche il tatuatore, lascia una moglie di 32 anni, casalinga, e due figli, un maschio di sei anni e una bimba di sei mesi.
Il piccolo è, per altro, affetto da una malattia che lo costringe a periodiche visite specialistiche presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il questore di Napoli, recatosi nella notte sul luogo del fatto, ha annunciato che verrà immediatamente aperta una linea di credito in sostegno della vedova e degli orfani, mentre dall’Amministrazione ci sarebbe un interessamento per le esequie dell’agente deceduto per causa di servizio.
Inoltre, anche dalla Banca Credito Agricolo, istituto oggetto del tentativo di furto da parte dei ladri che hanno provocato la morte di Apicella, è stato dichiarato che vi sarà un interessamento in favore della famiglia dell’agente.
In forza alla Polizia di Stato dal 2014, dopo il corso di formazione Apicella era stato assegnato alla questura di Milano, poi essere trasferito nel difficile quartiere napoletano di Scampia e, infine, presso il Commissariato di Secondigliano.
Un ragazzo sempre in prima linea insomma, così come lo ricordano i colleghi, uno che non si tirava mai indietro.
La sua aspirazione era quella di fare parte della Squadra mobile napoletana, per la quale aveva fatto domanda.
«Pasquale era amato da tutti – afferma Mauro Di Giacomo, Segretario provinciale Fsp Napoli -, era un ragazzo estremamente volenteroso, e nonostante la sua vita familiare lo impegnasse particolarmente, non si risparmiava per un lavoro che diceva di amare troppo. I colleghi del commissariato e tutti noi in segreteria qui a Napoli lo vedevamo sempre con il sorriso e sempre totalmente disponibile verso gli altri. È assurdo morire così, nessuno si rende davvero conto di cosa significhi fare un lavoro per il quale ogni istante può essere quello fatale. E questo specialmente quando la violenza dei delinquenti non ha limiti e non ha remore. E’ una vera guerra quotidiana, e noi continuiamo a versare un tributo di sangue altissimo. Ora ci stringiamo alla famiglia di Pasquale in questo immenso dolore. Domani speriamo solo di non trovare i responsabili in un’altra auto contromano mentre scappano dopo un’altra rapina. Perché questa è l’offesa più grande».
Tra i numerosi messaggi di cordoglio fatti pervenire alla famiglia e alla Polizxia di Stato vi è anche quello del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, che ha voluto esprimere direttamente al Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, il suo personale, profondo cordoglio e quello di tutti i Finanzieri per la tragica morte dell’agente.

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