AMBIENTE, rifiuti pericolosi. Maddaloni, tonnellate di metalli, oli e pneumatici abbandonati sul terreno

La Guardia di Finanza ha sequestrato un rimessaggio abusivo di autocarri nel quale erano state allestite due cisterne per l’erogazione di gasolio di contrabbando. Denunciato il responsabile

La Guardia di Finanza di Marcianise ha individuato e sottoposto a sequestro nel Comune di Maddaloni un’area di circa 6.000 metri quadrati adibita a rimessaggio per veicoli commerciali in assenza di qualsiasi autorizzazione e utilizzata anche per lo stoccaggio illegale di rifiuti pericolosi.

I militari delle Fiamme gialle hanno eseguito l’accesso presso l’attività nell’ambito dei servizi di controllo effettuati sul territorio, predisposti a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni previste dal DPCM 10 aprile 2020 da parte delle attività commerciali, produttive e industriali.

L’area ispezionata è risultata gestita abusivamente quale ricovero di mezzi pesanti, al suo interno erano state collocate anche due cisterne di carburante, messe in opera in assenza di licenza di esercizio e certificazione di prevenzione incendi, che erano collegate a due colonnine con relative pistole erogatrici e contenevano circa 6.000 litri di gasolio di provenienza illecita.

Sulla stessa area erano state, poi, ammassate oltre 800 tonnellate di rifiuti pericolosi, perlopiù carcasse di veicoli commerciali, macchine industriali, pneumatici, rottami ferrosi e materiale plastico, smaltiti senza il rispetto di qualsivoglia norma in materia ambientale. Inoltre, molti dei rifiuti pericolosi stoccati si trovavano a diretto contatto con il terreno rilasciando evidenti percolazioni nel sottosuolo, con il concreto rischio di compromissione delle falde acquifere sottostanti.

Il responsabile dell’area, che non è stato in grado di fornire alcuna documentazione giustificatrice relativamente al materiale presente e al prodotto energetico rinvenuto, è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per i reati di sottrazione al pagamento dell’accisa su prodotti energetici e gestione non autorizzata di rifiuti e ora rischia fino a cinque anni di reclusione.

Come da prassi, le Fiamme Gialle eseguiranno ulteriori approfondimenti per ricostruire la reale provenienza e il quantitativo esatto di gasolio importato nel corso del tempo in completa evasione d’imposta.

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